ALLA MEMORIA DEL SINDACO SISINNI

Trenta giorni, in mese esatto,

dal pi triste parasceve

della storia cittadina.

Ei moriva al far dellĠalba,

con al fianco la sua sposa

gli adorati figlioletti,

consumando, in pochi mesi,

quarantĠanni di sua vita.

 

Si spegnevano le stele,

si annunziava un nuovo giorno,

e Fernando, confortato dai misteri della fede,

reclinando il capo stanco

esalava il suo respiro.

Qu“ finiva il suo martirio

mentre il pianto e lo sconforto

costernava la cittˆ.

 

Di Fernando: lĠestro acuto,

dai progetti grandiosi,

parlan lĠopre perseguite

in dieci anni di potere.

Non si  spento lĠeco ancora

del dolor di nostra gente

al ferale suo trapasso.

 

Or riposa, al Campo-Santo,

col papa con la sua mamma

tra rimpianti, ceri e fiori

e le preci dei credenti.

Ma di lui la rimembranza

non si estingue facilmente.

Uomo buono, colto e saggio,

il Signor lo premi˜.

 

Egli aveva il carisma del commando

la mente aperta ai sogni pi grandiosi

le idee pi geniali il Lui fiorian

che tramutava in opera grandiose

Il porto, le strade, il Premio ed i Convegni,

il Progetto Maratea ed il Pianeta.

Lass a Santa Caterina tu volesti

ed or fan da piedistallo alla tua Gloria.

 

Ma il premio pi bello che ti  arriso,

non I discorsi, I fiori e le corone

dellĠintero tuo popolo commosso,

lĠomaggio di ministri e deputati

accorsi da ogni dove ad onorarti,

ma il posto che hai raggiunto tra gli eletti

a contemplare il Padre tuo Celeste

ed a cantare ÔOsannaĠ ormai redento

nel bacio del Signore delle genti.

Maratea 15 luglio 1998

Giacomo Labanca

 

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