GIAN CARLO MARCHESINI

Pensieri del 2024

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Ma perch sul tema della salute della vita, a Maratea viene organizzato un incontro con tutte le autorit mediche, politiche e istituzionali del luogo presenti dentro una chiesa? Non sarebbe stato pi opportuno organizzare l'incontro in un centro culturale laico e pubblico, come ad esempio la bella e grande Biblioteca comunale? Organizzarlo dentro una chiesa non significa attribuire alla religione, anche in campo medico-sanitario, un livello simbolico di rappresentanza e potere superiore? Che senso ha discutere di salute alla presenza di un prete che ospita e benedice? Ma la vita affidata alla politica e alla scienza medica, o alla religione?

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Quand' che in un luogo bello il turismo sano? Quando gli abitanti di quel luogo stanno cos bene tra di loro da poter accogliere i turisti dicendo: benvenuti, qui noi e voi insieme non potremo che stare bene.

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Come mi sento a mio agio passeggiando tra luoghi e natura del territorio lungo il Golfo di Policastro! Sovrabbonda il meglio di tutto: dal verde dei boschi sulle colline, alle rocce maestose delle montagne; dal cielo sia quando sereno che tempestoso, al mare sia quando agitato che tranquillo. I bambinetti mi sorridono come se da sempre mi conoscessero, i ragazzi sono curiosi di sapere perch scrivo, gli adulti, sia pure con qualche difficolt, mi sopportano. Mi manca la devozione religiosa per chiese e santi. Cosa che per alcuni suona come inaccettabile mistero.

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Trovo che tutto ci che nella sua particolare natura si propone come vivo e bello, elegante e armonioso, si presta perfettamente ad essere musicalmente tradotto. Il cielo, il mare, sono fughe d'organo accompagnate dal coro, le montagne sono sassofoni che ululano e tamburi che rombano, gli alberi sono accordi di chitarra e acuti di tromba, i cespugli con i loro fiori sono pianoforti con le loro fughe e accordi. Le nuvole con le loro tempeste e temporali hanno sicuramente ispirato Beethoven nelle sue sinfonie. Poi ci sono motorini e motoroni con i loro clackson stridenti che si intrufolano per segnalare che ci sono anche loro. Ma sono la parte stonata del coro. Il Giardino delle Arti di Maratea uno dei concerti migliori che io. ogni volta che ci vado, mi godo.

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Un negozio di generi alimentari, un bar, una scuola elementare aperta, una media inferiore chiusa, una biblioteca comunale con giardino e grandi spazi interni, un collegio e una chiesa. Piazza Europa di Maratea ricca e varia. Ma a dominare la vista da decenni una enorme e orrenda gabbia vuota di pilastri in cemento armato. Ma cosa sta a fare l: forse vuole ricordarci che tutto inutile e prima o dopo ce ne dobbiamo andare?

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Ogni tanto, a Maratea, vado in pellegrinaggio in qualche particolare luogo. Per esempio al Collegio Scuola di Fiumicello. Non ci sono statue di San Biagio o Padre Pio, della Madonna o di Ges crocifisso. C' soltanto una grande struttura abbandonata da anni in un bellissimo contesto naturale a duecento metri dal mare. Come gi successo in passato, potrebbe ospitare un centinaio di orfani o decine di famiglie povere migranti. Ma il Collegio Scuola sta ermeticamente chiuso da anni. Intorno ci sono decine di case vacanza che ospitano a pagamento turisti estivi. Ma anche quelle, d'inverno, sono tane di lusso inutilizzate e chiuse. Non capisco quale senso abbiano queste situazioni. Qui il senso della vita si direbbero essere soltanto i soldi estivi. Certo, meglio se c' anche la protezione permanente dei Santi.

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Avendo deciso di scrivere una mappa delle tante esperienze politiche fatte nel corso della mia vita, penso che alla loro base ci sia stata una spinta alla libert critica nata dall'avere cominciato molto presto a chiedere perch. In famiglia con genitori e fratelli, a scuola a partire dalle medie inferiori. Specialmente con i preti, visto che ero nato in Veneto, nel vicentino della Madonna di Monte Berico, dove negli Anni Cinquanta a dominare erano la Chiesa e la Democrazia Cristiana. Difficilmente accettavo posizioni, richieste, ordini senza chiederne ragione e spiegazione. Questo provocava malumore e rifiuti, a volte attenzione, qualche volta perfino ammirazione. Io c'ero, non ero un contenitore passivo da riempire, mettevo in discussione un ordine costituito che molti davano per scontato e definitivo. Indipendenza e autonomia erano avversati e temuti, specialmente se andavano a colpire i dogmi religiosi e politici. Ho fin da ragazzo rifiutato il sottostare obbediente e passivo. Solo cos mi sono sentito presente, vivo, attivo.

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Ho scelto come mia casa ideale a Maratea quella del Giardino delle Arti che si trova sopra Piazza della Fontana Vecchia. E' quasi sempre chiusa, ma sempre accessibile da un varco naturale che si trova al limite del verde dei suoi confini. Ed sospesa, grazie al suo giardino ricco di alberi e fiori, sul magnifico panorama di mare, cielo, colline e montagne. Non ci sono statue di Padre Pio, San Biagio, Croci e Madonne, o altre imponenti come quella del Cristo Redentore. C' il meglio della natura di cui ricco il territorio, avvolta in un sovrano silenzio. Non c' un cane, un gatto, un anziano che ti controlla sospettoso. Sei semplicemente parte ben accolta e felice del tutto. Sei solo con te stesso. Sei in un paradiso intenso, concreto e libero.

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A fine settembre, a Maratea, non si sa pi bene cosa fare. Ci si guarda svogliatamente in silenzio intorno. La frase pi scambiata e ripetuta tra chi si incontra : tutt'apposto guagli? senza capire e pronunciarsi su quale di preciso il posto di cui si parla. E' arrivato l'autunno, seguir l'inverno. Pioggia, umidit, solitudine, silenzio. Si entra in letargo aspettando il ritorno dell'estate con lo straripamento turistico. Chiudono alberghi, bar, ristoranti. Anche le scuole dell'obbligo si trasferiscono altrove per inadeguatezza degli edifici. Intorno abbondano cani e gatti, e imperversano i motorini dei ragazzi con i loro fragori. Per fortuna Villa Nitti ad Acquafredda e il Collegio Scuola di Fiumicello continuano a restare ermeticamente chiusi. Sono probabilmente le identit storiche marateote coerenti nella loro costante assenza.

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Ieri ho trascorso alcune ore del pomeriggio a conversare a casa di Innocencia e Benito, lei venezuelana, lui, a ottantanove anni, il pescatore pi vecchio di Scario. Hanno messo al mondo sette figli, che, una volta adulti e sposati, ne hanno a loro volta partoriti ventuno complessivi. Quindi oggi, genitori/nonni e figli/nipoti inclusi, costituiscono una trib di trenta componenti. Li ho conosciuti, genitori e figli, agli inizi degli Anni Ottanta. Benito era in Venezuela dove lavorava per sostenere l'intera famiglia, e io ai ragazzini ho fatto un p da vicepadre. Siamo da allora rimasti amici, e lo siamo ancora. Donna Innocencia mi ha offerto una spremuta d'arancia, fichi e un ottimo caff. Dei figli non c'era nessuno. Erano tutti a pescare in mare. Il padre ha trasmesso loro perfettamente quest'arte. Per fortuna, tra tante sciagure e disgrazie, esistono ancora cose sane, positive e belle.

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Il sole che in cielo splende. Di nuvole neanche una briciola. Di turisti in giro non se ne incontra alcuno. Il silenzio assoluto. A dominare sono le montagne e il mare. E pensare che in agosto nel centro non si poteva neanche camminare. Qui a prevalere c' o il troppo vuoto o il troppo pieno. Una presenza sociale costante, variabile e dinamica, ma equilibrata, si direbbe mai del tutto godibile. E se di incontestabilmente perfetto Maratea avesse soltanto la la sua forma territoriale?

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Non serve mica molto per capire quanto pesano i linguaggi in un contesto sociale. Prendiamo il suono delle campane. Per segnalare il trascorrere del tempo, il pendolo di una campana segna battendo le ore. Suona in modo semplice, laico, essenziale. Non occorre strafare per segnalare il tempo che scorre. Quando invece il messaggio rito ecclesiale, il volume del suono delle campane esplode. E' anche dalla dissonanza tra linguaggi sonori che a Maratea si capisce chi il pi forte, dove sta il centro del potere.

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Qui in Basilicata si indotti a pensare che tra le parti in gioco - Maratea e le sue frazioni, oppure tra Maratea e Potenza, il capoluogo della Regione - non sia attiva una collaborazione per la comune valorizzazione, ma prevalga una dinamica di competizione ostile per impedirsi reciprocamente di funzionare. Il che, per un contesto pieno di belle risorse, la cosa peggiore.

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Io penso che la Madonna Addolorata, fosse viva oggi, molto pi dei concerti e dei fuochi d'artificio in suo onore sarebbe felice se il Collegio Scuola di Fiumicello, chiuso e abbandonato da anni,  ospitasse qualche decina di famiglie migranti in miseria con bambini piccoli. Sono un po' sempliciotto io? Probabilmente.

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Gli alberi, gli alberi, gli alberi! Hanno forme infinite, posseggono mille vite. Ognuno diverso dall'altro, tutti uniti come un solidale universo. Hanno rami e foglie, fiori e frutti, profumano tutti. Sembrano separati e fermi: aiutano e nutrono uccelli e vermi. Sono la vita tenera e rigogliosa della terra: vivono in pace operosa, non si muovono alcuna guerra. Sono la pi grande benedizione che abbiamo, ci fanno respirare e vivere. Gli manca solo la voce per poter dire ti amo.

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Aveva proprio ragione Pasolini ad affermare nel 1959 che Maratea un alternarsi continuo di scorci panoramici, piazze e stradine, boschi e colline paradisiache, e infernali strapiombi e rovine. Le case mal costruite e quelle crollate e mai definitivamente demolite, insieme alle ville bellissime immerse nel verde: a Maratea di ci che magnifico e di ci che pessimo c' lo scenario completo. Poi, come in finale aggiungeva Pasolini, c' la noia del Santa Venere, hotel di lusso costruito da Rivetti per le vacanze dei ricchi industriali di Milano.

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Io penso che Francesco Saverio Nitti e suo nipote Gian Paolo, rispetto al vuoto spettrale della loro Villa risultato del suo acquisto cinquant'anni fa dalla Regione Basilicata, avrebbero mille volte preferito le feste e le danze per i bambini di Acquafredda organizzate dentro la Villa dall'Associazione Scuola e Vita. Peccato per che quell'utilizzo festoso di Villa Nitti sia durato solo per poco. Quando la politica governa senza tenere conto dell'utilizzo delle risorse pubbliche a favore di chi ci vive intorno.

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A Maratea la Madonna Addolorata viene dalle parrocchie cos ricordata:  con una settimana di pubbliche processioni, concerti, fuochi di artificio.  Ma non si tratta della Madre del Cristo il cui figlio stato ucciso crocifisso?  E non dovrebbe essere ricordata onorandola con devozione e  rispetto, come una Madre cui stato ucciso il Figlio?  E che c'entrano processioni, concerti e fuochi d'artificio?

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Quanto mi piace stasera, a Maratea, Piazza Buraglia vuota, nuda, libera. Non c' traffico, commercio, folla. Non si inciampa l'uno sull'altro. Non c' danza n musica, non c' hurr, non c' evviva. E' la Piazza e basta: era ora! E' come vedere un'opera d'arte finalmente disponibile e intera.

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Si chiamano quasi tutti Pasquale o Biagio. Stanno reverenti sotto la statua del Cristo. Hanno tutti un motore sotto il culo: vi sono passati direttamente dalla groppa del mulo? Girano per i vicoli come se fossero gli intestini da cui non sono mai usciti. Stanno sdraiati dentro le piazze come se fossero la pancia delle loro mamme. Hanno a disposizione quarantaquattro chiese come rassicurante rifugio. Se arrivi tu straniero ti guardano storto come se fosse arrivato un invasore sgradito. Dal loro sorriso soddisfatto si direbbe che stanno in Paradiso. Viene il sospetto che realmente ci stiano.

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Il Giardino delle Arti un piccolo paradiso perfetto. Una piazzetta con il pavimento fitto di pietruzze attraversate da strisce colorate. Un giardino di fiori con una grande magnolia e un albero ricco di cachi. La vallata che si apre tra le verdi montagne per affondare nell'azzurro del mare. In alto il sole che illumina il cielo, in un angolo del cortiletto una panchina dove starsene seduto. L'arietta fresca accarezza il volto, da lontano arriva qualche suono. Al Giardino delle Arti di Maratea non c' nient'altro, ma di nient'altro che si ha bisogno. Peccato sia raro trovarlo aperto.

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Ma voi sapete cosa sono cento ragazzine e ragazzini che la mattina portate a turno al mare, e poi al porto a mangiare un gelato attraversando il bosco di Santa Venere, e l'indomani alla Grotta delle Meraviglie a scoprire ch3e cosa c' dentro le caverne, o alla statua del Cristo Redentore a vedere il panorama che da lass si gode? E poi il pomeriggio a giocare a pallone nell'ampio cortile dopo un'ora in aula di lezione, e la sera tutti a seguire un film all'aperto sullo schermo del giardino? Ma ora, passando davanti al Collegio Scuola di Fiumicello, vi trovate con una grande struttura da anni chiusa e vuota. E questo l'abbandono in cui Maratea lascia le sue migliori strutture sociali collettive?

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Le regioni meridionali sotto minaccia dell'avvento dell'autonomia differenziata. La Basilicata pessimamente governata da un governo di centro destra. Maratea come cittadella afflitta da un cumulo di criticit: dal funzionamento della sanit alla difficoltosa e frantumata viabilit. Questi i temi e le questioni affrontate ieri sera a Piazza Sisinni alla festa dell'Unit organizzata dal PD marateota e lucano. Piazza piena di persone interessate e attente, una quindicina di interventi da parte di esponenti del PD lucano, campano, calabrese e pugliese. Un quadro economico, sociale e politico per troppi aspetti drammatico, sia a causa della politica del governo regionale che di quella del governo nazionale. Come uscirne con il minor danno e il maggiore guadagno possibile? Bloccando con il referendum il progetto scellerato dell'autonomia regionale, che avvantaggerebbe le regioni del Nord e penalizzerebbe ulteriormente quelle del Sud. Tornando in Basilicata a un governo della sinistra democratica e progressista. Consenso generale e applausi del pubblico, musica finale all'insegna di una fragorosa e pimpante taranta.

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Maratea. Quando si delega la soluzione di ansia, tensioni e problemi alla presenza di 44 chiese, a San Biagio e Padre Pio, all'Immacolata Concezione e al Cristo Redentore. motivazione e determinazione nell'impegnarci direttamente e concretamente come umani tendono a scemare se non proprio a scomparire. Abbiamo risolto in alto da buoni cristiani la gran parte dei problemi: perch impegnarci e agitarci?

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Per me Francesco Saverio Nitti stato intellettuale e politico cos capace e bravo che come fosse oggi ancora presente e vivo. E come ho immaginato di intervistarlo quando gi non c'era pi, facendogli raccontare vita, opere, vicende politiche in un mio libro, intervistandolo oggi penso si chiederebbe sbalordito e indignato che senso ha avuto l'acquisto 50 anni fa da parte della Regione Basilicata della sua Villa ad Acquafredda. Che da allora sempre rimasta vuota, inutilizzata e chiusa. Ma non anche cos che i gruppi politici che governano la Basilicata riconoscono implicitamente la difficolt che hanno a riconoscere e fare propria l'immagine, le opere, il pensiero del grande meridionalista lucano? Io immagino che Nitti oggi inviterebbe il popolo di Maratea, visto che la Villa di propriet pubblica, a occuparla per tenerla aperta a chi fosse interessato a visitarla.

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Circa 2 milioni e mezzo di persone hanno lasciato il Sud negli ultimi ventanni. Prevalentemente si tratta di giovani con unistruzione medio-alta. Una tendenza destinata ad aggravarsi, come sostiene chi prevede che nei prossimi cinquantanni la popolazione meridionale si dimezzer o quasi, passando dagli attuali 20 milioni a 12, con la componente degli anziani che diventer sempre pi rilevante. Un fenomeno che contribuisce ad accentuare arretratezza e malessere sociale. E come se non bastassero gi le difficolt di tanti territori meridionali, che da decenni si trascinano dietro problemi irrisolti, ad aggravare la situazione arriva anche la riforma Calderoli, che d attuazione al Titolo V della Costituzione e introduce la cosiddetta autonomia differenziata. Le Regioni che ne faranno richiesta (al governo centrale) potranno deliberare - in modo autonomo, appunto - su altre 23 materie molto delicate, dalla sanit ai trasporti, dallistruzione allambiente...

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Trovo che l'aspetto migliore dell'incontro alla Piazza del sole non sia stato il tema trattato, e cio il romanzo di Cesare Pavese, Fuoco grande, in alcuni capitoli del quale si descrive la natura stupenda di Maratea, ma il fatto che l'incontro sia stato organizzato da un gruppo di trentenni insegnanti e intellettuali marateoti. E' dalle nuove generazioni che deve scaturire consapevolezza del proprio presente e passato, presupposto necessario per affrontare positivamente il futuro.

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Confesso subito, vergognandomene non poco, di non avere nella mia vita letto nessuna opera di Cesare Pavese, che nella sua vita ha scritto decine di libri importanti, poesie, romanzi e saggi, e si suicidato nel 1950 a soli 42 anni. Sono perci molto grato a chi ieri sera, nella piccola ma deliziosa Piazza del sole di Maratea, ha organizzato un incontro perch Pavese ha scritto, insieme a Bianca Garufi, sua grande amica, un libro, Favola grande, nel quale alcuni racconti sono ambientati a Maratea. Secondo Pavese Maratea bella e terribile insieme, appartiene al concetto di sublime cui si rifacevano gli scrittori del Romanticismo. Tale concetto reso dall'ossimoro "duro splendore". Davanti a una meraviglia tanto accecante l'uomo pu soltanto perdersi. Ma non in sostanza la stessa cosa che anche Pasolini scriver negli anni successivi in un reportage pubblicato in una rivista, l dove dir che la costa di Maratea alterna scorci panoramici paradisiaci a precipizi infernali?

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Scritto guardandomi intorno dall'alto del Giardino delle arti. Specchio delle mie brame, chi il pi bello del reame? Il blu del mare, l'azzurro del cielo, il verde dei boschi? E che dire delle spalle robuste delle montagne? Ma qui non c' alcuna gara per il primato, tutto concorre a produrre il pi bell'insieme del creato. Ma cosa hanno fatto i nativi del Golfo di Policastro per meritarsi tutto questo?

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Una serata di agosto in quel di Maratea. Prima la presentazione di un libro sulla scuola, scritto da un giovane insegnante appassionato e capace, nel giardino del Centro Culturale Cernicchiaro. E su quello che sostiene nel libro il giovane professore, ammiratore della Montessori e di don Milani, mi sono trovato pienamente d'accordo. Poi una manifestazione musicale in Piazza del Municipio del gruppo Tarantanova. Bravissimi i musicisti, coinvolgente il ritmo della Taranta, e i venti bambini e bambine che la ballavano felici al centro della piazza. Al punto che anche gli adulti non hanno resistito, e a un certo punto si sono messi tutti a ballare la taranta con i bambini nella piazza. Io mi sono cos emozionato da ritrovarmi con le lacrime agli occhi. Ballare tutti insieme, adulti e bambini, al ritmo travolgente della taranta: ma non dovrebbero essere questi senso, forma e immagine della migliore vita?

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Ieri sera, nel Parco del centro culturale Cernicchiaro, presentazione dell'ultimo libro di Dario Vassallo: Maratea e la foca monaca. Mi attendevo la presenza di qualche decina di spettatori, invece eravamo in trecento. Sul palco era presente anche l'attore lucano Rocco Papaleo, e questo spiega la cos folta partecipazione. Due le questioni sollevate dal libro e dagli interventi ascoltati: quella dell'Area Marina Protetta a difesa del mare e dei suoi fondali, da anni a Maratea promessa ma mai attuata, e l'altra dell'omicidio di Angelo Vassallo eseguito a Pollica il 5 settembre del 2010 e ancora senza autori accertati con sentenza della magistratura. Insomma, due questioni diverse ma significative da tempo sospese e non ancora risolte. Il mare a Maratea non bene pubblico ma propriet a disposizione del saccheggio di molti pescatori, e alla memoria di un Sindaco rigorosamente rispettoso di leggi e regole, a quattordici anni dalla sua uccisione, non stata ancora resa giustizia.

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Mi piacciono assai tre corpi nudi scolpiti in forma di statue. Quello femminile irrorato di getti d'acqua a Piazza Vitolo di Maratea. Quello della Spigolatrice sul lungomare di Sapri, e il terzo del ragazzetto all'inizio del lungomare di Scario. Rappresentano e incarnano l'essere umano autentico e genuino nella sua forma completa e naturale. Confesso che non mi coinvolgono invece per nulla le statue di Padre Pio, San Biagio, dell'Immacolata e del Cristo Redentore sparse un p dovunque. Lo so, lo so:, sono immerso nell'errore. Mi accontento delle natiche, del seno, del cuore.

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Agosto, trionfo estivo della natura. Del sole in cielo, del verde dei boschi e delle campagne, del blu del mare. Di fronte a tanto spettacolo, l'umano deve soltanto inchinarsi ammirato. E prendere atto di essere una parte legata e dipendente. Invece ci divertiamo a passare il tempo e a darci un p di arie con le olimpiadi, e di morti con le guerre.

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Incontrarsi la sera nel vicolo vicino alla Merenderia dove espone i suoi splendidi quadri Ferdinando Tasca. E l confrontarsi liberamente su temi e questioni di grande attualit sociale e politica. A volte scambi e interventi sono cos animati che si fermano ad ascoltare e partecipare anche i turisti. C' ancora in giro voglia di parlare, esprimersi, dialogare. E' la base concreta della democrazia sociale. Purtroppo sempre pi sostituita dal cellulare.

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La gente sta tutta al mare a nuotare, o in barca a girovagare. O chiusa in un'auto in movimento senza sapere bene dove andare. O bivacca la sera su un tavolino per strada a gozzovigliare. Meno male che c' il giudice Gratteri a presentare il suo ultimo libro, o Franco Maldonato che racconta quello che successo nel Cilento dalle storie di Costabile Carducci e Carlo Pisacane, eroi risorgimentali, fino a quelle dell'occupazione di strade e ferrovia a Sapri negli Anni Settanta per ottenere l'apertura dell'ospedale. Cos le vacanze non servono soltanto a bighellonare, ma anche a conoscere e capire.

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Ma come possibile che Maratea tenga da decenni vuote e chiuse strutture importanti come il Collegio Scuola a Fiumicello e Villa Nitti ad Acquafredda? Non come se dei genitori tenessero rinchiusi in una cella i loro figli migliori perch troppo impegnativi? Ma non questa ammissione aperta di una propria radicale incapacit?

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La forma urbana nella sua articolazione di piazze strade, pieni e vuoti, stata creata e costruita quando ancora non c'erano auto e moto. Si camminava a piedi, o con carrozze trainate da cavalli. L'inquinamento possibile era quello delle puzze emesse da questi ultimi. Ora ci sono permanentemente in movimento pi auto e moto, camion e autobus che non umani a piedi. Cittadine come Maratea, da presepi eleganti e gentili, diventano dei mostruosi parcheggi, auto e moto riempiono tutti gli spazi. La notizia che mi ha colpito che carabinieri, polizia e vigili sono sottoposti a pressione per mettere il maggior numero possibile di multe. Si fa fatica a circolare, ma almeno il Comune incassa soldi. E il mare? Con questo caldo prolungato diventato un enorme contenitore materno con il suo liquido amniotico fresco dentro cui trovare sollievo. Io leggo, scrivo e cammino a piedi. Vade retro metallo infuocato e puzzo di scarichi di moto e auto.

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Da Piazza del Sole di Maratea si ha modo di spaziare con lo sguardo su tutte le possibili bellezze. L'abbraccio corposo delle montagne, il verde delle colline e della valle, la distesa liquida all'orizzonte del mare. Con l'aria pura, il venticello fresco e il gran silenzio a dominare. Senza pagare un euro, soltanto guardandosi intorno, nella piazzetta del sole si pu stare bene per delle ore. I turisti che arrivano si guardano intorno con gli occhi spalancati. Come se non riuscissero a trattenere i battiti del cuore.

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Stasera a Piazza del Municipio di Maratea ho seguito la presentazione del nuovo libro del giudice Gratteri. Mi aspettavo alcune decine di presenti, eravamo in sette-ottocento. Per un'ora e mezza, intervistato, Nicola Gratteri ha parlato seguito da un silenzio generale attento. Era la prima volta che l'ascoltavo. E' una persona colta, capace competente, ma specialmente onesta e sincera. Su malavita organizzata, economia e politica dice liberamente quello che pensa. Dovrebbe essere definito una persona normale, invece, ahim, per come siamo ridotti oggi, Gratteri deve essere considerato e stimato come una persona rara e speciale. Questi sono i tempi che viviamo. Avere pi Gratteri non sarebbe affatto male.

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Una bella notizia. Ho terminato di raccontare e descrivere una mappa dei luoghi pi significativi che ho conosciuto e dove ho intensamente vissuto lungo gli ottant'anni della mia vita. A partire da Breganze dove sono nato, e poi Lovara di Trissino, Altavilla Vicentina, Vicenza, Treviso, Milano, la Sicilia nelle citt di Catania, Enna, Trapani, Agrigento e Palermo. Il Golfo di Policastro con Acquafredda, Maratea, Sapri, Scario Castellabate e Acciaroli. E infine Roma e Montpellier.  Penso di ricavarne un libretto denso e intenso. Sappiatelo.

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Non sono credente, non sono ateo, credo di potermi definire un agnostico libero e critico.  Non mi riconosco in chi si inginocchia ai piedi di un Dio al quale chiedere perdono, come predicava il sacerdote con microfono in testa alla processione del Corpus Domini il primo di luglio. Non mi riconosco nella venerazione di padre Pio e San Biagio, o nella preghiera dentro una delle 44 chiese attive sul territorio di Maratea.  Cos come non mi riconosco nella figura del Cristo Redentore eretto a statua sulla vetta del monte.  Il Cristo che a me piace e che ammiro quello che si accompagna a prostitute e pescatori, quello che dice: lasciate che i bambini vengano a me perch di essi il regno dei cieli.  E apprezzo in particolare quel Cristo che si scontra con i signori del Tempio al punto da venirne con insulti cacciato. In sintesi cos io la penso, e penso di essere libero di esprimerlo.  Cos come sono stati liberi di esprimersi quelli che mi hanno criticato nel tuo sito.

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Compito e impegno di chi vive a Maratea, cos come chi vive in tanti luoghi belli del Sud, quello di gestire, conservare, valorizzare le risorse naturali e paesaggistiche del territorio. Trovare modi, forme, equilibrio efficiente e giusto nella rete adeguata di strade, nella disponibilit di case, e nel funzionamento dei servizi necessari, non impresa facile. Come dire un p il compito che hanno angeli e santi in paradiso. Perch cos spesso concepita e richiesta Maratea dai turisti che arrivano.

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Lungo tutte le coste delle Regioni meridionali, nell'arco di cinque secoli, stata costruita una rete di fortificazioni sotto forma di torri in vista una dell'altra in modo che potesse essere reciprocamente segnalato l'arrivo dal mare degli incursori. Cos a lungo le coste e le popolazioni del Sud sono state aggredite e invase. Oggi queste fortificazioni difensive sono in stato di rovina progressiva. Un gruppo di amici della Calabria e Basilicata ha promosso un progetto di intervento e recupero invitando la mano istituzionale pubblica, e associazioni importanti come l'Unesco, ad attivarsi per evitare che la rete di torri e fortificazioni si trasformino in macerie definitive. L'architetto Piero Di Giuseppe e il gruppo che ha promosso il progetto di recupero ha elaborato un documento di duecento pagine che contiene le foto di tutte le principali torri, costruite nell'arco dei 500 anni, esistenti lungo le coste delle province calabresi.

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Il turismo, o amore per i viaggi e l'andare in giro per il mondo, pu tradursi in accoglienza amica o in prostituzione retribuita. Dipende da come ci si muove, come ci si incontra, quale fine si ha, come ci si comporta. La differenza risulta anche da quante case si costruiscono per appenderci fuori il cartello Fittasi, o invece da quante relazioni amicali nascono, si sviluppano, rimangono nel tempo. Se un quartiere o un borgo si riempiono in agosto, e rimangono pressoch deserti per il resto dell'anno, questo paragonabile al turismo prostituto. Si affitta soltanto per far dormire, bere e mangiare con il massimo di risultato monetario. Se l'incontro, grazie anche ad altri buoni servizi offerti, si trasforma in relazione amica, la vita sociale del borgo che viene arricchita.

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Sono finalmente entrato ad Acquafredda nel giardino di Villa Nitti, confinante con la casetta di Mango, dove per un paio d'anni io e Cecilia abbiamo abitato. L'ingresso principale della Villa chiuso, ce l'ho fatta inerpicandomi sul sentiero del boschetto che sale dal mare. Entrando nel giardino della Villa sono tornato indietro nel tempo di 40 anni, quando sui Nitti ho scritto due libri, ed tutto rimasto perfettamente uguale. La Villa, oggi propriet pubblica, vuota, ed vuota anche la casa di Giovanni, il custode giardiniere che andato in pensione. Ma io passeggiandovi continuo a sentirmi del tutto simbolicamente il signore. Mi accontento di poco? Forse. Ma il massimo possibile.

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L'incontro pi bello che ho fatto per strada stamattina a Maratea quello con una giovane mamma con il bambino di pochi mesi in braccio. La bellezza pura dell'umano sacro. L'esatto contrario di guerre e stragi e di quant'altro di osceno c' in giro per il mondo.

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Ma non un miracolo potersi muovere tra il verde dei boschi e i giardini in fiore, colline e vallate tra cielo e mare, case e villette deliziose, vicoli e piazzette a mai finire? E poi, per chi crede, chiese e chiesette, San Biagio e Padre Pio, statue di Cristo e tante Madonnine? Siamo a Maratea sul Golfo di Policastro: ma quale miglior paradiso, o splendido suo astro? Poi c' il rombo di troppe moto e auto: ma si pu pretendere di ascoltare in silenzio anche il suono del flauto?

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Sulla statua del Cristo Redentore che troneggia a braccia spalancate sopra Maratea mi va di riportare ci che ha scritto Giorgio Bassani nel 1967.

" Il Cristo del monte San Biagio, a guardarlo per quello che veramente nella sua realt effettuale, se qualcosa esprime non esprime nulla che abbia a che fare con la redenzione della gente del nostro povero mezzogiorno. Grosso, massiccio, gessoso, aereonautico, sudamericano, essenzialmente non riesce che a deturpare il paesaggio. Il monte San Biagio su cui si erge ridotto da esso, per totale assenza all'ingiro di termini di confronto, a un sasso da niente, ad una specie di altarino ad uso domestico. Guardiamolo serenamente attenendoci ai criteri della pura visibilit: non ci sar difficile riconoscerlo come fratello di tante altre statue del tempo fascista, appena appena camuffato com' dall'atteggiamento gigionescamente serafico di un deteriore cattolicesimo." Sar sacrilego anch'io se dico che tra le statue nude in bella mostra nel territorio preferisco quella della donna nella vasca davanti al municipio, o quella della Spigolatrice sul lungomare di Sapri, o l'altra del ragazzetto all'ingresso del lungomare di Scario?

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Ragazzi e ragazze che incontro nelle piazzette di Maratea in cui si ritrovano mi si rivolgono chiamandomi maestro. Sar perch sono anziano, o perch parlo con loro spontaneo, schietto e sincero? Dico cio apertamente loro quello che penso e sento. Ma possibile che basti questo, che io considero naturale e ovvio, per essere chiamato maestro? Io mi apro e dialogo con loro perch manifestano una tale spontanea energia da farmi fare contatto con la parte migliore della mia vita. Specialmente di quella, ribelle e libera, di quando ero quindicenne anch'io. Ma come pu succedere che una volta vecchi diventino una sfilata di sonnambuli, se non proprio di defunti, quali quelli che per le strade abitualmente incrocio?

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Non sono un critico d'arte, ma trovo che i quadri che Ferdinando Tasca ha dipinto grazie a una sua tecnica speciale, ed espone in alcuni vicoletti del centro storico di Maratea, siano di una bellezza unica. Oserei dire di una bellezza artistica che pi intensa e perfetta di cos non sembrerebbe possibile. Tale che un paese, una comunit, dovrebbe celebrarla come uno dei suoi frutti migliori. Ma come mai invece i quadri stanno quasi nascosti dentro vicoli angusti come se si trattasse di oggetti mal sopportati e perfino sgraditi? Ma se un pittore di grande valore viene trascurato e dalla sua comunit quasi ignorato, non la comunit stessa a dare di s un pessimo giudizio?

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Per uscire da una situazione problematica come quella lucana e marateota forse necessaria un intervento di protesta esplicita da parte della locale societ. Se dopo cinquant'anni Villa Nitti continua ad essere ad Acquafredda vuota e abbandonata, perch non dovrebbe in segno di protesta essere da un comitato pro loco simbolicamente e fisicamente occupata? La stessa cosa vale per il Collegio Scuola di Fiumicello, altrimenti anche l toccher assistere ad altri cinquant'anni di vuoto e spreco. Sono semplicista e sbrigativo io? Dice: si tratta di propriet pubbliche, quindi di competenza esclusiva di istituzioni e politica. Certo, ma se da l non arriva da decenni alcun segnale positivo, non compito e obbligo dei cittadini dare una scossa?

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Pur non essendo proprietario di alcunch, mi sento come se possedessi tutto. Non ho bicicletta, moto o auto, mi muovo solo sui miei piedi o sui mezzi pubblici. Non ho casa, terreni, o altre risorse materiali. Non ho alcun cumulo di cose: campo della pensione. Eppure ogni frammento di bellezza che incontro, natura o casa che sia, come fosse mio. La bellezza va goduta, non posseduta. Noi siamo di passaggio, accontentiamoci di ci che agli occhi offre il viaggio.

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Sul territorio di Maratea c' tutto il meglio del creato. C' un mare fantastico, la costa con i suoi mille incantevoli approdi, le colline ricoperte di boschi, la montagna ricca di rocce. C' la chiesa di San Biagio, e le tante madonnine accompagnate dalla statua di Padre Pio, 44 cappelle sparse sul territorio, Cristo a braccia spalancate sulla vetta in alto. Ci sono i raduni di motociclette rombanti che accompagnano la processione del Corpus Domini, con il monsignore che la guida a chiedere a chi partecipa di implorare il perdono divino per non rispettare abbastanza la Chiesa. Ci sono poi molte persone che campano con i bed and breakfast e la ristorazione, e alle elezioni comunali quattro liste con cinquanta candidati a contendersi il Municipio. A Maratea non manca nulla: mare e bella natura, commerci e ristoranti, chiese presenti ovunque a rendere tutti salvi e santi. Meglio se a cavallo di motoroni guidati con i guanti.

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Le motociclette che con il loro rumore violento girano per il centro storico di Maratea sono della natura e identit di quei luoghi la negazione assoluta. Fossi dotato dei necessari poteri politici imporrei a chi circola di muoversi soltanto a piedi, o al massimo con il pattino o la bicicletta elettrica. Il frastuono che esplode con la motocicletta come se qualcuno irrompesse in un presepe sparando raffiche di mitra. Accettarlo passivamente significa riconoscere che si  rinunciato a tutelare la propria identit e natura. O il frastuono a tutto volume di un motore onnipotente che meglio le rappresenta?

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Per la miseria, quante scimmie aggrappate con il culo a una motocicletta! E quante al volante di un'auto con in mano cellulare e sigaretta! Non sanno che fare, dove andare, e quindi fingono una grande fretta. Devono pur dare un qualche senso alla loro vita. Magari anche riducendola a una rumorosa e inutile gita.

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Acquafredda e Scario, Maratea e San Giovanni a Piro si fronteggiano come l'alba e il tramonto con in mezzo la spianata liquida del Golfo di Policastro. Sono fratelli e sorelle, ma a volte sembrano guardarsi un p in cagnesco. E' come se reciprocamente si dicessero ah, non ti allargare troppo. Qui la pi bella e il pi bello del reame sono io.

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Ieri pomeriggio, nel Parco della Biblioteca Comunale di Villa Tarantini, un centinaio di ragazzini e ragazzine delle elementari e medie, accompagnati da insegnanti e genitori, hanno partecipato alla consegna dei premi del concorso di poesia organizzato da scuole e biblioteca. Una festa di emozioni e sentimenti racchiusi in forma fisica e poetica. Poi nella antistante Piazza Europa sono approdati una cinquantina di motociclisti suonando all'impazzata i clacson dei loro bolidi, Una follia rumorosa e violenta. Anche questo Maratea.

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Difficilmente Maratea propone una strada piana, lineare e dritta. Normalmente il loro percorso frammentato, in salita o in discesa. Pietre e buche abbondano, il piede ogni tanto traballa e inciampa. Se dal modo di camminare pu venire una forma mentale psicologica, questa non pu certo essere elementare e semplice. Piuttosto spezzata e curva. Come secondo nome Maratea potrebbe benissimo chiamarsi Saliscendi o Curvacontinua.

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Non che le 44 chiese di Maratea mi dispiacciano, ognuno libero di attrezzare come crede le sue esistenziali scelte. Ma mi piacerebbe ci fossero anche 44 agriturismi accoglienti come quello della Tana dei Ghiri di Brefaro pilotato da Francesco Salvia. E' in quel modo che si accolgono gli ospiti: accompagnandoli e intrattenendoli come fossero amici, facendo loro conoscere e apprezzare il meglio delle risorse dei luoghi.

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La spiaggia di Acquafredda, sempre bellissima, continua ad avere due sole strutture private di accoglienza e ristoro aperte. Le altre rimangono sempre vuote e abbandonate come fossero speranze abortite. A quel punto io preferisco inoltrarmi lungo la spiaggia fino a raggiungere la grande grotta ricca di scogli e rocce. L a imperversare la natura selvaggia e pura. Pi in alto c' Villa Nitti, da decenni ermeticamente chiusa. E' molto bella, e raccoglie cento anni di storia. Ma perch non si utilizzano un paio di persone affinch, aperte le porte qualche ora al giorno, sia possibile a chi vuole entrarci visitarla?

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A Maratea mi piace stare seduto in una piazzetta sospesa sulla valle abitata, chiusa in alto dalle montagne colme di verde, e aperta sul mare pieno d'acqua. E' la montagna che si impone salda con la sua roccia e il rigoglio del verde della natura. Il mare in basso si muove come se qualcuno sotto i piedi gli facesse il solletico. I rumori sono rari, nella piazzetta auto e moto non arrivano. Arrivano solo i gorgheggi degli uccelli e una gradevole brezza. Oltre a guardarmi beato intorno, io passo il mio tempo a leggere i libri di due amici locali, Il primo, di Felice Cesarino, si intitola L'odore del cedro, e racconta la presenza e le vicende un millennio fa dei monaci Basiliani tra la Basilicata e la Calabria. Il secondo, intitolato Angelica Carbone, un romanzo di Anna Maria Colangelo che racconta la storia di madre e figlio piccolo travolti dal terremoto che nel 1908 colp e distrusse Messina. A Maratea non si sta bene solo seduti ad ammirare il panorama. Leggendo dei bei libri, nel tempo e nella storia si vola.

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Ieri sera, dalle venti a mezzanotte, i quattro candidati sindaci al Comune di Maratea hanno parlato ciascuno per un'ora, in presenza di sette-ottocento persone. che ascoltavano, commentavano, e alle tante promesse declamate applaudivano. Gli oratori hanno sciorinato con metodo e competenza tutto lo scibile delle tematiche connesse al governo di una citt e dei suoi territori: strade e viabilit completa ed efficiente, case e loro vivibilit soddisfacente, servizi costanti e pieni per il commercio e il turismo, scuole e sanit funzionali, spiagge e porti aperti ed efficienti, lavoro e benessere materiale per tutti. Poi ha chiesto la parola una signora aspirante consigliera che ha semplicemente aggiunto una richiesta che le pervenuta dalla figlia ragazzina. La quale si cos espressa: mamma, da te e dai tuoi colleghi impegnati al Municipio io vorrei per me e per tutti i cittadini di Maratea una cosa sola: la felicit.

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Acquafredda di Maratea rimane per me un paradiso. Prima ho abitato in una casetta ai Garottoli, all'apice del panorama sul meraviglioso golfo. E poi in una casetta di propriet di Mango confinante con il giardino di Villa Nitti, dove io ho immaginato di incontrare per intervistarlo il grande storico e meridionalista Francesco Saverio. E poi ho abitato un paio d'anni l'ex frantoio: un paradiso tra alberi da frutta e orto. E' il luogo dove non mi dispiacerebbe di essere sepolto, perch l che Costabile Carducci stato tenuto prigioniero dal prete borbonico don Peluso prima di essere a quarant'anni ucciso.

Acquafredda rimane per me un paradiso. Ops, dimenticavo: ho avuto la fortuna di conoscere Maratea grazie a Cecilia. Io vicentino, lei nata e cresciuta a Lauria. E poi dite che nella vita non c' sorpresa, novit e poesia.

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Ieri, dopo non pochi anni, sono tornato a passeggiare lungo le strade di Fiumicello. Ci sono le stesse abitazioni, negozi, bar e ristoranti che ricordavo. E' come se tutto fosse rimasto immobile e sospeso. Guardandomi intorno, anch'io mi sono tolto gli anni di dosso. Ci che rimasto stupendo la natura con il suo verde e il mare. Ma mi ha sconvolto e ferito trovare chiuso e abbandonato il Collegio Scuola dove oltre 40 anni fa ho lavorato per far trascorrere al meglio le vacanze estive di un centinaio di ragazzini figli di famiglie lucane emigrate in vari Paesi d'Europa. Mi chiedo perch, cos come le loro famiglie hanno trovato ospitalit e lavoro all'estero, alcune decine di famiglie oggi costrette a emigrare dal loro Paese non possono trovare alloggio al Collegio Scuola che nato per questo, e invece rimane enorme e spettrale abbandonato e vuoto? Non uno spreco miserevole e scandaloso?

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A Maratea, citt del Cristo che svetta a braccia aperte sulla montagna, e con ben 44 chiese disseminate sul suo territorio che non arriva, frazioni incluse, a ospitare cinquemila abitanti, mi capitato di assistere alla sfilata lungo le strade della processione in onore del Corpus Domini. Sono rimasto cos colpito da quanto ho visto e ascoltato che sento il bisogno di descriverlo. La processione si apriva con decine di bambini e bambine vestiti di bianco a rappresentare la prima comunione. Seguiva un gruppo di chierici e sacerdoti ad aprire la strada al monsignore che, vestito di sgargianti paramenti, e rivolgendosi al Padreterno ad alta voce grazie a un microfono, elencava quelli che per lui erano i peggiori peccati, invitando il centinaio di civili che lo seguivano a ripetere in coro: Signore, noi ti chiediamo perdono. E di quali peccati si trattava? Erano tutti imperniati sul rispetto per la Chiesa, i suoi riti, la sua liturgia. Ad esempio il monsignore scandiva: per coloro che fanno la comunione in uno stato di peccato mortale, Signore ti chiediamo perdono, e dietro veniva pronunciata questa stessa dichiarazione in coro. E tra di loro c'era anche l'attuale Sindaco in carica con i suoi assessori. Ma perch tanta gente, libera di credere in quello che vuole, si riconosce in pubblico e in coro nella richiesta di perdono rivolta al Padreterno? E perch il potere che la Chiesa esercita incentrato nel far dichiarare alla collettivit che la segue i propri sensi di colpa? Ma che strana liturgia questa in cui si direbbe che l'essere umano un soggetto che va condizionato, indebolito e sottomesso a partire dall'ammissione della sua colpevolezza? Per fortuna la piazza collocata davanti al Municipio ha al suo centro una vasca ricca di getti d'acqua che irrorano la statua di un magnifico corpo femminile nudo. Ecco, quella la statua simbolo che secondo me meglio esprime e raffigura la bellezza di Maratea.

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E' l'intera citt che ha il diritto di decidere il proprio destino, costruendo la sua identit con i servizi necessari e le forme di vita coerenti: o a decidere una minoranza di proprietari di case, ville e ristoranti che punta sempre pi al turismo mordi e fuggi, e giudica il benessere di tutti sulla base dei soldi nelle proprie tasche infilati?

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Il mio libro su Castellabate appena uscito e non passa inosservato. Gi ho avute proposte due presentazioni, una con il Sindaco e il professor Malzone alla Fiera del Libro di luglio al Castello. L'altra alla libreria Mondadori aperta lungo il corso Matarazzo. Ma chi festeggia con maggiore gioia l'uscita del libro sono i ragazzini che mi hanno accompagnato nel comporlo. E ditemi se non ho ben ragione di essere soddisfatto.

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Domani 24 maggio ricorre il 50mo anniversario della strage fascista di Piazza della Loggia a Brescia. In quella piazza la CGIL aveva organizzato una manifestazione. Io dirigevo Villa Paradiso, una bellissima struttura del Comune di Brescia dove erano ospitati sessanta adolescenti privi di una famiglia o socialmente problematici. Con un gruppo di loro avevamo deciso quella mattina di partecipare alla manifestazione sindacale. Per fortuna non ce la facemmo ad arrivare puntuali, la bomba era da poco esplosa. Trovammo morti, feriti e rovine. Quando il ritardo provocato da qualche ragazzo indisciplinato a volte ti pu salvare la vita.

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A partire dagli Anni Sessanta del secolo scorso, il Generale Mori stato uno degli uomini di maggior potere dello Stato italiano. E come tale ha dovuto confrontarsi e a volte scontrarsi con gli altri poteri , sia leciti che illeciti, attivi in uno Stato repubblicano nato anche a partire dallo sbarco in Sicilia dell'esercito americano in alleanza con la mafia.  Vedi la strage di braccianti socialisti e comunisti compiuta a Portella della Ginestra.  

Il Generale Mori, insieme a Capitan Ultimo suo braccio destro, non ha fatto perquisire a Palermo la casa di Tot Riina dopo averlo arrestato, cos la mafia ha potuto svuotarla e ripulirla a proprio vantaggio.  E anni dopo, pur potendolo, non ha arrestato Provenzano, successore di Riina, in quel di Mezzojuso E c' da stupirsi se il governo Meloni sia oggi, che Mori torna ad essere inquisito, dalla sua parte totalmente schierato?   Mori sempre stato a contatto, in linea e alleato con CIA, Gladio e NATO. Quindi ne sa pi lui di politica delle stragi di chiunque altro. O sar io che mi sbaglio?

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Come fare per salvarsi dalla valanga di canzonette idiote che vi martellano ovunque con un ritmo e un volume micidiale prive di qualsiasi qualit musicale? Io ho deciso di tornare a immergermi, come facevo da adolescente, nella musica di Bach e Beethoven, Mozart e Chopin. Vi assicuro che non c' rimedio migliore.

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 Il calore, l'odore, il sapore delle parti intime del corpo umano. Le labbra, la bocca, la lingua, il respiro che entra ed esce dalla gola. Le ascelle ,il petto, la pancia, il culo. Il sesso con il suo buco da cui esce il liquido giallo. I rifiuti che liberandoti se ne vanno. Il cuore che batte, le lacrime che scorrono nel pianto. Lo sguardo che sorride innamorato. Conoscete qualcosa di meglio al mondo?

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Se ho capito qualcosa di come attualmente funziona gran parte della politica, buon politico e pubblico amministratore efficiente chi sa attivare progetti che muovono forti finanziamenti, cio molto denaro da spartire tra gruppi e imprese. Che tali progetti servano socialmente e siano portati a termine in tempo breve interessa molto meno. Importante che portino pi soldi possibile da controllare e gestire. O voi pensate che veramente Salvini sia convinto che per il benessere delle popolazioni di Calabria e Sicilia il Ponte sullo Stretto sia fondamentale?

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Non sono credente: sono laico, agnostico, scettico, critico e piuttosto diffidente. Chi si proclama religioso si immagina cos di indossare una armatura onnipotente. Io sento la presenza di un possibile divino in un bacio innamorato, o nel sorriso di un bambino. Spesso e volentieri tutto il resto un gran casino.

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Mia madre ha messo al mondo nove figli, tre dei quali morti appena nati. E per noi sei figli rimasti si data al massimo con tutte le sue energie. Sempre. Ma era anche veneto cattolico democristiana, le sue autorit indiscusse erano la Madonna di Monte Berico, il parroco, Mariano Rumor. Io non le ho accettate, anzi le ho rifiutate, e appena ho potuto di casa me ne sono andato. Avevo scelto di essere comunista ribelle e libertario. politicamente, culturalmente e socialmente da lei del tutto diverso. E per adesso tutte le donne con le quali nella vita ho avuto una relazione importante, nella testa e nel cuore le chiamo madri. La base affettiva importante rimasta quella della mia infanzia.

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Prima sono stati massacrati i pesci con la pesca a strascico e le bombe dentro il mare. Poi si distrutto il verde della natura con la valanga di abitazioni abusive. Infine si inquinata l'ospitalit con la baraonda del turismo mordi e fuggi in movimento frenetico su autovetture. E a comandare nel mondo sempre pi la finanza speculativa e l'industria militare. Qualcuno mi sa dire dove siamo destinati ad approdare?

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Che si fa quando si termina un compito bello e impegnativo come quello di scrivere un libro su una comunit e un territorio? Lo si letto, riletto e completato, sottoponendolo a decine di lettori, discusso insieme e infine consegnato a chi lo deve stampare. E ora si in attesa di vederlo finalmente apparire indipendente e autonomo, capace di camminare sulle sue gambe. Si come sospesi sul vuoto, un percorso importante finito. Si attende con ansia gioiosa che il figlio esca dalla pancia. Ma si anche e comunque un poco in lutto.

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Ma quale la logica, quali sono le parti in gioco?

La prima - vedi Berlusconi e Dell'Utri, Renzi, Salvini e Meloni, Sgarbi, Santanch e accoliti - dice: ti faccio vedere io di chi sono spazi e risorse, potere e denaro. Vedrai che ti conviene stare dalla parte mia, anche tu godrai di qualche beneficio. Ma sia ben chiaro, comando io ed tutto mio. Ti opponi? Guarda che ti posso far eliminare anche fisicamente. Poi ci sono gioco e logica del contribuire la propria parte per stare meglio tutti: rispettando legalit, democrazia, progresso. Vedi Berlinguer e Moro, Pio La Torre e Piersanti Mattarella, Mauro Rostagno e Peppino Impastato, Angelo Vassallo, Mimmo Lucano e Ignazio Marino. Guarda caso i secondi, politicamente o anche fisicamente, sono stati fatti fuori tutti.

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Trovo messaggio pubblico straordinario che a Palermo un boss mafioso organizzi la propria festa di famiglia dentro la chiesa dove sepolto il giudice Falcone, dando in cambio una lauta cifra al parroco che volentieri accetta. Il che come dire: vedete come la battaglia Stato-mafia finita? Accompagnando ovviamente il tutto con un bel concerto sentimentale e ipocrita di musica neomelodica.

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Nelle regionali in Basilicata a trionfare stato l'astensionismo. Pi del 50% degli aventi diritto al voto non ha votato. Il 4% in pi rispetto a chi nel 2019 si era gi astenuto. A vincere con la maggioranza dei voti espressi stato il candidato del centro destra. Ma in realt come fosse stato eletto dal 30% dei potenziali elettori lucani. Si direbbe tutto fuorch un trionfo della democrazia e della fiducia nella politica.

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Ma cosa c'entrano Renzi, Salvini, Calenda e Meloni con la Basilicata? A garantire all'Eni l'estrazione di petrolio illimitata a danno del territorio e del clima? Non finalmente ora di cambiare strategia e di lavorare per la sanit e la scuola pubblica, per la cultura e la bellezza della natura? O vogliamo regalare arte, storia e vita a un governo predone, leghista e para fascista?

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Il pensionato generalmente considerato come qualcuno che diventato vecchio. Quindi con energie calanti e sempre pi scarse. Quello che gioca a carte per passare il tempo senza annoiarsi troppo. Io invece considero il pensionato come un essere privilegiato. Il suo giorno praticamente libero da orari imposti e compiti prestabiliti, come invece gli capitato di vivere praticamente da sempre. Ora libero di scegliere come riempire buona parte della sua giornata. Pu leggere, scrivere, passeggiare, riposare, mangiare e dormire quando e come gli pare. Stare solo o vedere chi vuole. Cosa che prima gli succedeva poco e male, se non del tutto impossibile. Il pensionato quindi una persona esperta, capace, libera. E con un reddito garantito dalla pensione. E se la salute ancora sufficientemente regge, perch non considerarlo una persona potenzialmente felice?

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Elencare e denunciare i fatti negativi e le sciagure fa parte di una informazione seria e corretta. Ma elencare solo e soltanto fatti negativi e sciagure non invece scelta intenzionale e interessata che trasforma il mondo in tragedia irrimediabile e definitiva utile al conservatore che non vuole cambiare nulla?

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Una buona notizia: ritorna a fare politica attiva Ignazio Marino. Si candida alle europee del giugno 2024 nella lista di Alleanza Verdi Sinistra della circoscrizione Centro del Paese. Marino nel 2013 ha chiuso l'enorme discarica a Malagrotta di propriet di Manlio Cerroni, nella quale convenivano a scopo speculativo tutti i rifiuti di Roma, e si dimesso da Sindaco dopo che tutti i consiglieri capitolini del PD si sono dimessi davanti a un notaio su ordine del duo Renzi-Orfini. Ero schierato dalla sua parte, su quelle vicende ho scritto anche un libro: Io non ci sto. Finalmente nella politica italiana torna Ignazio Marino. Con i Verdi, a sinistra.

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Non c' niente da fare,

mi sono innamorato del mare.

Ha una forza che non puoi

n contenere n controllare.

Si muove come gli piace e pare,

non lo ferma alcun timore.

E' vasto come un cielo

di liquido ardore.

Non c' niente da fare,

mi sono innamorato del mare.

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In un momento in cui il modello capitalistico industriale va radicalmente rivisto, servono i filosofi a capo delle aziende, non gli economisti: perch bisogna ripensare a fondo i perch e il cosa, non il come, dice Giuseppe Morici, vice presidente della Feltrinelli, in una intervista all'Espresso. Sono d'accordo, non sento il bisogno di aggiungere altro.

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Sto perdendo sempre pi attrazione e fiducia nella parola parlata e scritta. Non che la rifiuti, affatto: rimane il mio cibo prediletto. Ma percepisco una manipolazione sempre pi alta della parola, probabilmente a causa dell'imperversare della propaganda e della pubblicit, al punto che, piuttosto che su notizie e dibattiti di una politica fatta di delitti e stragi, preferisco sintonizzarmi su un brano musicale che amo, o sulla bellezza pura del viso di un bambino, o sul verde di un albero di una villa o un giardino. Sono forse cos ridotto male io?

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In presenza di contrasti e conflitti la strada che si direbbe scontata tra esseri umani : vediamo di trovare l'accordo migliore per non farci reciprocamente del male, e troviamo anzi il modo migliore per condividere positivamente l'esistenza insieme. in realt la logica che sta sempre pi prevalendo si direbbe essere, tra gruppi e nazioni: se non obbedisci, e non fai quello che dico, io ti uccido. Cos impari. Ma cos non impara niente nessuno, anzi la fine di tutti.

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I fratelli Pittella, Gianni e Marcello, sono passati con Calenda, il pariolino presidente di Azione che stato anche con Rifondazione Comunista, alla destra leghista di Bardi, attuale Governatore della Basilicata. Ma saranno realmente mai stati i due fratelli Pittella democratici e di sinistra, o invece sempre sostenitori ad oltranza di un loro potere politico autoreferenziale e protagonista?

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Neanche un'ombra di rossetto sulle labbra, 

o un filo di rimmel all'occhio.

La perfezione aristocratica delle linee del viso

prive di ogni imperfezione o scarabocchio.

Uno sguardo pudico, sorpreso, 

quasi smarrito per essere al mondo.

La parola assente e come trattenuta nel profondo.

L'espressione sospesa del bocciolo che vorrebbe fiorire,

ma teme la luce del sole e il troppo di calore.

Hai quattordici anni, ti chiami Rachele:

aspetti senza fretta la brezza propizia per aprire le vele.

Il tuo esserci cos intenso, enigmatico e silenzioso,

quasi racchiuso in un cerchio sacro,

arricchisce chi ti vicino di stupore prezioso.

Ninfa racchiusa nel mistero e nel mito,

sei palpito di farfalla che attende di spiccare il volo.

Che la vita ti sia leggera come un notturno di Chopin,

o il vibrare musicale di un assolo.

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Ma voi sapete che cosa un libro e che significa scriverne uno? Un passatempo, un gioco, un divertimento? Un libro un pezzo della vita di chi l'ha scritto, pu essere un portento o uno schifo. C' dentro la mente e il cuore, la luce e il buio, la pancia e il culo. C' dentro il sudore e il sangue, il riso e il pianto. Scrivere un libro come mettersi distesi nudi, e tra contrazioni e spasmi generare un frutto o un lutto. Provatevi voi a scrivere un libro: capirete quanto c' dentro di impegno serio. E' come mettere al mondo un figlio. La scrittura dare vita con la parola. E' accompagnarla tenendola in braccio per non farla sentire sola.

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Ho vissuto per oltre dieci anni, dai miei cinque ai quindici, nel paesino di Lovara, frazione di Trissino, nel vicentino. Mio padre ne era il medico condotto, mia madre una delle maestre della scuola elementare. A Lovara ricordo la grande chiesa parrocchiale con il sagrato dove noi ragazzini andavamo a giocare a guardie e ladri e al pallone. Don Pietro, il parroco, era intelligente, capace e molto attivo: aveva organizzato in un salone interno anche il cinema. Il commercio nel paese consisteva in due latterie, un negozio di generi alimentari, una macelleria, una panetteria, tre bar con trattoria e un fruttivendolo. Erano attivi asilo nido e scuola elementare che anch'io ho frequentato, con una maestra bravissima di cui ricordo ancora il nome: Emma Apolloni. E ricordo ancora pienamente, come se fossero ancora vivi e a me presenti, i miei compagni di allora: Alberto, Umberto, Roberto, il mio prediletto, e poi Ilario, Sergio, Valentino. Per non parlare delle amichette: Gina, di cui ero innamorato, Santina, Luigina e tutte le altre. Lovara per la mia infanzia e adolescenza stata un piccolo paradiso. Lungo il torrente Arpega, gi in basso, c'era pure un grande prato sul quale organizzavamo i tornei di calcio. E la sera d'inverno ci si riuniva in comitiva al caldo di qualche stalla a giocare a tombola, cercando di evitare gli spruzzi della pip delle mucche. Sono tornato un paio d'anni fa a fare visita alla mia prediletta Lovara. L'ho trovata vuota e del tutto abbandonata e deserta come ci fosse stata una terribile pestilenza. Mi stato spiegato che gli abitanti si erano trasferiti a lavorare nei paesi industrializzati lungo la pianura verso Vicenza. Si erano trasferiti a vivere in luoghi super inquinati lasciando un paradiso di natura collinare. Ho completato la visita entrando in cimitero per vedere quanti dei miei vecchi amici e conoscenti stavano l a riposare. E devo dire che purtroppo non erano pochi.

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Penso di avere condiviso con Barbara Balzerani, negli anni Settanta-Ottanta, il progetto e la visione di una rivoluzione comunista. Ma lei, come metodo e strategia pratica, ha scelto la lotta armata, io Lotta Continua e la partecipazione politica combattiva dal dentro, dal basso e di massa. Abbiamo perso, battuti dalla strategia delle stragi promossa e attuata, attraverso l'uso di mafiosi e fascisti, dagli Usa, la Cia, la P2 e Gladio. Io di quella mia scelta non sono affatto pentito, chi ha vinto ci ha oggi portati sull'orlo di una terza guerra mondiale sia pure condotta a parti e pezzi. E continuo a pensare che per risolvere radicalmente in positivo questa situazione tragica sia necessario il ricorso alla lotta di massa con al centro valori come la solidariet con gli esseri pi deboli e fragili, la giustizia sociale, l'eguaglianza. Sono ingenuo io e prevarranno sempre interesse privato e dittature dei vari imperialismi? Per intanto sto dalla parte di chi, delle nuove generazioni, malgrado le manganellate, libero e combattivo scende in piazza a difesa degli stessi valori fondamentali.

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Il camminare, il muoversi con i propri piedi, a misura dei propri desideri, l'attivit fisica per me pi soddisfacente. E' legata ai miei bisogni, mi mette in movimento dalla testa al cuore, dai polmoni ai piedi. Ti servi di quello che hai, ti fermi e riparti quando vuoi, decidi tu per sentirti meglio che puoi. Lasciare auto e sigarette sono state le mie migliori decisioni. Sentirsi soddisfatti con un motore che romba sotto il culo e la sigaretta accesa in bocca, come stare chiusi e sepolti illudendosi di stare sopra una rocca. Dice: ma in auto puoi andare dove vuoi! Dico: ma io arrivo meglio a me stesso se cammino con i miei piedi.

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Come si capisce che la bellezza e la storia di un luogo susciti in artisti e personaggi anche famosi il desiderio di abitarvi. A Fiumicello di Maratea il piemontese conte Rivetti realizz uno stabilimento tessile, una tenuta agricola e il Santavenere, un albergo a cinque stelle. Ad Acquafredda, sempre di Maratea, Francesco Saverio Nitti, statista lucano, fece costruire una splendida Villa affacciata sul Golfo di Policastro dove con la famiglia trascorrere le vacanze, prima di essere cacciato dal fascismo in esilio. A Bosco di San Giovanni a Piro il pittore e scultore spagnolo Jos Iglesias, allievo e amico di Pablo Picasso, abit e visse per 20 anni, perch innamorato della costa di Scario e di Bosco, troppo libertaria e quindi rasa al suolo e bruciata dai Borboni. E a Santa Maria di Castellabate, resa famosa dal film Benvenuti al Sud, dove per ora io vivo con gli occhi spalancati e la mente e il cuore in fermento. Per ultima cito Acciaroli, non solo per la bellezza del borgo e del porticciolo, ma perch luogo del martirio del Sindaco Angelo Vassallo.

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Villa Nitti, in quel di Acquafredda di Maratea, come sede di attivit culturali, di analisi economica e politica, di formazione sociale e civica. Al loro centro i processi migratori in atto nel Mediterraneo. Come al meglio arginarli, supportarli, indirizzarli. Enti coinvolti: Comune di Maratea, Regioni Basilicata, Campania, Calabria, con le loro Universit di Potenza, Salerno, Cosenza e corsi di formazione per i loro studenti. Grazie a finanziamenti nazionali ed europei. Anni fa il tutto era gi iniziato. E' durato un solo inverno.

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Siamo tornati alle cariche della polizia con i manganelli contro gli studenti, cos come successe a Genova nel luglio del 2001 contro i giovani che manifestavano contro l'incontro del G8. Allora venne ucciso Carlo Giuliani e manganellati e arrestati trecento giovani. Il Questore di oggi a Pisa lo stesso che nel 2001 era vice Questore a Genova. La polizia che continua a picchiare con i manganelli la libert e la democrazia. Allora un giovane venne ucciso, oggi per fortuna ci sono stati solo una quindicina di feriti. Vedete come anche i poliziotti, grazie al governo Meloni, sono diventati oggi pi democratici?

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Ringrazio Luca Luongo per l'attenzione che , con la competenza e intelligenza che gli sono consuete, nel suo intervento mi ha dedicato. Mi permetto per di rivolgergli una domanda: come spiega il fatto che una bellissima e storica struttura come Villa Nitti, acquistata dalla Regione Basilicata nel 1974, cio esattamente 50 anni fa, sia in quel di Acquafredda ancora ermeticamente chiusa? Non conferma di una capacit di produzione sociale e culturale interna scarsa se non del tutto insufficiente?

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Alle prese con la scrittura di un libretto omaggio a Castellabate, nel Cilento, ieri sera ho riletto il mio libro su Maratea uscito nel 2004. Devo dire che l'ho trovato cos bene intessuto che, a distanza di 20 anni, mi ancora molto piaciuto. A Maratea, conosciuta grazie a Cecilia, abbiamo vissuto dal 1980 al 1984. E poi, in quelli successivi, trasferiti a Roma, ci siamo sempre per le vacanze estive tornati. Sono approdato a Castellabate grazie al fratello di Cecilia che vi abita. Ci sto stabile da alcuni mesi perch anche questo borgo mi ha coinvolto e mi piace cos tanto da convincermi a cercare di raccontarlo in un libretto. Maratea e Castellabate sorgono ambedue sulle coste del Golfo di Policastro, e hanno alle spalle un percorso storico di circa un millennio. Hanno un numero simile di abitanti, sparsi su un territorio collinare e aperto sul mare strepitosamente bello. Mi sono per entrati dentro durante un tempo diverso, Maratea in modo pi intenso e profondo perch frequentata pi a lungo e vissuta per cinque anni dentro. Con Castellabate ho avuto, pur molto coinvolto, un rapporto mordi e fuggi che dura da meno tempo. Maratea la sento molto pi di mia esperienza e pertinenza, Castellabate la sto ancora conoscendo. Ma sono ambedue perle preziose di cui sono innamorato. Il nostro Meridione ha luoghi di una bellezza che un portento.

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Prendiamo atto.

Prendiamo atto che c' chi convinto che da un genocidio subito si possa uscire infliggendolo a un altro popolo. 

Prendiamo atto che lo sviluppo industriale imperniato su cemento, plastica e auto produce nell'ambiente un disastro. Ma chi se ne frega, basta che produca anche tanto denaro.

Prendiamo anche atto che pi vecchio sei, e meno sei accolto e protetto. A meno che tu non sia ricco e generoso.

Prendiamo atto che il sole tramonta e poi arriva il buio.

Ah no, rimane la carezza della luna in cielo. E Venere che sorride accanto.

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Angelina Mango non ha vinto il Festival di Sanremo per la sua canzone, che musicalmente di fatto non c'. Gi ci informa di questo lo stesso titolo. Ha vinto perch figlia di Pino Mango, che di canzoni belle ne ha scritte un sacco, e per l'immagine toccante di una figlia che gli rende omaggio. Ma l'intero Festival che ha avuto la musica a fare da puro accompagno, mentre al centro ci sono state le storie dei cantanti e le immagini stra esibite dei loro corpi.

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L'immagine emblematica perfetta del Festival di Sanremo quella del vecchio cantante famoso che, pagato un milione di euro, si fa riprendere mentre balla per strada il ballo del qua qua infilandosi e togliendosi le scarpe propagandate. Il festival di Sanremo diventato una puttanata di massa al servizio dei soldi. Cantanti, musicisti, artisti? Questi sono tempi di manigoldi.

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Ma quanto Angelina Mango assomiglia a suo padre Pino, che ho conosciuto perch negli anni Ottanta ho abitato in una sua villetta ubicata accanto a Villa Nitti in quel di Acquafredda di Maratea. Ma quanto poco, ahim, la canzone che canta a Sanremo assomiglia a quelle del padre: Lei verr, Mediterraneo, ecc. ecc. La canzone di Angelina, La noia, non ha anima, cuore, melodia. E' uno show di danza ancheggiante e ritmica centrata sui tacchi alti, il vestito sgargiante, il movimento seduttivo del corpo che volteggia in giro per il palco. La canzone non esiste. Ne volete la prova? Sfido chiunque a cantarla, se gli piace, a memoria. Ma quindi disprezzo la canzone di Angelina Mango? No, dico semplicemente che dentro lo show la canzone non c'.

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A che serve il festival di San Remo? Ad ascoltare bella musica? Magari! O solo una sfilata di personaggi del mondo dello spettacolo che si mettono in mostra e si autoesaltano? Ci sono canzoni presentate alcuni decenni fa che rimangono nell'aria eterne. Le attuali, nell'aria, ammesso che ci arrivino, non rimangono. Anche la musica esprime e racconta i tempi in cui viene creata e proposta.

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Alcune delle possibili domande per interrogare una comunit che risiede in un paese del Golfo di Policastro sulla consapevolezza della sua realt. 

Cosa ti piace di pi, cosa meno?

Se tu ne avessi la facolt, cosa manterresti eguale, e cosa cambieresti in modo radicale?

Ora la fonte economica principale il turismo estivo. Quanto ancora incidono la pesca, l'agricoltura, l'edilizia?

Nei decenni recenti si costruito molto. Quanto c' di abusivo, quanto stato condonato? quanto utile, e quanto un inquinante sovraccarico?

Quanta partecipazione sociale e democratica c' oggi nella politica?

Perch di bambini ne nascono sempre meno, e i giovani se ne vanno?

Quale lo stato della sanit, quale quello dell'istruzione e della scuola?

Perch i locali pubblici pi affollati non sono una libreria, o un cinema, ma i bar tabacchi che vendono giochi d'azzardo?

Da un punto di vista di presenza e aggregazione sociale, il paese oscilla tra un troppo vuoto invernale e un troppo pieno estivo. Quale potrebbe essere il giusto equilibrio, e come raggiungerlo?

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Ho letto e molto apprezzato quanto scritto da Luca Luongo sull'identit sociale e storica di Maratea. Io penso che domanda che va al proposito posta dovrebbe essere questa:  quanti poeti, artisti, sociologi, filosofi, politici e intellettuali ha nel corso del tempo prodotto in proprio Maratea?  Basta accogliere le spoglie di Biagio, monaco dell'Oriente, per trasformarlo in Santo e ricavarne 44 chiese? O l'industriale Rivetti che ha fatto costruire una statua del Cristo sul monte a imitazione di quella sul Corcovado di Rio?  Insomma, mi viene da dire che Maratea, forse per non sapere esprimere personalit di rilievo in proprio, ha rimediato ricorrendo all'esterno.  Mi piacerebbe molto essere smentito.

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Cosa sia l'amore, e quanto potente, lo si deduce anche e specialmente da quanto possa diventare disastrosa la sua caduta. Cosa altro dice il passare da un miracolo come quello di generare insieme e mettere al mondo un essere umano, a un rifiuto e odio cos forti dall'arrivare a uccidere e uccidersi? L'amore contiene una identit doppia: da una parte una felicit solare paradisiaca, dall'altra una crudelt distruttiva diabolica.

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Ho molti amici, sono uno stimato pizzaiolo. Sono sposato, abbiamo una figlia di tredici anni. Non vado pi d'accordo con mia moglie, litighiamo in continuazione. Abbiamo deciso di separarci, ma io questo fallimento del nostro matrimonio a mia moglie non lo perdono. Cos ho deciso di ammazzarla, e poi mi ammazzo anch'io. E a nostra figlia chi ci pensa? Pazienza, senza i nostri continui litigi star sicuramente meglio di come sta ora. Dite che la trama fantasiosa di un romanzo tragedia? No, realmente successo l'altro giorno in una casa di Agropoli. Le guerre non stanno solo sparse in giro per il mondo. Stanno anche dentro famiglie con figli piccoli. Con questa terribile violenza che produce morti.

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Ma se io, cos, all'improvviso, senza preannuncio e avviso, scomparissi cos come sono arrivato, cambierebbe qualcosa nel mondo? S, forse arriver qualche ciao intristito, qualche veloce e transitorio rammarico. Ma l'insieme universale complessivo cambierebbe il suo percorso, muoverebbe un dito? Sono uno dei nove miliardi di umani viventi, forse che influisco e peso pi di un fico? Ma dove sono capitato, in virt di quale mandato? E malgrado il mio impegno, che cosa ho costruito, e con quale senso? Dite che sono troppo pessimista? Questo per ora io sento.

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Mi trovo casualmente in pizzeria con una ventina di ragazzini e ragazzine che festeggiano il compleanno di uno di loro. I genitori hanno deciso di lasciarli soli a festeggiare mangiando insieme una pizza. Parlano tutti allegramente in coro, utilizzando e condividendo anche quanto pizzicano dal cellulare. La presenza dei ragazzini, le loro voci allegre e squillanti, mi regalano una serata inaspettata con i guanti. Sono un gruppo di dodicenni maschi e femmine che conversano e si esprimono felici in coro. Nello stare insieme in amicizia e mangiare, hanno pi energia in corpo loro di una pacifica e benefica bomba nucleare. Mi sento beato in compagnia come fossi a casa mia. Mi viene sorridendo da pensare che l'umanit dovrebbe ricominciare punto e a capo da loro.

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Sono trascorsi venti anni esatti dalla pubblicazione del mio libro "Maratea. Omaggio in cinque parti e venticinque punti." E per festeggiarlo e ringraziarlo di essere oggi ventenne adulto ho cominciato a rileggerlo. E lo sto trovando cos interessante e bene scritto che mi sono chiesto, confesso un p sorpreso: ma l'avr scritto veramente io? Possibile che la bellezza e la storia di Maratea mi abbiano cos ispirato?

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Un bilancio sintetico dei miei luoghi. I primi vent'anni tra Breganze, Lovara, Altavilla, Vicenza e Treviso. Poi cinque anni a dare una mano a occupare l'Universit Cattolica a Milano. Quindi dieci anni in Sicilia con la migliore giovent di Catania, Enna, Trapani, Agrigento, Palermo. Scrivendo due libri, sposandomi due volte e contribuendo alla nascita di due figli. E poi ancora cinque anni a Maratea la cui storia e bellezza mi hanno nel tempo ispirato la scrittura di cinque libri. E quindi 35 anni a Roma, che mi ha affascinato con la sua bellezza storica e artistica, ma che con il suo sovraccarico cementizio, di traffico e inquinante frastuono mi ha alla fine stufato. Poi, grazie a mia figlia, ho scoperto e goduto Montpellier con la sua equilibrata armonia urbana, e ora finalmente mi godo il mare e la natura di Santa Maria di Castellabate. Non sono mai stato in Africa, in Asia e negli USA, ma ho goduto Barcellona e Madrid, Parigi e Londra. Oltre ai magnifici palazzi della Piazza Rossa di Mosca. E in dieci giorni di permanenza a Rio de Janeiro me ne sono cos innamorato da ispirarmi la scrittura di un libro: Shock Brasil. Quindi non ho conosciuto buona parte del mondo. Ma sono felice per la parte che vi ho goduto. Penso cos di non essere vissuto invano.

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Ma voi sapete quanto potente l'energia che emana il mare quando mosso? Ve la trasmette in corpo come se anche voi foste in preda a un maremoto. Vi toglie dal fosso, vi scaccia depressione e malumore, vi fa sentire vivo, attivo, signore. E' una terapia efficace: vi innalza su un piedestallo come i Bronzi di Riace.

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Ho festeggiato l'epifania mangiando nel ristorante di un amico sul lungomare un piatto di spaghetti ai frutti di mare che sarebbero bastati a soddisfare tre persone. E i frutti di mare, squisiti, erano un battaglione. Alla fine, con due bicchieri di vino e un limoncello, ho pagato 20 euro. Fuori pioveva e tirava vento. Io al ristorante sono stato di un bene da portento.

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Ascoltando in sottofondo le canzoni di De Andr mi sono ricordato che a quattordici anni sono scappato di casa e dal mio paesino veneto per raggiungere in treno Genova. Volevo vedere il mare. Sono infatti arrivato, dopo una tappa a Milano, dove la notte ho dormito alla stazione, al porto di Genova, dove in Via Pr ho chiesto pagando una camera in una pensioncina. I soldi li avevo presi dal cassetto di mia madre prima di partire. Adolescente s, ma organizzato e previdente. Sono stato a girare per le strade del porto per una settimana, poi la polizia mi ha intercettato e trattenuto per una notte in una cella. Da dove il giorno dopo sono partito accompagnato da due poliziotti per ritornare a casa in quel di Lovara vicentina. Mi hanno accolto il mio fratello primogenito con uno schiaffo, mio padre che mi ha chiesto i soldi rimasti, mia madre piangendo consolata. La mia fuga e scomparsa era finita pubblicata sul Giornale di Vicenza. Eravamo nel 1957: non mi sembra male come avvio di adolescenza. Sono stato rinchiuso per la scuola in un collegio di preti in quel di Treviso. Dal quale l'anno dopo sono scappato di nuovo. Ero proprio un adolescente ribelle incorreggibile. Ma non normale che un adolescente lo sia? Oggi gli adolescenti mi sembrano accontentarsi di una canna e del cellulare.

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Quindi, mi raccomanda una vecchia amica fervente religiosa, dovremmo tutti inginocchiarci ai piedi di un onnipotente Dio che ci ha creati. Solo cos la nostra vita avr un senso e ci salveremo. Ma io la religione cattolica l'ho conosciuta e sperimentata: significa obbedienza a preti e chiesa, che dall'uso del loro autorevole e sacro ruolo ricavano potere e denaro. Non ho certezze, non ho dogmi, ma uso quello che ho, testa e cuore, per guardarmi intorno e stare con chi mi accanto meglio che so e posso. Perch dovrei inginocchiarmi ai piedi di un Dio che non conosco, riconoscendo potere massimo a qualcuno che si promosso suo delegato? Preti, guru, stregoni nel mondo sono sempre esistiti: non capisco perch dovrei eleggerli miei padroni. Mi lasciassero in pace a gestirmi la vita con tutti i suoi pregi e limiti. Non capisco perch dovrei arricchire di senso e denaro la loro. Dovrei inginocchiarmi davanti a un Dio, e obbedire a un suo delegato? Ma a me basta e avanza inginocchiarmi libero e gioioso davanti alla bellezza del creato. Per il resto si vedr con calma dopo. Purch nessuno si ritenga padrone del fuoco.

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A Maratea le svolte di sviluppo e crescita sono spesso venute dall'arrivo dall'esterno di un personaggio. Se vogliamo a partire da San Biagio, che ha regalato a Maratea l'identit religiosa con 44 chiese. Ma poi, pi recentemente, dal Conte Stefano Rivetti che realizz a Fiumicello uno stabilimento tessile e il grande Hotel Santavenere. E ad Acquafredda da Francesco Saverio Nitti che fece costruire sul mare una magnifica Villa ora perennemente chiusa. Ma non dalla comunit stabile e interna che dovrebbero maturare iniziative e progetti capaci di realizzare la sua piena valorizzazione? O il turismo estivo con i bed and breakfast l'unica carta da giocare?