GIAN CARLO
MARCHESINI
Pensieri del 2024
Il turismo, o amore per i viaggi
e l'andare in giro per il mondo, pu tradursi in accoglienza amica o in
prostituzione retribuita. Dipende da come ci si muove, come ci si incontra, quale fine si ha, come ci si comporta. La
differenza risulta anche da quante case si
costruiscono per appenderci fuori il cartello Fittasi,
o invece da quante relazioni amicali nascono, si sviluppano, rimangono nel
tempo. Se un quartiere o un borgo si riempiono in agosto, e rimangono pressoch deserti
per il resto dell'anno, questo paragonabile al turismo prostituto. Si affitta
soltanto per far dormire, bere e mangiare con il massimo di risultato
monetario. Se l'incontro, grazie anche ad altri buoni servizi offerti, si
trasforma in relazione amica, la vita sociale del borgo che viene arricchita.
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Sono finalmente entrato ad
Acquafredda nel giardino di Villa Nitti, confinante con la casetta di Mango,
dove per un paio d'anni io e Cecilia abbiamo abitato.
L'ingresso principale della Villa chiuso, ce l'ho
fatta inerpicandomi sul sentiero del boschetto che sale dal mare. Entrando nel
giardino della Villa sono tornato indietro nel tempo di 40
anni, quando sui Nitti ho scritto due libri, ed tutto rimasto perfettamente
uguale. La Villa, oggi propriet pubblica, vuota, ed vuota
anche la casa di Giovanni, il custode giardiniere che andato in pensione. Ma io passeggiandovi continuo a sentirmi del tutto
simbolicamente il signore. Mi accontento di poco? Forse. Ma
il massimo possibile.
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L'incontro pi bello che ho
fatto per strada stamattina a Maratea quello con una giovane mamma con il
bambino di pochi mesi in braccio. La bellezza pura dell'umano sacro. L'esatto
contrario di guerre e stragi e di quant'altro di osceno c' in giro per il
mondo.
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Ma non un miracolo potersi muovere tra il
verde dei boschi e i giardini in fiore, colline e vallate tra cielo e mare,
case e villette deliziose, vicoli e piazzette a mai finire? E poi, per chi
crede, chiese e chiesette, San Biagio e Padre Pio, statue di Cristo e tante
Madonnine? Siamo a Maratea sul Golfo di Policastro: ma quale miglior paradiso,
o splendido suo astro? Poi c' il rombo di troppe moto
e auto: ma si pu pretendere di ascoltare in silenzio anche il suono del
flauto?
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Sulla statua del Cristo
Redentore che troneggia a braccia spalancate sopra Maratea
mi va di riportare ci che ha scritto Giorgio Bassani nel 1967.
" Il
Cristo del monte San Biagio, a guardarlo per quello che veramente nella sua
realt effettuale, se qualcosa esprime non esprime nulla che abbia a che fare
con la redenzione della gente del nostro povero mezzogiorno. Grosso, massiccio, gessoso, aereonautico,
sudamericano, essenzialmente non riesce che a deturpare il paesaggio. Il monte
San Biagio su cui si erge ridotto da esso, per totale assenza all'ingiro di termini di confronto, a un sasso da niente, ad una specie di altarino ad uso domestico. Guardiamolo
serenamente attenendoci ai criteri della pura visibilit: non ci sar difficile
riconoscerlo come fratello di tante altre statue del tempo fascista, appena appena camuffato com' dall'atteggiamento gigionescamente
serafico di un deteriore cattolicesimo." Sar
sacrilego anch'io se dico che tra le statue nude in bella mostra nel territorio
preferisco quella della donna nella vasca davanti al municipio, o quella della
Spigolatrice sul lungomare di Sapri, o l'altra del ragazzetto all'ingresso del
lungomare di Scario?
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Ragazzi e ragazze che incontro
nelle piazzette di Maratea in cui si ritrovano mi si rivolgono chiamandomi
maestro. Sar perch sono anziano, o perch parlo con loro spontaneo, schietto
e sincero? Dico cio apertamente loro quello che penso e sento. Ma possibile
che basti questo, che io considero naturale e ovvio, per essere chiamato
maestro? Io mi apro e dialogo con loro perch manifestano una tale spontanea
energia da farmi fare contatto con la parte migliore
della mia vita. Specialmente di quella, ribelle e libera, di quando ero
quindicenne anch'io. Ma come pu succedere che una
volta vecchi diventino una sfilata di sonnambuli, se non proprio di defunti,
quali quelli che per le strade abitualmente incrocio?
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Non sono un critico d'arte, ma
trovo che i quadri che Ferdinando Tasca ha dipinto grazie a una sua tecnica
speciale, ed espone in alcuni vicoletti del centro storico di Maratea, siano di
una bellezza unica. Oserei dire di una bellezza artistica che pi intensa e
perfetta di cos non sembrerebbe possibile. Tale che un paese, una comunit,
dovrebbe celebrarla come uno dei suoi frutti migliori. Ma
come mai invece i quadri stanno quasi nascosti dentro vicoli angusti come se
si trattasse di oggetti mal sopportati e perfino sgraditi? Ma se un
pittore di grande valore viene trascurato e dalla sua
comunit quasi ignorato, non la comunit stessa a dare di s un pessimo
giudizio?
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Per uscire da una situazione
problematica come quella lucana e marateota forse necessaria un intervento di
protesta esplicita da parte della locale societ. Se dopo cinquant'anni Villa
Nitti continua ad essere ad Acquafredda vuota e
abbandonata, perch non dovrebbe in segno di protesta essere da un comitato pro
loco simbolicamente e fisicamente occupata? La stessa cosa vale per il Collegio
Scuola di Fiumicello, altrimenti anche l toccher assistere ad altri
cinquant'anni di vuoto e spreco. Sono semplicista e sbrigativo io? Dice:
si tratta di propriet pubbliche, quindi di competenza esclusiva di istituzioni e politica. Certo, ma se da l non arriva da
decenni alcun segnale positivo, non compito e obbligo dei cittadini dare una
scossa?
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Pur non essendo proprietario di alcunch, mi sento come se possedessi tutto. Non ho bicicletta,
moto o auto, mi muovo solo sui miei piedi o sui mezzi pubblici. Non ho casa,
terreni, o altre risorse materiali. Non ho alcun cumulo di cose: campo della
pensione. Eppure ogni frammento di bellezza che incontro, natura o casa che
sia, come fosse mio. La bellezza va goduta, non posseduta. Noi siamo di
passaggio, accontentiamoci di ci che agli occhi offre il viaggio.
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Sul territorio di Maratea c'
tutto il meglio del creato. C' un mare fantastico, la costa con i suoi mille
incantevoli approdi, le colline ricoperte di boschi, la montagna ricca di
rocce. C' la chiesa di San Biagio, e le tante madonnine accompagnate dalla
statua di Padre Pio, 44 cappelle sparse sul
territorio, Cristo a braccia spalancate sulla vetta in alto. Ci sono i raduni
di motociclette rombanti che accompagnano la processione del Corpus Domini, con
il monsignore che la guida a chiedere a chi partecipa di implorare il
perdono divino per non rispettare abbastanza la Chiesa. Ci sono poi molte
persone che campano con i bed and breakfast e la ristorazione, e alle elezioni
comunali quattro liste con cinquanta candidati a contendersi il Municipio. A
Maratea non manca nulla: mare e bella natura, commerci e ristoranti, chiese
presenti ovunque a rendere tutti salvi e santi. Meglio se a cavallo di motoroni
guidati con i guanti.
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Le motociclette che con il loro
rumore violento girano per il centro storico di Maratea sono della natura e
identit di quei luoghi la negazione assoluta. Fossi dotato dei necessari
poteri politici imporrei a chi circola di muoversi
soltanto a piedi, o al massimo con il pattino o la bicicletta elettrica. Il
frastuono che esplode con la motocicletta come se qualcuno irrompesse in un
presepe sparando raffiche di mitra. Accettarlo passivamente significa
riconoscere che si rinunciato a tutelare la propria identit e natura. O
il frastuono a tutto volume di un motore onnipotente che meglio le
rappresenta?
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Per la miseria, quante scimmie
aggrappate con il culo a una motocicletta! E quante al volante di un'auto con
in mano cellulare e sigaretta! Non sanno che fare, dove andare, e quindi
fingono una grande fretta. Devono pur dare un qualche senso
alla loro vita. Magari anche riducendola a una rumorosa e inutile gita.
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Acquafredda e Scario, Maratea e
San Giovanni a Piro si fronteggiano come l'alba e il tramonto con in mezzo la spianata liquida del Golfo di Policastro.
Sono fratelli e sorelle, ma a volte sembrano guardarsi un p
in cagnesco. E' come se reciprocamente si dicessero ah, non ti allargare troppo. Qui la pi bella e il pi bello del reame sono io.
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Ieri pomeriggio, nel Parco della
Biblioteca Comunale di Villa Tarantini, un centinaio di ragazzini e ragazzine
delle elementari e medie, accompagnati da insegnanti e genitori, hanno partecipato alla consegna dei premi del concorso di
poesia organizzato da scuole e biblioteca. Una festa di
emozioni e sentimenti racchiusi in forma fisica e poetica. Poi nella antistante Piazza Europa sono approdati una
cinquantina di motociclisti suonando all'impazzata i clacson dei
loro bolidi, Una follia rumorosa e violenta. Anche questo Maratea.
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Difficilmente Maratea propone
una strada piana, lineare e dritta. Normalmente il loro percorso frammentato,
in salita o in discesa. Pietre e buche abbondano, il piede ogni tanto traballa
e inciampa. Se dal modo di camminare pu venire una forma mentale psicologica,
questa non pu certo essere elementare e semplice. Piuttosto spezzata e curva.
Come secondo nome Maratea potrebbe benissimo chiamarsi Saliscendi o Curvacontinua.
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Non che le 44
chiese di Maratea mi dispiacciano, ognuno libero di attrezzare come crede le
sue esistenziali scelte. Ma mi piacerebbe ci fossero
anche 44 agriturismi accoglienti come quello della Tana dei Ghiri di Brefaro
pilotato da Francesco Salvia. E' in quel modo che si accolgono gli ospiti:
accompagnandoli e intrattenendoli come fossero amici, facendo loro conoscere e
apprezzare il meglio delle risorse dei luoghi.
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La spiaggia di Acquafredda,
sempre bellissima, continua ad avere due sole strutture private di accoglienza
e ristoro aperte. Le altre rimangono sempre vuote e abbandonate come fossero
speranze abortite. A quel punto io preferisco inoltrarmi lungo la spiaggia fino
a raggiungere la grande grotta ricca di scogli e rocce. L a imperversare la
natura selvaggia e pura. Pi in alto c' Villa Nitti, da decenni
ermeticamente chiusa. E' molto bella, e raccoglie cento anni
di storia. Ma perch non si utilizzano un paio di
persone affinch, aperte le porte qualche ora al giorno, sia possibile a chi
vuole entrarci visitarla?
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A Maratea mi piace stare seduto
in una piazzetta sospesa sulla valle abitata, chiusa in alto dalle montagne
colme di verde, e aperta sul mare pieno d'acqua. E' la montagna che si impone
salda con la sua roccia e il rigoglio del verde della natura. Il mare in basso
si muove come se qualcuno sotto i piedi gli facesse il solletico. I rumori sono
rari, nella piazzetta auto e moto non arrivano. Arrivano solo i gorgheggi degli
uccelli e una gradevole brezza. Oltre a guardarmi beato intorno, io passo
il mio tempo a leggere i libri di due amici locali, Il primo, di Felice
Cesarino, si intitola L'odore del cedro, e racconta la
presenza e le vicende un millennio fa dei monaci Basiliani tra la Basilicata e
la Calabria. Il secondo, intitolato Angelica Carbone,
un romanzo di Anna Maria Colangelo che racconta la storia di madre e figlio
piccolo travolti dal terremoto che nel 1908 colp e distrusse Messina. A
Maratea non si sta bene solo seduti ad ammirare il panorama. Leggendo dei bei
libri, nel tempo e nella storia si vola.
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Ieri sera, dalle venti a
mezzanotte, i quattro candidati sindaci al Comune di Maratea hanno parlato
ciascuno per un'ora, in presenza di sette-ottocento persone. che
ascoltavano, commentavano, e alle tante promesse declamate applaudivano. Gli
oratori hanno sciorinato con metodo e competenza tutto lo scibile delle tematiche connesse al governo di una citt e dei suoi
territori: strade e viabilit completa ed efficiente, case e loro vivibilit
soddisfacente, servizi costanti e pieni per il commercio e il turismo,
scuole e sanit funzionali, spiagge e porti aperti ed efficienti, lavoro e
benessere materiale per tutti. Poi ha chiesto la parola una
signora aspirante consigliera che ha semplicemente aggiunto una richiesta che
le pervenuta dalla figlia ragazzina. La quale si cos espressa:
mamma, da te e dai tuoi colleghi impegnati al Municipio io vorrei per me e per
tutti i cittadini di Maratea una cosa sola: la felicit.
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Acquafredda di Maratea rimane
per me un paradiso. Prima ho abitato in una casetta ai Garottoli,
all'apice del panorama sul meraviglioso golfo. E poi in una casetta di propriet
di Mango confinante con il giardino di Villa Nitti, dove io ho immaginato di
incontrare per intervistarlo il grande storico e meridionalista Francesco
Saverio. E poi ho abitato un paio d'anni l'ex frantoio: un paradiso tra alberi
da frutta e orto. E' il luogo dove non mi dispiacerebbe
di essere sepolto, perch l che Costabile Carducci stato tenuto
prigioniero dal prete borbonico don Peluso prima di
essere a quarant'anni ucciso.
Acquafredda rimane per me un
paradiso. Ops, dimenticavo: ho avuto la fortuna di
conoscere Maratea grazie a Cecilia. Io vicentino, lei nata e cresciuta a
Lauria. E poi dite che nella vita non c' sorpresa, novit e poesia.
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Ieri, dopo non pochi anni, sono
tornato a passeggiare lungo le strade di Fiumicello. Ci sono le stesse
abitazioni, negozi, bar e ristoranti che ricordavo. E' come se tutto fosse
rimasto immobile e sospeso. Guardandomi intorno,
anch'io mi sono tolto gli anni di dosso. Ci che rimasto stupendo la natura
con il suo verde e il mare. Ma mi ha sconvolto e ferito trovare chiuso e
abbandonato il Collegio Scuola dove oltre 40 anni fa
ho lavorato per far trascorrere al meglio le vacanze estive di un centinaio di
ragazzini figli di famiglie lucane emigrate in vari Paesi d'Europa. Mi chiedo
perch, cos come le loro famiglie hanno trovato ospitalit e lavoro
all'estero, alcune decine di famiglie oggi costrette a emigrare dal loro Paese
non possono trovare alloggio al Collegio Scuola che
nato per questo, e invece rimane enorme e spettrale abbandonato e vuoto? Non
uno spreco miserevole e scandaloso?
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A Maratea, citt del Cristo che
svetta a braccia aperte sulla montagna, e con ben 44 chiese disseminate sul suo
territorio che non arriva, frazioni incluse, a ospitare cinquemila abitanti, mi
capitato di assistere alla sfilata lungo le strade della processione in onore
del Corpus Domini. Sono rimasto cos colpito da quanto ho visto e ascoltato che
sento il bisogno di descriverlo. La processione si apriva con decine di bambini
e bambine vestiti di bianco a rappresentare la
prima comunione. Seguiva un gruppo di chierici e sacerdoti ad aprire la strada
al monsignore che, vestito di sgargianti paramenti, e rivolgendosi al
Padreterno ad alta voce grazie a un microfono, elencava quelli che per lui
erano i peggiori peccati, invitando il centinaio di civili che lo seguivano a
ripetere in coro: Signore, noi ti chiediamo perdono. E di quali peccati si
trattava? Erano tutti imperniati sul rispetto per la Chiesa, i suoi riti, la
sua liturgia. Ad esempio il monsignore scandiva: per coloro
che fanno la comunione in uno stato di peccato mortale, Signore ti
chiediamo perdono, e dietro veniva pronunciata questa stessa dichiarazione in
coro. E tra di loro c'era anche l'attuale Sindaco in carica con i suoi
assessori. Ma perch tanta gente, libera di credere in
quello che vuole, si riconosce in pubblico e in coro nella richiesta di perdono
rivolta al Padreterno? E perch il potere che la Chiesa esercita incentrato
nel far dichiarare alla collettivit che la segue i propri sensi di colpa? Ma
che strana liturgia questa in cui si direbbe che l'essere umano un soggetto
che va condizionato, indebolito e sottomesso a partire dall'ammissione
della sua colpevolezza? Per fortuna la piazza collocata davanti al Municipio ha
al suo centro una vasca ricca di getti d'acqua che irrorano la statua di un
magnifico corpo femminile nudo. Ecco, quella la statua simbolo che secondo me
meglio esprime e raffigura la bellezza di Maratea.
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E' l'intera citt che ha il
diritto di decidere il proprio destino, costruendo la sua identit con i
servizi necessari e le forme di vita coerenti: o a decidere una minoranza di
proprietari di case, ville e ristoranti che punta sempre pi al turismo mordi e
fuggi, e giudica il benessere di tutti sulla base dei soldi nelle proprie
tasche infilati?
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Il mio libro su Castellabate
appena uscito e non passa inosservato. Gi ho avute proposte due presentazioni,
una con il Sindaco e il professor Malzone alla Fiera del Libro di luglio al
Castello. L'altra alla libreria Mondadori aperta lungo il corso
Matarazzo. Ma chi festeggia con maggiore gioia
l'uscita del libro sono i ragazzini che mi hanno accompagnato nel comporlo. E
ditemi se non ho ben ragione di essere soddisfatto.
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Domani 24 maggio ricorre il 50mo
anniversario della strage fascista di Piazza della Loggia a Brescia. In quella
piazza la CGIL aveva organizzato una manifestazione. Io dirigevo Villa
Paradiso, una bellissima struttura del Comune di Brescia dove erano ospitati
sessanta adolescenti privi di una famiglia o socialmente problematici. Con un gruppo di loro avevamo deciso quella mattina di partecipare
alla manifestazione sindacale. Per fortuna non ce la facemmo ad arrivare
puntuali, la bomba era da poco esplosa. Trovammo morti, feriti e rovine. Quando
il ritardo provocato da qualche ragazzo indisciplinato a volte ti pu salvare la vita.
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A partire
dagli Anni Sessanta del
secolo scorso, il Generale Mori stato uno degli uomini di maggior potere
dello Stato italiano. E come tale ha dovuto confrontarsi e a volte scontrarsi
con gli altri poteri , sia leciti che illeciti, attivi
in uno Stato repubblicano nato anche a partire dallo sbarco in Sicilia
dell'esercito americano in alleanza con la mafia. Vedi la strage di
braccianti socialisti e comunisti compiuta a Portella della
Ginestra.
Il Generale Mori, insieme a
Capitan Ultimo suo braccio destro, non ha fatto perquisire a Palermo la casa di
Tot Riina dopo averlo arrestato, cos la mafia ha potuto svuotarla e ripulirla
a proprio vantaggio. E anni dopo, pur potendolo, non ha arrestato
Provenzano, successore di Riina, in quel di Mezzojuso E c' da stupirsi se il
governo Meloni sia oggi, che Mori torna ad essere inquisito, dalla sua parte
totalmente schierato? Mori sempre stato
a contatto, in linea e alleato con CIA, Gladio e NATO. Quindi
ne sa pi lui di politica delle stragi di chiunque altro. O sar io che mi
sbaglio?
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Come fare per salvarsi dalla
valanga di canzonette idiote che vi martellano ovunque con un ritmo e un volume
micidiale prive di qualsiasi qualit musicale? Io ho deciso di tornare a
immergermi, come facevo da adolescente, nella musica di Bach e Beethoven,
Mozart e Chopin. Vi assicuro che non c' rimedio migliore.
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Il calore, l'odore, il
sapore delle parti intime del corpo umano. Le labbra, la bocca, la lingua, il
respiro che entra ed esce dalla gola. Le ascelle ,il
petto, la pancia, il culo. Il sesso con il suo buco da cui esce il liquido
giallo. I rifiuti che liberandoti se ne vanno. Il cuore che batte, le lacrime
che scorrono nel pianto. Lo sguardo che sorride innamorato. Conoscete qualcosa
di meglio al mondo?
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Se ho capito qualcosa di come attualmente funziona gran parte della politica, buon
politico e pubblico amministratore efficiente chi sa attivare progetti che
muovono forti finanziamenti, cio molto denaro da spartire tra gruppi e
imprese. Che tali progetti servano socialmente e siano portati a termine in
tempo breve interessa molto meno. Importante che portino pi
soldi possibile da controllare e gestire. O voi pensate che veramente Salvini sia convinto che per il benessere delle
popolazioni di Calabria e Sicilia il Ponte sullo Stretto sia fondamentale?
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Non sono credente: sono laico, agnostico,
scettico, critico e piuttosto diffidente. Chi si proclama religioso si immagina
cos di indossare una armatura onnipotente. Io sento la presenza di un
possibile divino in un bacio innamorato, o nel sorriso di un bambino. Spesso e
volentieri tutto il resto un gran casino.
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Mia madre ha messo al mondo nove
figli, tre dei quali morti appena nati. E per noi sei figli rimasti si data
al massimo con tutte le sue energie. Sempre. Ma era anche veneto
cattolico democristiana, le sue autorit indiscusse erano la Madonna di
Monte Berico, il parroco, Mariano Rumor.
Io non le ho accettate, anzi le ho rifiutate, e appena ho potuto di casa me ne
sono andato. Avevo scelto di essere comunista ribelle e libertario. politicamente, culturalmente e socialmente da lei del
tutto diverso. E per adesso tutte le donne con le quali nella vita ho avuto
una relazione importante, nella testa e nel cuore le chiamo madri. La base
affettiva importante rimasta quella della mia infanzia.
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Prima sono stati massacrati i
pesci con la pesca a strascico e le bombe dentro il mare. Poi si distrutto il
verde della natura con la valanga di abitazioni abusive. Infine si inquinata
l'ospitalit con la baraonda del turismo mordi e fuggi in movimento frenetico
su autovetture. E a comandare nel mondo sempre pi la finanza speculativa e
l'industria militare. Qualcuno mi sa dire dove siamo destinati ad approdare?
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Che si fa quando si termina un
compito bello e impegnativo come quello di scrivere un libro su una comunit e
un territorio? Lo si letto, riletto e completato,
sottoponendolo a decine di lettori, discusso insieme e infine consegnato a chi
lo deve stampare. E ora si in attesa di vederlo finalmente apparire
indipendente e autonomo, capace di camminare sulle sue gambe. Si come sospesi sul vuoto, un percorso importante finito. Si
attende con ansia gioiosa che il figlio esca dalla pancia. Ma
si anche e comunque un poco in lutto.
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Ma quale la logica, quali sono
le parti in gioco?
La prima - vedi Berlusconi e
Dell'Utri, Renzi, Salvini e Meloni, Sgarbi, Santanch
e accoliti - dice: ti faccio vedere io di chi sono spazi e risorse, potere e
denaro. Vedrai che ti conviene stare dalla parte mia, anche tu godrai di qualche beneficio. Ma sia
ben chiaro, comando io ed tutto mio. Ti opponi? Guarda che ti posso far
eliminare anche fisicamente. Poi ci sono gioco e logica del contribuire la
propria parte per stare meglio tutti: rispettando legalit, democrazia,
progresso. Vedi Berlinguer e Moro, Pio La Torre e Piersanti Mattarella, Mauro
Rostagno e Peppino Impastato, Angelo Vassallo, Mimmo Lucano e Ignazio Marino.
Guarda caso i secondi, politicamente o anche fisicamente, sono stati fatti
fuori tutti.
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Trovo messaggio pubblico
straordinario che a Palermo un boss mafioso organizzi la propria festa di
famiglia dentro la chiesa dove sepolto il giudice Falcone, dando in cambio
una lauta cifra al parroco che volentieri accetta. Il che come dire: vedete
come la battaglia Stato-mafia finita? Accompagnando
ovviamente il tutto con un bel concerto sentimentale e ipocrita di musica
neomelodica.
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Nelle regionali in Basilicata a
trionfare stato l'astensionismo. Pi del 50% degli aventi diritto al voto non
ha votato. Il 4% in pi rispetto a chi nel 2019 si era gi astenuto. A vincere
con la maggioranza dei voti espressi stato il candidato del
centro destra. Ma in realt come fosse stato
eletto dal 30% dei potenziali elettori lucani. Si direbbe tutto fuorch un
trionfo della democrazia e della fiducia nella politica.
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Ma cosa c'entrano Renzi,
Salvini, Calenda e Meloni con la Basilicata? A garantire all'Eni l'estrazione
di petrolio illimitata a danno del territorio e del clima? Non finalmente ora
di cambiare strategia e di lavorare per la sanit e la scuola pubblica, per la
cultura e la bellezza della natura? O vogliamo regalare arte, storia e vita a
un governo predone, leghista e para fascista?
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Il pensionato generalmente
considerato come qualcuno che diventato vecchio. Quindi
con energie calanti e sempre pi scarse. Quello che gioca a carte per passare
il tempo senza annoiarsi troppo. Io invece considero il pensionato come un
essere privilegiato. Il suo giorno praticamente
libero da orari imposti e compiti prestabiliti, come invece gli capitato di
vivere praticamente da sempre. Ora libero di scegliere come riempire buona
parte della sua giornata. Pu leggere, scrivere, passeggiare, riposare,
mangiare e dormire quando e come gli pare. Stare solo o vedere chi vuole. Cosa
che prima gli succedeva poco e male, se non del tutto impossibile. Il
pensionato quindi una persona esperta, capace, libera. E con un reddito
garantito dalla pensione. E se la salute ancora sufficientemente regge, perch
non considerarlo una persona potenzialmente felice?
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Elencare e denunciare i fatti
negativi e le sciagure fa parte di una informazione seria e corretta. Ma
elencare solo e soltanto fatti negativi e sciagure non invece scelta
intenzionale e interessata che trasforma il mondo in tragedia irrimediabile e
definitiva utile al conservatore che non vuole cambiare nulla?
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Una buona notizia: ritorna a
fare politica attiva Ignazio Marino. Si candida alle europee del giugno 2024
nella lista di Alleanza Verdi Sinistra della circoscrizione Centro del Paese.
Marino nel 2013 ha chiuso l'enorme discarica a Malagrotta di propriet di
Manlio Cerroni, nella quale convenivano a scopo
speculativo tutti i rifiuti di Roma, e si dimesso da Sindaco dopo che tutti i
consiglieri capitolini del PD si sono dimessi davanti a un notaio su ordine del
duo Renzi-Orfini. Ero schierato dalla sua parte,
su quelle vicende ho scritto anche un libro: Io non ci sto. Finalmente nella
politica italiana torna Ignazio Marino. Con i Verdi, a sinistra.
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Non c' niente da fare,
mi sono innamorato del mare.
Ha una forza che non puoi
n contenere n controllare.
Si muove come gli piace e pare,
non lo ferma alcun timore.
E' vasto come un cielo
di liquido ardore.
Non c' niente da fare,
mi sono innamorato del mare.
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In un momento in cui il modello
capitalistico industriale va radicalmente rivisto, servono i filosofi a capo
delle aziende, non gli economisti: perch bisogna ripensare a fondo i perch e
il cosa, non il come, dice Giuseppe Morici, vice presidente della Feltrinelli,
in una intervista all'Espresso. Sono d'accordo, non sento il bisogno di
aggiungere altro.
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Sto perdendo sempre pi
attrazione e fiducia nella parola parlata e scritta. Non che la rifiuti,
affatto: rimane il mio cibo prediletto. Ma percepisco
una manipolazione sempre pi alta della parola, probabilmente a causa
dell'imperversare della propaganda e della pubblicit, al punto che, piuttosto
che su notizie e dibattiti di una politica fatta di delitti e stragi,
preferisco sintonizzarmi su un brano musicale che amo, o sulla bellezza pura
del viso di un bambino, o sul verde di un albero di una villa o un giardino.
Sono forse cos ridotto male io?
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In presenza di contrasti e conflitti la strada che si
direbbe scontata tra esseri umani : vediamo di trovare l'accordo migliore per
non farci reciprocamente del male, e troviamo anzi il modo migliore per
condividere positivamente l'esistenza insieme. in realt la logica che sta
sempre pi prevalendo si direbbe essere, tra gruppi e nazioni: se non
obbedisci, e non fai quello che dico, io ti uccido. Cos impari. Ma cos non impara niente nessuno, anzi la fine di tutti.
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I fratelli Pittella, Gianni e
Marcello, sono passati con Calenda, il pariolino presidente di Azione che
stato anche con Rifondazione Comunista, alla destra leghista di Bardi, attuale
Governatore della Basilicata. Ma saranno realmente mai stati i due fratelli
Pittella democratici e di sinistra, o invece sempre sostenitori ad oltranza di un loro potere politico autoreferenziale e
protagonista?
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Neanche un'ombra di rossetto sulle
labbra,
o un filo di rimmel all'occhio.
La perfezione aristocratica delle linee del
viso
prive di ogni imperfezione o scarabocchio.
Uno sguardo pudico, sorpreso,
quasi smarrito per essere al mondo.
La parola assente e
come trattenuta nel profondo.
L'espressione sospesa del bocciolo che
vorrebbe fiorire,
ma teme la luce del sole e il troppo di
calore.
Hai quattordici anni, ti chiami Rachele:
aspetti senza fretta la brezza propizia per aprire
le vele.
Il tuo esserci cos intenso, enigmatico e
silenzioso,
quasi racchiuso in un cerchio sacro,
arricchisce chi ti vicino di stupore prezioso.
Ninfa racchiusa nel mistero e nel mito,
sei palpito di farfalla che attende di spiccare
il volo.
Che la vita ti sia leggera come un notturno
di Chopin,
o il vibrare musicale di un assolo.
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Ma voi sapete che cosa un libro e che
significa scriverne uno? Un passatempo, un gioco, un divertimento? Un libro
un pezzo della vita di chi l'ha scritto, pu essere un portento o uno schifo.
C' dentro la mente e il cuore, la luce e il buio, la pancia e il culo. C' dentro il sudore e il sangue, il riso e il pianto.
Scrivere un libro come mettersi distesi nudi, e tra contrazioni e spasmi
generare un frutto o un lutto. Provatevi voi a scrivere un libro: capirete
quanto c' dentro di impegno serio. E' come
mettere al mondo un figlio. La scrittura dare vita
con la parola. E' accompagnarla tenendola in braccio per non farla sentire
sola.
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Ho vissuto per oltre dieci anni,
dai miei cinque ai quindici, nel paesino di Lovara, frazione di Trissino, nel
vicentino. Mio padre ne era il medico condotto, mia madre una delle maestre
della scuola elementare. A Lovara ricordo la grande chiesa parrocchiale con il sagrato dove noi ragazzini andavamo a giocare a guardie e
ladri e al pallone. Don Pietro, il parroco, era intelligente, capace e molto
attivo: aveva organizzato in un salone interno anche il cinema. Il commercio
nel paese consisteva in due latterie, un negozio di generi alimentari, una
macelleria, una panetteria, tre bar con trattoria e un fruttivendolo. Erano attivi asilo nido e scuola elementare che anch'io ho
frequentato, con una maestra bravissima di cui ricordo ancora il nome: Emma Apolloni. E ricordo ancora pienamente, come se fossero
ancora vivi e a me presenti, i miei compagni di allora: Alberto, Umberto,
Roberto, il mio prediletto, e poi Ilario, Sergio, Valentino. Per non parlare
delle amichette: Gina, di cui ero innamorato, Santina, Luigina e tutte le
altre. Lovara per la mia infanzia e adolescenza
stata un piccolo paradiso. Lungo il torrente Arpega,
gi in basso, c'era pure un grande prato sul quale organizzavamo i tornei di
calcio. E la sera d'inverno ci si riuniva in comitiva al caldo di qualche
stalla a giocare a tombola, cercando di evitare gli spruzzi della pip delle mucche. Sono tornato un paio
d'anni fa a fare visita alla mia prediletta Lovara. L'ho trovata vuota e del
tutto abbandonata e deserta come ci fosse stata una terribile pestilenza. Mi
stato spiegato che gli abitanti si erano trasferiti a lavorare nei paesi
industrializzati lungo la pianura verso Vicenza. Si erano trasferiti a vivere
in luoghi super inquinati lasciando un paradiso di natura collinare. Ho
completato la visita entrando in cimitero per vedere quanti dei miei vecchi
amici e conoscenti stavano l a riposare. E devo dire che purtroppo non erano
pochi.
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Penso di avere condiviso con
Barbara Balzerani, negli anni Settanta-Ottanta, il progetto e la visione di una
rivoluzione comunista. Ma lei, come metodo e strategia
pratica, ha scelto la lotta armata, io Lotta Continua e la partecipazione
politica combattiva dal dentro, dal basso e di massa. Abbiamo perso, battuti
dalla strategia delle stragi promossa e attuata, attraverso l'uso di mafiosi e
fascisti, dagli Usa, la Cia, la P2 e Gladio. Io di quella mia scelta non sono affatto pentito, chi ha vinto ci ha oggi portati
sull'orlo di una terza guerra mondiale sia pure condotta a parti e pezzi. E
continuo a pensare che per risolvere radicalmente in positivo questa situazione
tragica sia necessario il ricorso alla lotta di massa con al
centro valori come la solidariet con gli esseri pi deboli e fragili, la
giustizia sociale, l'eguaglianza. Sono ingenuo io e prevarranno sempre
interesse privato e dittature dei vari imperialismi? Per
intanto sto dalla parte di chi, delle nuove generazioni, malgrado le
manganellate, libero e combattivo scende in piazza a difesa degli stessi valori
fondamentali.
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Il camminare, il muoversi con i
propri piedi, a misura dei propri desideri, l'attivit fisica per me pi
soddisfacente. E' legata ai miei bisogni, mi mette in movimento dalla testa al cuore,
dai polmoni ai piedi. Ti servi di quello che hai, ti fermi e riparti quando
vuoi, decidi tu per sentirti meglio che puoi. Lasciare auto e sigarette sono
state le mie migliori decisioni. Sentirsi soddisfatti con un motore che romba
sotto il culo e la sigaretta accesa in bocca, come
stare chiusi e sepolti illudendosi di stare sopra una rocca. Dice: ma in auto
puoi andare dove vuoi! Dico: ma io arrivo meglio a me
stesso se cammino con i miei piedi.
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Come si capisce che la bellezza
e la storia di un luogo susciti in artisti e personaggi anche famosi il
desiderio di abitarvi. A Fiumicello di Maratea il piemontese conte Rivetti
realizz uno stabilimento tessile, una tenuta agricola e il Santavenere,
un albergo a cinque stelle. Ad Acquafredda, sempre di Maratea, Francesco
Saverio Nitti, statista lucano, fece costruire una splendida Villa affacciata
sul Golfo di Policastro dove con la famiglia trascorrere le vacanze,
prima di essere cacciato dal fascismo in esilio. A Bosco di San Giovanni a
Piro il pittore e scultore spagnolo Jos Iglesias, allievo e amico di Pablo
Picasso, abit e visse per 20 anni, perch innamorato
della costa di Scario e di Bosco, troppo libertaria e quindi rasa al suolo e
bruciata dai Borboni. E a Santa Maria di Castellabate, resa famosa dal film
Benvenuti al Sud, dove per ora io vivo con gli occhi spalancati e la mente e il
cuore in fermento. Per ultima cito Acciaroli, non solo
per la bellezza del borgo e del porticciolo, ma perch luogo del martirio del
Sindaco Angelo Vassallo.
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Villa Nitti,
in quel di Acquafredda di Maratea, come sede di attivit culturali, di analisi
economica e politica, di formazione sociale e civica. Al loro centro i processi migratori in
atto nel Mediterraneo. Come al meglio arginarli, supportarli, indirizzarli. Enti coinvolti: Comune di Maratea, Regioni Basilicata, Campania,
Calabria, con le loro Universit di Potenza, Salerno, Cosenza e corsi di formazione
per i loro studenti. Grazie a finanziamenti nazionali ed europei. Anni fa
il tutto era gi iniziato. E' durato un solo inverno.
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Siamo tornati alle cariche della
polizia con i manganelli contro gli studenti, cos come successe a Genova nel
luglio del 2001 contro i giovani che manifestavano contro l'incontro del G8.
Allora venne ucciso Carlo Giuliani e manganellati e arrestati trecento giovani.
Il Questore di oggi a Pisa lo stesso che nel 2001 era vice Questore a Genova.
La polizia che continua a picchiare con i manganelli la libert e la
democrazia. Allora un giovane venne ucciso, oggi per
fortuna ci sono stati solo una quindicina di feriti. Vedete come anche i
poliziotti, grazie al governo Meloni, sono diventati oggi pi democratici?
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Ringrazio
Luca Luongo per l'attenzione che , con la competenza e
intelligenza che gli sono consuete, nel suo intervento mi ha dedicato. Mi
permetto per di rivolgergli una domanda: come spiega il fatto che una
bellissima e storica struttura come Villa Nitti, acquistata dalla Regione
Basilicata nel 1974, cio esattamente 50 anni fa, sia in quel di Acquafredda
ancora ermeticamente chiusa? Non conferma di una capacit di produzione
sociale e culturale interna scarsa se non del tutto insufficiente?
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Alle prese con la scrittura di
un libretto omaggio a Castellabate, nel Cilento, ieri sera ho riletto il mio
libro su Maratea uscito nel 2004. Devo dire che l'ho trovato cos bene
intessuto che, a distanza di 20 anni, mi ancora molto piaciuto. A Maratea,
conosciuta grazie a Cecilia, abbiamo vissuto dal 1980 al 1984. E poi, in quelli
successivi, trasferiti a Roma, ci siamo sempre per le vacanze
estive tornati. Sono approdato a Castellabate grazie al fratello di
Cecilia che vi abita. Ci sto stabile da alcuni mesi perch anche questo borgo
mi ha coinvolto e mi piace cos tanto da convincermi a cercare di raccontarlo
in un libretto. Maratea e Castellabate sorgono ambedue sulle coste del Golfo di
Policastro, e hanno alle spalle un percorso storico di circa un millennio.
Hanno un numero simile di abitanti, sparsi su un territorio collinare e aperto
sul mare strepitosamente bello. Mi sono per entrati dentro durante un tempo
diverso, Maratea in modo pi intenso e profondo perch frequentata pi a lungo
e vissuta per cinque anni dentro. Con Castellabate ho avuto, pur molto
coinvolto, un rapporto mordi e fuggi che dura da meno tempo. Maratea la sento
molto pi di mia esperienza e pertinenza, Castellabate la sto ancora
conoscendo. Ma sono ambedue perle preziose di cui sono
innamorato. Il nostro Meridione ha luoghi di una bellezza che un portento.
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Prendiamo atto.
Prendiamo atto che c' chi
convinto che da un genocidio subito si possa uscire infliggendolo a un altro
popolo.
Prendiamo atto che lo sviluppo
industriale imperniato su cemento, plastica e auto produce nell'ambiente un
disastro. Ma chi se ne frega, basta che produca anche
tanto denaro.
Prendiamo anche atto che pi
vecchio sei, e meno sei accolto e protetto. A meno che
tu non sia ricco e generoso.
Prendiamo atto che il sole
tramonta e poi arriva il buio.
Ah no, rimane la carezza
della luna in cielo. E Venere che sorride accanto.
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Angelina Mango non ha vinto il
Festival di Sanremo per la sua canzone, che musicalmente di
fatto non c'. Gi ci informa di questo lo stesso titolo. Ha vinto
perch figlia di Pino Mango, che di canzoni belle ne ha scritte un sacco, e per
l'immagine toccante di una figlia che gli rende omaggio. Ma l'intero Festival
che ha avuto la musica a fare da puro accompagno, mentre al centro ci sono
state le storie dei cantanti e le immagini stra esibite dei loro corpi.
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L'immagine emblematica
perfetta del Festival di Sanremo quella del vecchio cantante famoso che,
pagato un milione di euro, si fa riprendere mentre balla per strada il ballo
del qua qua infilandosi e togliendosi le scarpe
propagandate. Il festival di Sanremo diventato una puttanata di massa al
servizio dei soldi. Cantanti, musicisti, artisti? Questi sono tempi di
manigoldi.
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Ma quanto
Angelina Mango assomiglia a suo padre Pino, che ho conosciuto perch negli
anni Ottanta ho abitato in una sua villetta ubicata accanto a Villa Nitti in
quel di Acquafredda di Maratea. Ma quanto poco, ahim, la canzone che canta a Sanremo assomiglia a quelle
del padre: Lei verr, Mediterraneo, ecc. ecc. La
canzone di Angelina, La noia, non ha anima, cuore, melodia. E' uno show di
danza ancheggiante e ritmica centrata sui tacchi alti, il vestito sgargiante,
il movimento seduttivo del corpo che volteggia in giro per il palco. La
canzone non esiste. Ne volete la prova? Sfido chiunque a cantarla, se gli
piace, a memoria. Ma quindi disprezzo la canzone di
Angelina Mango? No, dico semplicemente che dentro lo show la
canzone non c'.
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A che serve il festival di San
Remo? Ad ascoltare bella musica? Magari! O solo una sfilata di personaggi del
mondo dello spettacolo che si mettono in mostra e si autoesaltano? Ci sono
canzoni presentate alcuni decenni fa che rimangono nell'aria
eterne. Le attuali, nell'aria, ammesso che ci arrivino, non rimangono.
Anche la musica esprime e racconta i tempi in cui viene
creata e proposta.
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Alcune delle possibili domande
per interrogare una comunit che risiede in un paese del Golfo di Policastro
sulla consapevolezza della sua realt.
Cosa ti piace di pi, cosa meno?
Se tu ne avessi la facolt, cosa
manterresti eguale, e cosa cambieresti in modo radicale?
Ora la fonte economica
principale il turismo estivo. Quanto ancora incidono
la pesca, l'agricoltura, l'edilizia?
Nei decenni recenti si
costruito molto. Quanto c' di abusivo, quanto stato condonato? quanto utile, e quanto un inquinante sovraccarico?
Quanta partecipazione sociale e
democratica c' oggi nella politica?
Perch di bambini ne nascono
sempre meno, e i giovani se ne vanno?
Quale lo stato della sanit, quale quello dell'istruzione
e della scuola?
Perch i locali pubblici pi
affollati non sono una libreria, o un cinema, ma i bar tabacchi che vendono
giochi d'azzardo?
Da un punto di vista di presenza
e aggregazione sociale, il paese oscilla tra un troppo
vuoto invernale e un troppo pieno estivo. Quale potrebbe essere il giusto
equilibrio, e come raggiungerlo?
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Ho letto e molto apprezzato
quanto scritto da Luca Luongo sull'identit sociale e storica di Maratea. Io
penso che domanda che va al proposito posta dovrebbe essere questa:
quanti poeti, artisti, sociologi, filosofi, politici e intellettuali ha nel
corso del tempo prodotto in proprio Maratea? Basta accogliere le spoglie
di Biagio, monaco dell'Oriente, per trasformarlo in Santo e ricavarne 44 chiese? O l'industriale Rivetti che ha fatto
costruire una statua del Cristo sul monte a imitazione di quella sul Corcovado di Rio? Insomma, mi viene da dire che
Maratea, forse per non sapere esprimere personalit di rilievo in proprio, ha
rimediato ricorrendo all'esterno. Mi piacerebbe molto essere smentito.
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Cosa sia l'amore, e quanto potente, lo si deduce
anche e specialmente da quanto possa diventare disastrosa la sua caduta. Cosa
altro dice il passare da un miracolo come quello di generare insieme e mettere
al mondo un essere umano, a un rifiuto e odio cos forti dall'arrivare a
uccidere e uccidersi? L'amore contiene una identit doppia: da una parte una felicit solare
paradisiaca, dall'altra una crudelt distruttiva diabolica.
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Ho molti amici, sono uno stimato
pizzaiolo. Sono sposato, abbiamo una figlia di tredici anni. Non vado pi
d'accordo con mia moglie, litighiamo in continuazione. Abbiamo deciso di
separarci, ma io questo fallimento del nostro matrimonio a mia moglie non lo
perdono. Cos ho deciso di ammazzarla, e poi mi ammazzo
anch'io. E a nostra figlia chi ci pensa? Pazienza, senza i nostri continui
litigi star sicuramente meglio di come sta ora. Dite
che la trama fantasiosa di un romanzo tragedia? No,
realmente successo l'altro giorno in una casa di Agropoli. Le guerre non
stanno solo sparse in giro per il mondo. Stanno anche dentro famiglie con figli
piccoli. Con questa terribile violenza che produce morti.
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Ma se io, cos, all'improvviso, senza
preannuncio e avviso, scomparissi cos come sono arrivato, cambierebbe qualcosa
nel mondo? S, forse arriver qualche ciao intristito,
qualche veloce e transitorio rammarico. Ma l'insieme
universale complessivo cambierebbe il suo percorso, muoverebbe un dito? Sono
uno dei nove miliardi di umani viventi, forse che influisco e peso pi di un
fico? Ma dove sono capitato, in virt di quale
mandato? E malgrado il mio impegno, che cosa ho
costruito, e con quale senso? Dite che sono troppo pessimista? Questo per ora
io sento.
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Mi trovo casualmente in pizzeria
con una ventina di ragazzini e ragazzine che festeggiano il compleanno di uno
di loro. I genitori hanno deciso di lasciarli soli a festeggiare mangiando
insieme una pizza. Parlano tutti allegramente in coro, utilizzando e condividendo
anche quanto pizzicano dal cellulare. La presenza dei ragazzini, le loro voci
allegre e squillanti, mi regalano una serata
inaspettata con i guanti. Sono un gruppo di dodicenni maschi
e femmine che conversano e si esprimono felici in coro. Nello stare
insieme in amicizia e mangiare, hanno pi energia in
corpo loro di una pacifica e benefica bomba nucleare. Mi sento beato in
compagnia come fossi a casa mia. Mi viene sorridendo da pensare che l'umanit
dovrebbe ricominciare punto e a capo da loro.
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Sono trascorsi
venti anni esatti dalla pubblicazione del mio libro "Maratea. Omaggio in cinque parti e venticinque
punti." E per festeggiarlo e ringraziarlo di essere oggi ventenne adulto
ho cominciato a rileggerlo. E lo sto trovando cos interessante e bene scritto
che mi sono chiesto, confesso un p sorpreso: ma
l'avr scritto veramente io? Possibile che la bellezza e la storia di Maratea
mi abbiano cos ispirato?
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Un bilancio sintetico dei miei
luoghi. I primi vent'anni tra Breganze, Lovara, Altavilla, Vicenza e Treviso. Poi cinque anni a dare una mano a occupare l'Universit Cattolica a
Milano. Quindi dieci anni in Sicilia con la migliore
giovent di Catania, Enna, Trapani, Agrigento, Palermo. Scrivendo due libri, sposandomi due volte e contribuendo alla
nascita di due figli. E poi ancora cinque anni a Maratea la cui storia e
bellezza mi hanno nel tempo ispirato la scrittura di cinque libri. E
quindi 35 anni a Roma, che mi ha affascinato con la
sua bellezza storica e artistica, ma che con il suo sovraccarico cementizio, di
traffico e inquinante frastuono mi ha alla fine stufato. Poi, grazie a mia
figlia, ho scoperto e goduto Montpellier con la sua
equilibrata armonia urbana, e ora finalmente mi godo il mare e la natura di
Santa Maria di Castellabate. Non sono mai stato in Africa, in Asia e negli USA,
ma ho goduto Barcellona e Madrid, Parigi e Londra. Oltre ai magnifici palazzi
della Piazza Rossa di Mosca. E in dieci giorni di permanenza a Rio de Janeiro
me ne sono cos innamorato da ispirarmi la scrittura di un libro: Shock Brasil. Quindi non ho conosciuto
buona parte del mondo. Ma sono felice per la parte che
vi ho goduto. Penso cos di non essere vissuto invano.
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Ma voi sapete quanto potente
l'energia che emana il mare quando mosso? Ve la
trasmette in corpo come se anche voi foste in preda a un maremoto. Vi toglie
dal fosso, vi scaccia depressione e malumore, vi fa sentire vivo, attivo,
signore. E' una terapia efficace: vi innalza su un
piedestallo come i Bronzi di Riace.
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Ho festeggiato l'epifania
mangiando nel ristorante di un amico sul lungomare un piatto di spaghetti ai
frutti di mare che sarebbero bastati a soddisfare tre persone. E i frutti di
mare, squisiti, erano un battaglione. Alla fine, con due bicchieri di vino e un
limoncello, ho pagato 20 euro. Fuori pioveva e tirava vento. Io al ristorante
sono stato di un bene da portento.
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Ascoltando in sottofondo le
canzoni di De Andr mi sono ricordato che a quattordici anni sono scappato di casa e dal mio paesino veneto per raggiungere in treno
Genova. Volevo vedere il mare. Sono infatti arrivato,
dopo una tappa a Milano, dove la notte ho dormito alla stazione, al porto di
Genova, dove in Via Pr ho chiesto pagando una camera in una pensioncina. I
soldi li avevo presi dal cassetto di mia madre prima di partire. Adolescente
s, ma organizzato e previdente. Sono stato a girare per le strade del porto
per una settimana, poi la polizia mi ha intercettato e trattenuto per una notte
in una cella. Da dove il giorno dopo sono partito
accompagnato da due poliziotti per ritornare a casa in quel di Lovara
vicentina. Mi hanno accolto il mio fratello primogenito con uno schiaffo, mio
padre che mi ha chiesto i soldi rimasti, mia madre piangendo consolata. La mia
fuga e scomparsa era finita pubblicata sul Giornale di
Vicenza. Eravamo nel 1957: non mi sembra male come avvio di adolescenza. Sono
stato rinchiuso per la scuola in un collegio di preti in quel di Treviso. Dal
quale l'anno dopo sono scappato di nuovo. Ero proprio
un adolescente ribelle incorreggibile. Ma non
normale che un adolescente lo sia? Oggi gli adolescenti mi sembrano
accontentarsi di una canna e del cellulare.
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Quindi, mi raccomanda una vecchia amica fervente
religiosa, dovremmo tutti inginocchiarci ai piedi di un onnipotente Dio che ci
ha creati. Solo cos la nostra vita avr un senso e ci salveremo. Ma io la
religione cattolica l'ho conosciuta e sperimentata: significa obbedienza a
preti e chiesa, che dall'uso del loro autorevole e sacro ruolo ricavano potere e denaro. Non ho certezze, non ho dogmi, ma
uso quello che ho, testa e cuore, per guardarmi intorno e stare con chi mi
accanto meglio che so e posso. Perch dovrei inginocchiarmi ai piedi di un Dio
che non conosco, riconoscendo potere massimo a qualcuno che si promosso suo
delegato? Preti, guru, stregoni nel mondo sono sempre esistiti: non capisco
perch dovrei eleggerli miei padroni. Mi lasciassero in pace a gestirmi la vita
con tutti i suoi pregi e limiti. Non capisco perch dovrei arricchire di senso
e denaro la loro. Dovrei inginocchiarmi davanti a un Dio, e obbedire a un suo
delegato? Ma a me basta e avanza inginocchiarmi libero
e gioioso davanti alla bellezza del creato. Per il resto si vedr con calma
dopo. Purch nessuno si ritenga padrone del fuoco.
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A Maratea le svolte di sviluppo
e crescita sono spesso venute dall'arrivo dall'esterno di un personaggio. Se
vogliamo a partire da San Biagio, che ha regalato a
Maratea l'identit religiosa con 44 chiese. Ma poi,
pi recentemente, dal Conte Stefano Rivetti che realizz a Fiumicello uno
stabilimento tessile e il grande Hotel Santavenere. E
ad Acquafredda da Francesco Saverio Nitti che fece costruire sul mare una
magnifica Villa ora perennemente chiusa. Ma non
dalla comunit stabile e interna che dovrebbero maturare iniziative e
progetti capaci di realizzare la sua piena valorizzazione? O il turismo
estivo con i bed and breakfast l'unica carta da giocare?