GIAN CARLO
MARCHESINI
Pensieri del 2024
Ma perch sul tema della salute
della vita, a Maratea viene organizzato un incontro
con tutte le autorit mediche, politiche e istituzionali del luogo presenti
dentro una chiesa? Non sarebbe stato pi opportuno organizzare l'incontro in un
centro culturale laico e pubblico, come ad esempio la bella e grande Biblioteca
comunale? Organizzarlo dentro una chiesa non significa attribuire alla
religione, anche in campo medico-sanitario, un livello simbolico di
rappresentanza e potere superiore? Che senso ha discutere di salute alla
presenza di un prete che ospita e benedice? Ma la vita
affidata alla politica e alla scienza medica, o alla religione?
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Quand' che in un luogo bello il
turismo sano? Quando gli abitanti di quel luogo stanno cos bene tra di loro
da poter accogliere i turisti dicendo: benvenuti, qui noi e voi insieme non
potremo che stare bene.
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Come mi sento a mio agio
passeggiando tra luoghi e natura del territorio lungo il Golfo di Policastro!
Sovrabbonda il meglio di tutto: dal verde dei boschi sulle colline, alle rocce
maestose delle montagne; dal cielo sia quando sereno che tempestoso, al mare
sia quando agitato che tranquillo. I bambinetti mi sorridono come se da
sempre mi conoscessero, i ragazzi sono curiosi di sapere perch scrivo, gli
adulti, sia pure con qualche difficolt, mi sopportano. Mi manca la
devozione religiosa per chiese e santi. Cosa che per alcuni suona come
inaccettabile mistero.
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Trovo che tutto ci che nella sua particolare
natura si propone come vivo e bello, elegante e armonioso, si presta
perfettamente ad essere musicalmente tradotto. Il cielo, il mare, sono fughe
d'organo accompagnate dal coro, le montagne sono sassofoni che ululano e
tamburi che rombano, gli alberi sono accordi di chitarra e acuti di tromba, i
cespugli con i loro fiori sono pianoforti con le loro fughe e accordi. Le
nuvole con le loro tempeste e temporali hanno sicuramente ispirato
Beethoven nelle sue sinfonie. Poi ci sono motorini e motoroni con i loro clackson stridenti che si intrufolano
per segnalare che ci sono anche loro. Ma sono la parte
stonata del coro. Il Giardino delle Arti di Maratea uno dei
concerti migliori che io. ogni volta che ci vado, mi godo.
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Un negozio di
generi alimentari, un bar, una scuola elementare aperta, una media inferiore
chiusa, una biblioteca comunale con giardino e grandi spazi interni, un collegio e una
chiesa. Piazza Europa di Maratea ricca e varia. Ma a dominare la vista da
decenni una enorme e orrenda gabbia vuota di pilastri
in cemento armato. Ma cosa sta a fare l: forse vuole
ricordarci che tutto inutile e prima o dopo ce ne dobbiamo andare?
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Ogni tanto, a Maratea, vado in
pellegrinaggio in qualche particolare luogo. Per esempio al
Collegio Scuola di Fiumicello. Non ci sono statue di San Biagio o Padre
Pio, della Madonna o di Ges crocifisso. C' soltanto
una grande struttura abbandonata da anni in un bellissimo contesto
naturale a duecento metri dal mare. Come gi
successo in passato, potrebbe ospitare un centinaio di orfani o decine di
famiglie povere migranti. Ma il Collegio Scuola sta
ermeticamente chiuso da anni. Intorno ci sono decine di case vacanza che
ospitano a pagamento turisti estivi. Ma anche quelle,
d'inverno, sono tane di lusso inutilizzate e chiuse. Non capisco quale senso abbiano queste situazioni. Qui il senso della vita si direbbero essere soltanto i soldi estivi. Certo, meglio se
c' anche la protezione permanente dei Santi.
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Avendo deciso di scrivere una
mappa delle tante esperienze politiche fatte nel corso della mia vita, penso
che alla loro base ci sia stata una spinta alla
libert critica nata dall'avere cominciato molto presto a chiedere perch. In
famiglia con genitori e fratelli, a scuola a partire dalle
medie inferiori. Specialmente con i preti, visto che
ero nato in Veneto, nel vicentino della Madonna di Monte Berico,
dove negli Anni Cinquanta a dominare erano la Chiesa e la
Democrazia Cristiana. Difficilmente accettavo posizioni, richieste, ordini
senza chiederne ragione e spiegazione. Questo provocava malumore e rifiuti, a
volte attenzione, qualche volta perfino ammirazione.
Io c'ero, non ero un contenitore passivo da riempire, mettevo in discussione un
ordine costituito che molti davano per scontato e definitivo. Indipendenza e
autonomia erano avversati e temuti, specialmente se
andavano a colpire i dogmi religiosi e politici. Ho fin da ragazzo rifiutato il
sottostare obbediente e passivo. Solo cos mi sono
sentito presente, vivo, attivo.
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Ho scelto come mia casa ideale a
Maratea quella del Giardino delle Arti che si trova sopra Piazza della Fontana
Vecchia. E' quasi sempre chiusa, ma sempre accessibile
da un varco naturale che si trova al limite del verde dei suoi confini. Ed
sospesa, grazie al suo giardino ricco di alberi e fiori, sul magnifico panorama
di mare, cielo, colline e montagne. Non ci sono statue di Padre Pio, San
Biagio, Croci e Madonne, o altre imponenti come quella del Cristo Redentore.
C' il meglio della natura di cui ricco il
territorio, avvolta in un sovrano silenzio. Non c' un
cane, un gatto, un anziano che ti controlla sospettoso. Sei semplicemente parte
ben accolta e felice del tutto. Sei solo con te stesso. Sei in un paradiso
intenso, concreto e libero.
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A fine settembre, a Maratea, non
si sa pi bene cosa fare. Ci si guarda svogliatamente in silenzio intorno. La
frase pi scambiata e ripetuta tra chi si incontra :
tutt'apposto guagli? senza
capire e pronunciarsi su quale di preciso il posto di cui si parla. E'
arrivato l'autunno, seguir l'inverno. Pioggia, umidit, solitudine, silenzio.
Si entra in letargo aspettando il ritorno dell'estate con lo straripamento
turistico. Chiudono alberghi, bar, ristoranti. Anche le scuole
dell'obbligo si trasferiscono altrove per inadeguatezza degli edifici. Intorno
abbondano cani e gatti, e imperversano i motorini dei ragazzi con i loro
fragori. Per fortuna Villa Nitti ad Acquafredda e il Collegio Scuola di
Fiumicello continuano a restare ermeticamente chiusi. Sono probabilmente le
identit storiche marateote coerenti nella loro costante assenza.
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Ieri ho trascorso alcune ore del
pomeriggio a conversare a casa di Innocencia e Benito, lei venezuelana, lui, a
ottantanove anni, il pescatore pi vecchio di Scario. Hanno messo al mondo
sette figli, che, una volta adulti e sposati, ne hanno a loro volta partoriti
ventuno complessivi. Quindi oggi, genitori/nonni e figli/nipoti inclusi, costituiscono una trib di trenta componenti. Li ho conosciuti, genitori e figli, agli inizi degli Anni Ottanta.
Benito era in Venezuela dove lavorava per
sostenere l'intera famiglia, e io ai ragazzini ho fatto un p
da vicepadre. Siamo da allora rimasti amici, e lo siamo ancora. Donna Innocencia mi ha offerto una spremuta d'arancia, fichi e un
ottimo caff. Dei figli non c'era nessuno. Erano tutti a pescare in mare. Il
padre ha trasmesso loro perfettamente quest'arte. Per
fortuna, tra tante sciagure e disgrazie, esistono ancora cose sane, positive e
belle.
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Il sole che in cielo splende. Di
nuvole neanche una briciola. Di turisti in giro non se ne incontra alcuno. Il
silenzio assoluto. A dominare sono le montagne e il mare. E pensare che in
agosto nel centro non si poteva neanche camminare. Qui
a prevalere c' o il troppo vuoto o il troppo pieno. Una presenza sociale
costante, variabile e dinamica, ma equilibrata, si
direbbe mai del tutto godibile. E se di incontestabilmente perfetto
Maratea avesse soltanto la la sua forma
territoriale?
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Non serve mica molto per capire
quanto pesano i linguaggi in un contesto sociale.
Prendiamo il suono delle campane. Per segnalare il trascorrere del tempo, il
pendolo di una campana segna battendo le ore. Suona in modo semplice, laico,
essenziale. Non occorre strafare per segnalare il tempo che scorre. Quando
invece il messaggio rito ecclesiale, il volume del suono delle campane
esplode. E' anche dalla dissonanza tra linguaggi sonori che a Maratea si
capisce chi il pi forte, dove sta il centro del potere.
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Qui in Basilicata si indotti a
pensare che tra le parti in gioco - Maratea e le sue frazioni, oppure tra
Maratea e Potenza, il capoluogo della Regione - non sia attiva una
collaborazione per la comune valorizzazione, ma prevalga una dinamica di
competizione ostile per impedirsi reciprocamente di funzionare. Il che, per un contesto pieno di belle risorse, la cosa peggiore.
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Io penso che la Madonna
Addolorata, fosse viva oggi, molto pi dei concerti e dei fuochi d'artificio in
suo onore sarebbe felice se il Collegio Scuola di Fiumicello, chiuso e
abbandonato da anni, ospitasse qualche decina di
famiglie migranti in miseria con bambini piccoli. Sono un po' sempliciotto io?
Probabilmente.
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Gli alberi, gli alberi, gli alberi! Hanno forme infinite, posseggono
mille vite. Ognuno diverso dall'altro, tutti uniti come un solidale universo.
Hanno rami e foglie, fiori e frutti, profumano tutti. Sembrano separati e
fermi: aiutano e nutrono uccelli e vermi. Sono la vita tenera e rigogliosa
della terra: vivono in pace operosa, non si muovono
alcuna guerra. Sono la pi grande benedizione che abbiamo, ci fanno respirare e
vivere. Gli manca solo la voce per poter dire ti amo.
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Aveva proprio ragione Pasolini
ad affermare nel 1959 che Maratea un alternarsi continuo di scorci panoramici,
piazze e stradine, boschi e colline paradisiache, e infernali strapiombi e
rovine. Le case mal costruite e quelle crollate e mai definitivamente demolite,
insieme alle ville bellissime immerse nel verde: a Maratea di ci che
magnifico e di ci che pessimo c' lo scenario
completo. Poi, come in finale aggiungeva Pasolini, c' la noia del Santa Venere, hotel di lusso costruito da Rivetti
per le vacanze dei ricchi industriali di Milano.
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Io penso che Francesco Saverio
Nitti e suo nipote Gian Paolo, rispetto al vuoto spettrale della loro Villa
risultato del suo acquisto cinquant'anni fa dalla Regione Basilicata, avrebbero
mille volte preferito le feste e le danze per i bambini di Acquafredda
organizzate dentro la Villa dall'Associazione Scuola e Vita. Peccato per che
quell'utilizzo festoso di Villa Nitti sia durato solo per
poco. Quando la politica governa senza tenere conto dell'utilizzo delle
risorse pubbliche a favore di chi ci vive
intorno.
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A Maratea la Madonna Addolorata
viene dalle parrocchie cos ricordata: con una
settimana di pubbliche processioni, concerti, fuochi di artificio. Ma non
si tratta della Madre del Cristo il cui figlio stato ucciso crocifisso? E non dovrebbe essere ricordata onorandola
con devozione e rispetto, come una Madre cui
stato ucciso il Figlio? E che c'entrano processioni, concerti e fuochi
d'artificio?
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Quanto mi piace stasera, a
Maratea, Piazza Buraglia vuota, nuda, libera. Non c'
traffico, commercio, folla. Non si inciampa l'uno
sull'altro. Non c' danza n musica, non c' hurr,
non c' evviva. E' la Piazza e basta: era ora! E' come vedere un'opera d'arte
finalmente disponibile e intera.
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Si chiamano quasi tutti Pasquale o Biagio. Stanno reverenti sotto la statua
del Cristo. Hanno tutti un motore sotto il culo: vi
sono passati direttamente dalla groppa del mulo? Girano per i vicoli come se
fossero gli intestini da cui non sono mai usciti. Stanno sdraiati dentro le
piazze come se fossero la pancia delle loro mamme. Hanno a disposizione
quarantaquattro chiese come rassicurante rifugio. Se arrivi
tu straniero ti guardano storto come se fosse arrivato un invasore
sgradito. Dal loro sorriso soddisfatto si direbbe che stanno in Paradiso. Viene
il sospetto che realmente ci stiano.
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Il Giardino delle Arti un
piccolo paradiso perfetto. Una piazzetta con il pavimento
fitto di pietruzze attraversate da strisce colorate. Un
giardino di fiori con una grande magnolia e un albero ricco di cachi. La
vallata che si apre tra le verdi montagne per affondare nell'azzurro del mare.
In alto il sole che illumina il cielo, in un angolo del cortiletto una panchina
dove starsene seduto. L'arietta fresca accarezza il volto, da lontano arriva
qualche suono. Al Giardino delle Arti di Maratea non c' nient'altro, ma
di nient'altro che si ha bisogno. Peccato sia raro trovarlo aperto.
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Ma voi sapete cosa sono cento
ragazzine e ragazzini che la mattina portate a turno al mare, e poi al porto a
mangiare un gelato attraversando il bosco di Santa Venere, e l'indomani alla
Grotta delle Meraviglie a scoprire ch3e cosa c' dentro le caverne, o alla
statua del Cristo Redentore a vedere il panorama che da lass si gode? E poi il pomeriggio a giocare a pallone nell'ampio
cortile dopo un'ora in aula di lezione, e la sera tutti a seguire un film
all'aperto sullo schermo del giardino? Ma ora,
passando davanti al Collegio Scuola di Fiumicello, vi trovate con una grande
struttura da anni chiusa e vuota. E questo l'abbandono in cui Maratea lascia
le sue migliori strutture sociali collettive?
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Le regioni meridionali sotto
minaccia dell'avvento dell'autonomia differenziata. La
Basilicata pessimamente governata da un governo di centro
destra. Maratea come cittadella afflitta da un cumulo
di criticit: dal funzionamento della sanit alla difficoltosa e frantumata
viabilit. Questi i temi e le questioni affrontate
ieri sera a Piazza Sisinni alla festa dell'Unit
organizzata dal PD marateota e lucano. Piazza piena di persone interessate
e attente, una quindicina di interventi da parte
di esponenti del PD lucano, campano, calabrese e pugliese. Un
quadro economico, sociale e politico per troppi aspetti drammatico, sia a causa
della politica del governo regionale che di quella del governo
nazionale. Come uscirne con il minor danno e il maggiore guadagno possibile?
Bloccando con il referendum il progetto scellerato dell'autonomia regionale,
che avvantaggerebbe le regioni del Nord e penalizzerebbe ulteriormente quelle
del Sud. Tornando in Basilicata a un governo della sinistra
democratica e progressista. Consenso generale e
applausi del pubblico, musica finale all'insegna di una fragorosa e pimpante
taranta.
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Maratea. Quando si delega la
soluzione di ansia, tensioni e problemi alla presenza di 44
chiese, a San Biagio e Padre Pio, all'Immacolata Concezione e al Cristo
Redentore. motivazione e determinazione
nell'impegnarci direttamente e concretamente come umani tendono a scemare se
non proprio a scomparire. Abbiamo risolto in alto da buoni cristiani la gran
parte dei problemi: perch impegnarci e agitarci?
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Per me Francesco Saverio Nitti
stato intellettuale e politico cos capace e bravo che come fosse oggi ancora
presente e vivo. E come ho immaginato di intervistarlo quando gi non c'era
pi, facendogli raccontare vita, opere, vicende politiche in un mio libro,
intervistandolo oggi penso si chiederebbe sbalordito e indignato che senso ha
avuto l'acquisto 50 anni fa da parte della Regione
Basilicata della sua Villa ad Acquafredda. Che da allora sempre rimasta
vuota, inutilizzata e chiusa. Ma non anche cos che i gruppi politici
che governano la Basilicata riconoscono implicitamente la difficolt che hanno a riconoscere e fare propria l'immagine, le opere, il
pensiero del grande meridionalista lucano? Io immagino che Nitti oggi
inviterebbe il popolo di Maratea, visto che la Villa
di propriet pubblica, a occuparla per tenerla aperta a chi fosse interessato a
visitarla.
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Circa 2
milioni e mezzo di persone hanno lasciato il Sud negli ultimi ventanni.
Prevalentemente si tratta di giovani con unistruzione medio-alta. Una tendenza
destinata ad aggravarsi, come sostiene chi prevede che nei prossimi
cinquantanni la popolazione meridionale si dimezzer o quasi, passando dagli
attuali 20 milioni a 12, con la componente degli
anziani che diventer sempre pi rilevante. Un fenomeno che contribuisce ad
accentuare arretratezza e malessere sociale. E come se non bastassero gi le
difficolt di tanti territori meridionali, che da decenni si trascinano dietro
problemi irrisolti, ad aggravare la situazione arriva anche la riforma
Calderoli, che d attuazione al Titolo V della Costituzione e introduce la
cosiddetta autonomia differenziata. Le Regioni che ne
faranno richiesta (al governo centrale) potranno deliberare - in modo autonomo,
appunto - su altre 23 materie molto delicate, dalla
sanit ai trasporti, dallistruzione allambiente...
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Trovo che l'aspetto migliore dell'incontro alla
Piazza del sole non sia stato il tema trattato, e cio il romanzo di Cesare
Pavese, Fuoco grande, in alcuni capitoli del quale si descrive la natura
stupenda di Maratea, ma il fatto che l'incontro sia stato organizzato da un
gruppo di trentenni insegnanti e intellettuali marateoti. E' dalle nuove
generazioni che deve scaturire consapevolezza del proprio presente e passato,
presupposto necessario per affrontare positivamente il futuro.
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Confesso subito, vergognandomene
non poco, di non avere nella mia vita letto nessuna opera di Cesare Pavese, che
nella sua vita ha scritto decine di libri importanti, poesie, romanzi e saggi,
e si suicidato nel 1950 a soli 42 anni. Sono perci
molto grato a chi ieri sera, nella piccola ma deliziosa Piazza del sole di
Maratea, ha organizzato un incontro perch Pavese ha scritto, insieme a Bianca Garufi, sua
grande amica, un libro, Favola grande, nel quale alcuni racconti sono
ambientati a Maratea. Secondo Pavese Maratea bella e
terribile insieme, appartiene al concetto di sublime cui si rifacevano gli
scrittori del Romanticismo. Tale concetto reso dall'ossimoro "duro
splendore". Davanti a una meraviglia tanto accecante l'uomo pu soltanto
perdersi. Ma non in sostanza la stessa cosa che
anche Pasolini scriver negli anni successivi in un reportage pubblicato in una
rivista, l dove dir che la costa di Maratea alterna scorci panoramici
paradisiaci a precipizi infernali?
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Scritto guardandomi intorno
dall'alto del Giardino delle arti. Specchio delle mie brame, chi il pi bello
del reame? Il blu del mare, l'azzurro del cielo, il verde dei boschi? E che
dire delle spalle robuste delle montagne? Ma qui non
c' alcuna gara per il primato, tutto concorre a produrre il pi bell'insieme
del creato. Ma cosa hanno fatto i nativi del Golfo di
Policastro per meritarsi tutto questo?
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Una serata di agosto in quel di
Maratea. Prima la presentazione di un libro sulla scuola,
scritto da un giovane insegnante appassionato e capace, nel giardino del Centro
Culturale Cernicchiaro.
E su quello che sostiene nel libro il giovane professore, ammiratore della
Montessori e di don Milani, mi sono trovato pienamente d'accordo. Poi una manifestazione musicale in Piazza del Municipio del gruppo Tarantanova. Bravissimi i musicisti, coinvolgente il
ritmo della Taranta, e i venti bambini e bambine che la ballavano felici
al centro della piazza. Al punto che anche gli adulti non hanno resistito, e a
un certo punto si sono messi tutti a ballare la taranta con i bambini nella
piazza. Io mi sono cos emozionato da ritrovarmi con le lacrime agli occhi.
Ballare tutti insieme, adulti e bambini, al ritmo travolgente della taranta: ma
non dovrebbero essere questi senso, forma e immagine
della migliore vita?
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Ieri sera, nel
Parco del centro culturale Cernicchiaro, presentazione dell'ultimo libro di
Dario Vassallo: Maratea e la foca monaca. Mi attendevo la presenza di qualche decina di spettatori,
invece eravamo in trecento. Sul palco era presente anche l'attore lucano Rocco Papaleo, e questo spiega la cos folta partecipazione. Due le questioni sollevate dal libro e dagli interventi ascoltati:
quella dell'Area Marina Protetta a difesa del mare e dei suoi fondali, da
anni a Maratea promessa ma mai attuata, e l'altra dell'omicidio di Angelo
Vassallo eseguito a Pollica il 5 settembre del 2010 e ancora senza autori
accertati con sentenza della magistratura. Insomma, due questioni diverse ma significative da tempo sospese e non ancora risolte. Il mare
a Maratea non bene pubblico ma propriet a disposizione del saccheggio di
molti pescatori, e alla memoria di un Sindaco rigorosamente rispettoso di leggi
e regole, a quattordici anni dalla sua uccisione, non stata ancora resa
giustizia.
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Mi piacciono assai tre corpi
nudi scolpiti in forma di statue. Quello femminile irrorato
di getti d'acqua a Piazza Vitolo di Maratea. Quello
della Spigolatrice sul lungomare di Sapri, e il terzo del ragazzetto all'inizio
del lungomare di Scario. Rappresentano e incarnano l'essere umano
autentico e genuino nella sua forma completa e naturale. Confesso che non mi
coinvolgono invece per nulla le statue di Padre Pio, San Biagio,
dell'Immacolata e del Cristo Redentore sparse un p
dovunque. Lo so, lo so:, sono immerso nell'errore. Mi
accontento delle natiche, del seno, del cuore.
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Agosto, trionfo estivo della
natura. Del sole in cielo, del verde dei boschi e delle
campagne, del blu del mare. Di fronte a tanto spettacolo, l'umano deve
soltanto inchinarsi ammirato. E prendere atto di essere una
parte legata e dipendente. Invece ci divertiamo a passare il tempo e a
darci un p di arie con le olimpiadi,
e di morti con le guerre.
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Incontrarsi la sera nel vicolo
vicino alla Merenderia dove espone i suoi splendidi
quadri Ferdinando Tasca. E l confrontarsi liberamente su temi e questioni di
grande attualit sociale e politica. A volte scambi e interventi sono cos
animati che si fermano ad ascoltare e partecipare anche i turisti. C' ancora
in giro voglia di parlare, esprimersi, dialogare. E' la base concreta della
democrazia sociale. Purtroppo sempre pi sostituita dal cellulare.
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La gente sta tutta al mare a
nuotare, o in barca a girovagare. O chiusa in un'auto in
movimento senza sapere bene dove andare. O bivacca la sera su un
tavolino per strada a gozzovigliare. Meno male che c' il giudice Gratteri a
presentare il suo ultimo libro, o Franco Maldonato che racconta quello che
successo nel Cilento dalle storie di Costabile Carducci e Carlo Pisacane, eroi
risorgimentali, fino a quelle dell'occupazione di strade e ferrovia a Sapri
negli Anni Settanta per ottenere l'apertura dell'ospedale. Cos le vacanze
non servono soltanto a bighellonare, ma anche a conoscere e capire.
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Ma come
possibile che Maratea tenga da decenni vuote e chiuse strutture importanti come
il Collegio Scuola a Fiumicello e Villa Nitti ad Acquafredda? Non come se dei
genitori tenessero rinchiusi in una cella i loro figli migliori perch troppo
impegnativi? Ma non questa ammissione aperta di una
propria radicale incapacit?
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La forma urbana
nella sua articolazione di piazze strade, pieni e vuoti, stata creata e
costruita quando ancora non c'erano auto e moto. Si camminava
a piedi, o con carrozze trainate da cavalli. L'inquinamento possibile era
quello delle puzze emesse da questi ultimi. Ora ci sono permanentemente in
movimento pi auto e moto, camion e autobus che non umani a piedi. Cittadine
come Maratea, da presepi eleganti e gentili, diventano dei mostruosi parcheggi,
auto e moto riempiono tutti gli spazi. La notizia che mi ha colpito che
carabinieri, polizia e vigili sono sottoposti a
pressione per mettere il maggior numero possibile di multe. Si fa fatica a
circolare, ma almeno il Comune incassa soldi. E il mare? Con questo caldo
prolungato diventato un enorme contenitore materno con il suo liquido
amniotico fresco dentro cui trovare sollievo. Io
leggo, scrivo e cammino a piedi. Vade retro metallo infuocato e
puzzo di scarichi di moto e auto.
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Da Piazza del Sole di Maratea si
ha modo di spaziare con lo sguardo su tutte le possibili bellezze. L'abbraccio
corposo delle montagne, il verde delle colline e della valle, la distesa
liquida all'orizzonte del mare. Con l'aria pura, il
venticello fresco e il gran silenzio a dominare. Senza pagare un euro,
soltanto guardandosi intorno, nella piazzetta del sole si pu stare bene per
delle ore. I turisti che arrivano si guardano intorno con gli occhi spalancati.
Come se non riuscissero a trattenere i battiti del cuore.
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Stasera a Piazza del Municipio
di Maratea ho seguito la presentazione del nuovo libro del giudice Gratteri. Mi
aspettavo alcune decine di presenti, eravamo in sette-ottocento. Per un'ora e
mezza, intervistato, Nicola Gratteri ha parlato seguito da un silenzio generale
attento. Era la prima volta che l'ascoltavo. E' una
persona colta, capace competente, ma specialmente onesta e sincera. Su malavita
organizzata, economia e politica dice liberamente quello che pensa.
Dovrebbe essere definito una persona normale, invece, ahim,
per come siamo ridotti oggi, Gratteri deve essere considerato e stimato come
una persona rara e speciale. Questi sono i tempi che viviamo. Avere pi
Gratteri non sarebbe affatto male.
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Una bella notizia. Ho terminato
di raccontare e descrivere una mappa dei luoghi pi significativi
che ho conosciuto e dove ho intensamente vissuto lungo gli ottant'anni della
mia vita. A partire da Breganze dove sono nato, e poi
Lovara di Trissino, Altavilla Vicentina, Vicenza, Treviso, Milano, la Sicilia
nelle citt di Catania, Enna, Trapani, Agrigento e Palermo. Il
Golfo di Policastro con Acquafredda, Maratea, Sapri, Scario Castellabate e
Acciaroli. E infine Roma e Montpellier. Penso
di ricavarne un libretto denso e intenso. Sappiatelo.
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Non sono credente, non sono
ateo, credo di potermi definire un agnostico libero e critico. Non mi riconosco in chi si inginocchia ai piedi di un
Dio al quale chiedere perdono, come predicava il sacerdote con microfono in
testa alla processione del Corpus Domini il primo di luglio. Non mi riconosco
nella venerazione di padre Pio e San Biagio, o nella preghiera dentro una delle
44 chiese attive sul territorio di Maratea. Cos
come non mi riconosco nella figura del Cristo Redentore eretto a statua sulla
vetta del monte. Il Cristo che a me piace e che
ammiro quello che si accompagna a prostitute e pescatori, quello che dice:
lasciate che i bambini vengano a me perch di essi il regno dei cieli.
E apprezzo in particolare quel Cristo che si scontra con i signori del Tempio
al punto da venirne con insulti cacciato. In sintesi cos io la penso, e penso di essere libero di esprimerlo. Cos come sono
stati liberi di esprimersi quelli che mi hanno criticato nel tuo sito.
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Compito e impegno di chi vive a
Maratea, cos come chi vive in tanti luoghi belli del
Sud, quello di gestire, conservare, valorizzare le risorse naturali e
paesaggistiche del territorio. Trovare modi, forme, equilibrio efficiente e
giusto nella rete adeguata di strade, nella disponibilit di case, e nel
funzionamento dei servizi necessari, non impresa facile. Come dire un p il compito che hanno angeli e
santi in paradiso. Perch cos spesso concepita e richiesta Maratea dai
turisti che arrivano.
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Lungo tutte le coste delle Regioni
meridionali, nell'arco di cinque secoli, stata costruita una rete di
fortificazioni sotto forma di torri in vista una dell'altra in modo che potesse
essere reciprocamente segnalato l'arrivo dal mare degli incursori. Cos a lungo
le coste e le popolazioni del Sud sono state aggredite
e invase. Oggi queste fortificazioni difensive sono in stato di rovina
progressiva. Un gruppo di amici della Calabria e Basilicata ha promosso un
progetto di intervento e recupero invitando la mano
istituzionale pubblica, e associazioni importanti come l'Unesco, ad attivarsi
per evitare che la rete di torri e fortificazioni si trasformino in macerie
definitive. L'architetto Piero Di Giuseppe e il gruppo che ha promosso il
progetto di recupero ha elaborato un documento di duecento
pagine che contiene le foto di tutte le principali torri, costruite nell'arco
dei 500 anni, esistenti lungo le coste delle province calabresi.
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Il turismo, o amore per i viaggi
e l'andare in giro per il mondo, pu tradursi in accoglienza amica o in
prostituzione retribuita. Dipende da come ci si muove, come ci si incontra, quale fine si ha, come ci si comporta. La
differenza risulta anche da quante case si
costruiscono per appenderci fuori il cartello Fittasi,
o invece da quante relazioni amicali nascono, si sviluppano, rimangono nel
tempo. Se un quartiere o un borgo si riempiono in agosto, e rimangono
pressoch deserti per il resto dell'anno, questo paragonabile al turismo
prostituto. Si affitta soltanto per far dormire, bere e mangiare con il massimo
di risultato monetario. Se l'incontro, grazie anche ad altri buoni servizi
offerti, si trasforma in relazione amica, la vita sociale del borgo che viene arricchita.
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Sono finalmente entrato ad
Acquafredda nel giardino di Villa Nitti, confinante con la casetta di Mango,
dove per un paio d'anni io e Cecilia abbiamo abitato.
L'ingresso principale della Villa chiuso, ce l'ho
fatta inerpicandomi sul sentiero del boschetto che sale dal mare. Entrando nel
giardino della Villa sono tornato indietro nel tempo di 40
anni, quando sui Nitti ho scritto due libri, ed tutto rimasto perfettamente
uguale. La Villa, oggi propriet pubblica, vuota, ed vuota
anche la casa di Giovanni, il custode giardiniere che andato in pensione. Ma io passeggiandovi continuo a sentirmi del tutto
simbolicamente il signore. Mi accontento di poco? Forse. Ma
il massimo possibile.
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L'incontro pi bello che ho fatto per strada stamattina a Maratea quello con una
giovane mamma con il bambino di pochi mesi in braccio. La bellezza pura
dell'umano sacro. L'esatto contrario di guerre e stragi e di quant'altro di
osceno c' in giro per il mondo.
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Ma non un miracolo potersi muovere tra il
verde dei boschi e i giardini in fiore, colline e vallate tra cielo e mare,
case e villette deliziose, vicoli e piazzette a mai finire? E poi, per chi
crede, chiese e chiesette, San Biagio e Padre Pio, statue di Cristo e tante
Madonnine? Siamo a Maratea sul Golfo di Policastro: ma quale miglior paradiso,
o splendido suo astro? Poi c' il rombo di troppe moto
e auto: ma si pu pretendere di ascoltare in silenzio anche il suono del
flauto?
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Sulla statua del Cristo
Redentore che troneggia a braccia spalancate sopra Maratea
mi va di riportare ci che ha scritto Giorgio Bassani nel 1967.
" Il
Cristo del monte San Biagio, a guardarlo per quello che veramente nella sua
realt effettuale, se qualcosa esprime non esprime nulla che abbia a che fare
con la redenzione della gente del nostro povero mezzogiorno. Grosso, massiccio, gessoso, aereonautico,
sudamericano, essenzialmente non riesce che a deturpare il paesaggio. Il monte
San Biagio su cui si erge ridotto da esso, per totale assenza all'ingiro di termini di confronto, a un sasso da niente, ad una specie di altarino ad uso domestico. Guardiamolo
serenamente attenendoci ai criteri della pura visibilit: non ci sar difficile
riconoscerlo come fratello di tante altre statue del tempo fascista, appena appena camuffato com' dall'atteggiamento gigionescamente
serafico di un deteriore cattolicesimo." Sar
sacrilego anch'io se dico che tra le statue nude in bella mostra nel territorio
preferisco quella della donna nella vasca davanti al municipio, o quella della
Spigolatrice sul lungomare di Sapri, o l'altra del ragazzetto all'ingresso del
lungomare di Scario?
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Ragazzi e ragazze che incontro
nelle piazzette di Maratea in cui si ritrovano mi si rivolgono chiamandomi
maestro. Sar perch sono anziano, o perch parlo con loro spontaneo, schietto
e sincero? Dico cio apertamente loro quello che penso e sento. Ma possibile
che basti questo, che io considero naturale e ovvio,
per essere chiamato maestro? Io mi apro e dialogo con loro perch manifestano
una tale spontanea energia da farmi fare contatto con
la parte migliore della mia vita. Specialmente di quella, ribelle e libera, di
quando ero quindicenne anch'io. Ma come pu succedere
che una volta vecchi diventino una sfilata di sonnambuli, se non proprio di
defunti, quali quelli che per le strade abitualmente incrocio?
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Non sono un critico d'arte, ma trovo che i quadri che Ferdinando Tasca ha dipinto grazie a
una sua tecnica speciale, ed espone in alcuni vicoletti del centro storico di
Maratea, siano di una bellezza unica. Oserei dire di una bellezza artistica che
pi intensa e perfetta di cos non sembrerebbe possibile. Tale che un paese,
una comunit, dovrebbe celebrarla come uno dei suoi frutti migliori. Ma come mai invece i quadri stanno quasi nascosti dentro
vicoli angusti come se si trattasse di oggetti mal sopportati e perfino
sgraditi? Ma se un pittore di grande valore viene
trascurato e dalla sua comunit quasi ignorato, non la comunit stessa a dare
di s un pessimo giudizio?
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Per uscire da una situazione
problematica come quella lucana e marateota forse necessaria un intervento di
protesta esplicita da parte della locale societ. Se dopo cinquant'anni Villa
Nitti continua ad essere ad Acquafredda vuota e
abbandonata, perch non dovrebbe in segno di protesta essere da un comitato pro
loco simbolicamente e fisicamente occupata? La stessa cosa vale per il Collegio
Scuola di Fiumicello, altrimenti anche l toccher assistere ad altri
cinquant'anni di vuoto e spreco. Sono semplicista e sbrigativo io? Dice:
si tratta di propriet pubbliche, quindi di competenza esclusiva di istituzioni e politica. Certo, ma se da l non arriva da
decenni alcun segnale positivo, non compito e obbligo dei cittadini dare una
scossa?
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Pur non essendo proprietario di alcunch, mi sento come se possedessi tutto. Non ho
bicicletta, moto o auto, mi muovo solo sui miei piedi o sui mezzi pubblici. Non
ho casa, terreni, o altre risorse materiali. Non ho alcun cumulo di cose: campo
della pensione. Eppure ogni frammento di bellezza che incontro, natura o casa
che sia, come fosse mio. La bellezza va goduta, non posseduta. Noi siamo di
passaggio, accontentiamoci di ci che agli occhi offre il viaggio.
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Sul territorio di Maratea c' tutto
il meglio del creato. C' un mare fantastico, la costa
con i suoi mille incantevoli approdi, le colline ricoperte di boschi, la
montagna ricca di rocce. C' la chiesa di San Biagio, e le tante madonnine
accompagnate dalla statua di Padre Pio, 44 cappelle
sparse sul territorio, Cristo a braccia spalancate sulla vetta in alto. Ci sono
i raduni di motociclette rombanti che accompagnano la processione del Corpus
Domini, con il monsignore che la guida a chiedere a chi partecipa di
implorare il perdono divino per non rispettare abbastanza la Chiesa. Ci sono
poi molte persone che campano con i bed and breakfast e la ristorazione, e alle
elezioni comunali quattro liste con cinquanta candidati a contendersi il
Municipio. A Maratea non manca nulla: mare e bella natura, commerci e
ristoranti, chiese presenti ovunque a rendere tutti salvi e santi. Meglio se a cavallo di motoroni guidati con i guanti.
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Le motociclette che con il loro
rumore violento girano per il centro storico di Maratea sono della natura e
identit di quei luoghi la negazione assoluta. Fossi dotato dei necessari
poteri politici imporrei a chi circola di muoversi
soltanto a piedi, o al massimo con il pattino o la bicicletta elettrica. Il
frastuono che esplode con la motocicletta come se qualcuno irrompesse in un
presepe sparando raffiche di mitra. Accettarlo passivamente significa
riconoscere che si rinunciato a tutelare la propria identit e natura. O
il frastuono a tutto volume di un motore onnipotente che meglio le
rappresenta?
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Per la miseria, quante scimmie
aggrappate con il culo a una motocicletta! E quante al
volante di un'auto con in mano cellulare e sigaretta!
Non sanno che fare, dove andare, e quindi fingono una grande fretta. Devono pur
dare un qualche senso alla loro vita. Magari anche
riducendola a una rumorosa e inutile gita.
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Acquafredda e Scario, Maratea e
San Giovanni a Piro si fronteggiano come l'alba e il tramonto con in mezzo la spianata liquida del Golfo di Policastro.
Sono fratelli e sorelle, ma a volte sembrano guardarsi un p
in cagnesco. E' come se reciprocamente si dicessero ah, non ti allargare troppo. Qui la pi bella e il pi bello del reame sono io.
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Ieri pomeriggio, nel Parco della
Biblioteca Comunale di Villa Tarantini, un centinaio di ragazzini e ragazzine
delle elementari e medie, accompagnati da insegnanti e genitori, hanno partecipato alla consegna dei premi del concorso di
poesia organizzato da scuole e biblioteca. Una festa di
emozioni e sentimenti racchiusi in forma fisica e poetica. Poi nella antistante Piazza Europa sono approdati una
cinquantina di motociclisti suonando all'impazzata i clacson dei
loro bolidi, Una follia rumorosa e violenta. Anche questo Maratea.
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Difficilmente Maratea propone
una strada piana, lineare e dritta. Normalmente il loro percorso frammentato,
in salita o in discesa. Pietre e buche abbondano, il piede ogni tanto traballa
e inciampa. Se dal modo di camminare pu venire una forma mentale psicologica,
questa non pu certo essere elementare e semplice. Piuttosto spezzata e curva.
Come secondo nome Maratea potrebbe benissimo chiamarsi Saliscendi o Curvacontinua.
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Non che le 44
chiese di Maratea mi dispiacciano, ognuno libero di attrezzare come crede le
sue esistenziali scelte. Ma mi piacerebbe ci fossero
anche 44 agriturismi accoglienti come quello della Tana dei Ghiri di Brefaro
pilotato da Francesco Salvia. E' in quel modo che si accolgono gli ospiti:
accompagnandoli e intrattenendoli come fossero amici, facendo loro conoscere e
apprezzare il meglio delle risorse dei luoghi.
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La spiaggia di Acquafredda,
sempre bellissima, continua ad avere due sole strutture private di accoglienza
e ristoro aperte. Le altre rimangono sempre vuote e abbandonate come fossero
speranze abortite. A quel punto io preferisco inoltrarmi lungo la spiaggia fino
a raggiungere la grande grotta ricca di scogli e rocce. L a imperversare la
natura selvaggia e pura. Pi in alto c' Villa Nitti, da decenni
ermeticamente chiusa. E' molto bella, e raccoglie cento anni
di storia. Ma perch non si utilizzano un paio di
persone affinch, aperte le porte qualche ora al giorno, sia possibile a chi
vuole entrarci visitarla?
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A Maratea mi piace stare seduto
in una piazzetta sospesa sulla valle abitata, chiusa in alto dalle montagne
colme di verde, e aperta sul mare pieno d'acqua. E' la montagna che si impone salda con la sua roccia e il rigoglio del verde
della natura. Il mare in basso si muove come se qualcuno sotto i piedi gli facesse
il solletico. I rumori sono rari, nella piazzetta auto e moto non arrivano.
Arrivano solo i gorgheggi degli uccelli e una gradevole brezza. Oltre a
guardarmi beato intorno, io passo il mio tempo a leggere i libri di due
amici locali, Il primo, di Felice Cesarino, si intitola
L'odore del cedro, e racconta la presenza e le vicende un millennio fa dei
monaci Basiliani tra la Basilicata e la Calabria. Il secondo, intitolato Angelica Carbone, un romanzo di Anna Maria
Colangelo che racconta la storia di madre e figlio piccolo travolti dal
terremoto che nel 1908 colp e distrusse Messina. A Maratea non si sta bene
solo seduti ad ammirare il panorama. Leggendo dei bei libri, nel tempo e nella
storia si vola.
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Ieri sera, dalle venti a
mezzanotte, i quattro candidati sindaci al Comune di Maratea hanno parlato
ciascuno per un'ora, in presenza di sette-ottocento
persone. che ascoltavano, commentavano, e alle tante
promesse declamate applaudivano. Gli oratori hanno sciorinato con metodo e
competenza tutto lo scibile delle tematiche connesse
al governo di una citt e dei suoi territori: strade e viabilit completa ed
efficiente, case e loro vivibilit soddisfacente, servizi costanti e pieni
per il commercio e il turismo, scuole e sanit funzionali, spiagge e porti
aperti ed efficienti, lavoro e benessere materiale per tutti. Poi ha chiesto la
parola una signora aspirante consigliera che ha
semplicemente aggiunto una richiesta che le pervenuta dalla figlia ragazzina.
La quale si cos espressa: mamma, da te e dai tuoi
colleghi impegnati al Municipio io vorrei per me e per tutti i cittadini di
Maratea una cosa sola: la felicit.
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Acquafredda di Maratea rimane
per me un paradiso. Prima ho abitato in una casetta ai Garottoli,
all'apice del panorama sul meraviglioso golfo. E poi in una casetta di
propriet di Mango confinante con il giardino di Villa Nitti, dove io ho
immaginato di incontrare per intervistarlo il grande storico e meridionalista
Francesco Saverio. E poi ho abitato un paio d'anni l'ex frantoio: un paradiso
tra alberi da frutta e orto. E' il luogo dove non mi dispiacerebbe
di essere sepolto, perch l che Costabile Carducci stato tenuto
prigioniero dal prete borbonico don Peluso prima di
essere a quarant'anni ucciso.
Acquafredda rimane per me un
paradiso. Ops, dimenticavo: ho avuto la fortuna di
conoscere Maratea grazie a Cecilia. Io vicentino, lei nata e
cresciuta a Lauria. E poi dite che nella vita non c' sorpresa, novit e
poesia.
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Ieri, dopo non pochi anni, sono
tornato a passeggiare lungo le strade di Fiumicello. Ci sono le stesse
abitazioni, negozi, bar e ristoranti che ricordavo. E' come se tutto fosse
rimasto immobile e sospeso. Guardandomi intorno,
anch'io mi sono tolto gli anni di dosso. Ci che rimasto stupendo la natura
con il suo verde e il mare. Ma mi ha sconvolto e ferito trovare chiuso e
abbandonato il Collegio Scuola dove oltre 40 anni fa
ho lavorato per far trascorrere al meglio le vacanze estive di un centinaio di
ragazzini figli di famiglie lucane emigrate in vari Paesi d'Europa. Mi chiedo
perch, cos come le loro famiglie hanno trovato ospitalit e lavoro
all'estero, alcune decine di famiglie oggi costrette a emigrare dal loro Paese
non possono trovare alloggio al Collegio Scuola che
nato per questo, e invece rimane enorme e spettrale abbandonato e vuoto? Non
uno spreco miserevole e scandaloso?
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A Maratea, citt del Cristo che
svetta a braccia aperte sulla montagna, e con ben 44
chiese disseminate sul suo territorio che non arriva, frazioni incluse, a
ospitare cinquemila abitanti, mi capitato di assistere alla sfilata lungo le
strade della processione in onore del Corpus Domini. Sono rimasto cos colpito
da quanto ho visto e ascoltato che sento il bisogno di descriverlo. La
processione si apriva con decine di bambini e bambine vestiti
di bianco a rappresentare la prima comunione. Seguiva un gruppo di
chierici e sacerdoti ad aprire la strada al monsignore che, vestito di
sgargianti paramenti, e rivolgendosi al Padreterno ad alta voce grazie a un
microfono, elencava quelli che per lui erano i peggiori peccati, invitando il
centinaio di civili che lo seguivano a ripetere in coro: Signore, noi ti
chiediamo perdono. E di quali peccati si trattava? Erano tutti imperniati sul rispetto
per la Chiesa, i suoi riti, la sua liturgia. Ad esempio il monsignore scandiva:
per coloro che fanno la comunione in uno stato di
peccato mortale, Signore ti chiediamo perdono, e dietro veniva pronunciata
questa stessa dichiarazione in coro. E tra di loro c'era anche l'attuale
Sindaco in carica con i suoi assessori. Ma perch
tanta gente, libera di credere in quello che vuole, si riconosce in pubblico e
in coro nella richiesta di perdono rivolta al Padreterno? E perch il potere
che la Chiesa esercita incentrato nel far dichiarare alla collettivit che la
segue i propri sensi di colpa? Ma che strana liturgia questa in cui si
direbbe che l'essere umano un soggetto che va condizionato, indebolito e
sottomesso a partire dall'ammissione della sua colpevolezza?
Per fortuna la piazza collocata davanti al Municipio ha al suo centro una vasca
ricca di getti d'acqua che irrorano la statua di un magnifico corpo femminile
nudo. Ecco, quella la statua simbolo che secondo me meglio
esprime e raffigura la bellezza di Maratea.
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E' l'intera citt che ha il
diritto di decidere il proprio destino, costruendo la sua identit con i
servizi necessari e le forme di vita coerenti: o a decidere una minoranza di
proprietari di case, ville e ristoranti che punta sempre pi al turismo mordi e
fuggi, e giudica il benessere di tutti sulla base dei
soldi nelle proprie tasche infilati?
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Il mio libro su Castellabate
appena uscito e non passa inosservato. Gi ho avute
proposte due presentazioni, una con il Sindaco e il professor Malzone alla
Fiera del Libro di luglio al Castello. L'altra alla libreria Mondadori aperta
lungo il corso Matarazzo. Ma
chi festeggia con maggiore gioia l'uscita del libro sono i ragazzini che mi
hanno accompagnato nel comporlo. E ditemi se non ho ben ragione di essere
soddisfatto.
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Domani 24 maggio ricorre il 50mo
anniversario della strage fascista di Piazza della
Loggia a Brescia. In quella piazza la CGIL aveva organizzato una
manifestazione. Io dirigevo Villa Paradiso, una bellissima struttura del Comune
di Brescia dove erano ospitati sessanta adolescenti
privi di una famiglia o socialmente problematici. Con un gruppo
di loro avevamo deciso quella mattina di partecipare alla manifestazione
sindacale. Per fortuna non ce la facemmo ad arrivare puntuali, la bomba era da
poco esplosa. Trovammo morti, feriti e rovine. Quando il ritardo provocato da
qualche ragazzo indisciplinato a volte ti pu salvare
la vita.
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A partire
dagli Anni Sessanta del
secolo scorso, il Generale Mori stato uno degli uomini di maggior potere
dello Stato italiano. E come tale ha dovuto confrontarsi e a volte scontrarsi
con gli altri poteri , sia leciti che illeciti, attivi
in uno Stato repubblicano nato anche a partire dallo sbarco in Sicilia dell'esercito
americano in alleanza con la mafia. Vedi la strage di braccianti
socialisti e comunisti compiuta a Portella della Ginestra.
Il Generale Mori, insieme a
Capitan Ultimo suo braccio destro, non ha fatto perquisire a Palermo la casa di
Tot Riina dopo averlo arrestato, cos la mafia ha potuto svuotarla e ripulirla
a proprio vantaggio. E anni dopo, pur potendolo,
non ha arrestato Provenzano, successore di Riina, in quel di Mezzojuso E c' da
stupirsi se il governo Meloni sia oggi, che Mori torna ad essere inquisito,
dalla sua parte totalmente schierato? Mori
sempre stato a contatto, in linea e alleato con CIA, Gladio e NATO. Quindi ne sa pi lui di politica delle stragi di chiunque
altro. O sar io che mi sbaglio?
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Come fare per salvarsi dalla
valanga di canzonette idiote che vi martellano ovunque con un
ritmo e un volume micidiale prive di qualsiasi qualit musicale? Io ho
deciso di tornare a immergermi, come facevo da adolescente, nella musica di
Bach e Beethoven, Mozart e Chopin. Vi assicuro che non c' rimedio migliore.
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Il calore, l'odore, il
sapore delle parti intime del corpo umano. Le labbra,
la bocca, la lingua, il respiro che entra ed esce dalla gola. Le ascelle ,il petto, la pancia, il culo. Il sesso con il suo buco da
cui esce il liquido giallo. I rifiuti che liberandoti se ne vanno. Il cuore che
batte, le lacrime che scorrono nel pianto. Lo sguardo che sorride innamorato.
Conoscete qualcosa di meglio al mondo?
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Se ho capito qualcosa di come attualmente funziona gran parte della politica, buon
politico e pubblico amministratore efficiente chi sa attivare progetti che
muovono forti finanziamenti, cio molto denaro da spartire tra gruppi e
imprese. Che tali progetti servano socialmente e siano portati a termine in
tempo breve interessa molto meno. Importante che portino pi
soldi possibile da controllare e gestire. O voi pensate che veramente Salvini sia convinto che per il benessere delle
popolazioni di Calabria e Sicilia il Ponte sullo Stretto sia fondamentale?
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Non sono credente: sono laico,
agnostico, scettico, critico e piuttosto diffidente. Chi si proclama religioso si immagina cos di indossare una armatura onnipotente. Io
sento la presenza di un possibile divino in un bacio innamorato, o nel sorriso
di un bambino. Spesso e volentieri tutto il resto un gran casino.
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Mia madre ha messo al mondo nove
figli, tre dei quali morti appena nati. E per noi sei figli rimasti si data
al massimo con tutte le sue energie. Sempre. Ma era anche veneto
cattolico democristiana, le sue autorit indiscusse erano la Madonna di
Monte Berico, il parroco, Mariano Rumor.
Io non le ho accettate, anzi le ho rifiutate, e appena ho potuto di casa me ne
sono andato. Avevo scelto di essere comunista ribelle e libertario. politicamente, culturalmente e socialmente da lei del
tutto diverso. E per adesso tutte le donne con le quali nella vita ho avuto
una relazione importante, nella testa e nel cuore le chiamo madri. La base
affettiva importante rimasta quella della mia infanzia.
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Prima sono stati massacrati i
pesci con la pesca a strascico e le bombe dentro il mare. Poi si distrutto il
verde della natura con la valanga di abitazioni abusive. Infine si inquinata
l'ospitalit con la baraonda del turismo mordi e fuggi in movimento frenetico
su autovetture. E a comandare nel mondo sempre pi la finanza speculativa e
l'industria militare. Qualcuno mi sa dire dove siamo destinati ad approdare?
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Che si fa quando si termina un
compito bello e impegnativo come quello di scrivere un libro su una comunit e
un territorio? Lo si letto, riletto e completato,
sottoponendolo a decine di lettori, discusso insieme e infine consegnato a chi
lo deve stampare. E ora si in attesa di vederlo finalmente apparire
indipendente e autonomo, capace di camminare sulle sue gambe. Si come sospesi sul vuoto, un percorso importante finito. Si
attende con ansia gioiosa che il figlio esca dalla pancia. Ma
si anche e comunque un poco in lutto.
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Ma quale
la logica, quali sono le parti in gioco?
La prima - vedi Berlusconi e
Dell'Utri, Renzi, Salvini e Meloni, Sgarbi, Santanch
e accoliti - dice: ti faccio vedere io di chi sono spazi e risorse, potere e
denaro. Vedrai che ti conviene stare dalla parte mia, anche tu godrai di qualche beneficio. Ma sia
ben chiaro, comando io ed tutto mio. Ti opponi? Guarda che ti posso far
eliminare anche fisicamente. Poi ci sono gioco e logica del contribuire la
propria parte per stare meglio tutti: rispettando legalit, democrazia,
progresso. Vedi Berlinguer e Moro, Pio La Torre e Piersanti Mattarella, Mauro
Rostagno e Peppino Impastato, Angelo Vassallo, Mimmo Lucano e Ignazio Marino.
Guarda caso i secondi, politicamente o anche fisicamente, sono stati fatti fuori
tutti.
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Trovo messaggio pubblico
straordinario che a Palermo un boss mafioso organizzi
la propria festa di famiglia dentro la chiesa dove sepolto il giudice
Falcone, dando in cambio una lauta cifra al parroco che volentieri accetta. Il
che come dire: vedete come la battaglia Stato-mafia finita? Accompagnando ovviamente il tutto con un bel concerto sentimentale
e ipocrita di musica neomelodica.
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Nelle regionali in Basilicata a
trionfare stato l'astensionismo. Pi del 50% degli aventi diritto al voto non
ha votato. Il 4% in pi rispetto a chi nel 2019 si era gi astenuto. A vincere
con la maggioranza dei voti espressi stato il candidato del
centro destra. Ma in realt come fosse stato
eletto dal 30% dei potenziali elettori lucani. Si direbbe tutto fuorch un
trionfo della democrazia e della fiducia nella politica.
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Ma cosa c'entrano
Renzi, Salvini, Calenda e Meloni con la Basilicata? A garantire all'Eni
l'estrazione di petrolio illimitata a danno del territorio e del clima? Non
finalmente ora di cambiare strategia e di lavorare per la sanit e la scuola
pubblica, per la cultura e la bellezza della natura? O vogliamo regalare arte,
storia e vita a un governo predone, leghista e para fascista?
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Il pensionato generalmente
considerato come qualcuno che diventato vecchio. Quindi con
energie calanti e sempre pi scarse. Quello che gioca a carte per
passare il tempo senza annoiarsi troppo. Io invece considero il pensionato come
un essere privilegiato. Il suo giorno praticamente
libero da orari imposti e compiti prestabiliti, come invece gli capitato di
vivere praticamente da sempre. Ora libero di scegliere come riempire buona
parte della sua giornata. Pu leggere, scrivere, passeggiare, riposare,
mangiare e dormire quando e come gli pare. Stare solo o vedere chi vuole. Cosa
che prima gli succedeva poco e male, se non del tutto impossibile. Il
pensionato quindi una persona esperta, capace, libera. E
con un reddito garantito dalla pensione. E se la salute ancora
sufficientemente regge, perch non considerarlo una persona potenzialmente
felice?
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Elencare e denunciare i fatti
negativi e le sciagure fa parte di una informazione
seria e corretta. Ma elencare solo e soltanto fatti negativi e sciagure non invece scelta intenzionale e interessata che trasforma il
mondo in tragedia irrimediabile e definitiva utile al conservatore che non
vuole cambiare nulla?
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Una buona notizia: ritorna a
fare politica attiva Ignazio Marino. Si candida alle europee del giugno 2024
nella lista di Alleanza Verdi Sinistra della circoscrizione Centro del Paese.
Marino nel 2013 ha chiuso l'enorme discarica a Malagrotta di propriet di
Manlio Cerroni, nella quale convenivano a scopo
speculativo tutti i rifiuti di Roma, e si dimesso da Sindaco dopo che tutti i
consiglieri capitolini del PD si sono dimessi davanti a un notaio su ordine del
duo Renzi-Orfini. Ero schierato dalla sua parte,
su quelle vicende ho scritto anche un libro: Io non ci sto. Finalmente nella
politica italiana torna Ignazio Marino. Con i Verdi, a sinistra.
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Non c' niente da fare,
mi sono innamorato del mare.
Ha una forza che non puoi
n contenere n controllare.
Si muove come gli piace e pare,
non lo ferma alcun timore.
E' vasto come un cielo
di liquido ardore.
Non c' niente da fare,
mi sono innamorato del mare.
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In un momento in cui il modello
capitalistico industriale va radicalmente rivisto, servono i filosofi a capo
delle aziende, non gli economisti: perch bisogna ripensare a fondo i perch e il cosa, non il come, dice Giuseppe Morici, vice presidente
della Feltrinelli, in una intervista all'Espresso. Sono d'accordo, non sento il
bisogno di aggiungere altro.
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Sto perdendo sempre pi
attrazione e fiducia nella parola parlata e scritta. Non che la rifiuti,
affatto: rimane il mio cibo prediletto. Ma percepisco
una manipolazione sempre pi alta della parola, probabilmente a causa
dell'imperversare della propaganda e della pubblicit, al punto che, piuttosto
che su notizie e dibattiti di una politica fatta di delitti e stragi,
preferisco sintonizzarmi su un brano musicale che amo, o sulla bellezza pura
del viso di un bambino, o sul verde di un albero di una villa o un giardino.
Sono forse cos ridotto male io?
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In presenza di contrasti e conflitti la strada che si
direbbe scontata tra esseri umani : vediamo di trovare l'accordo migliore per
non farci reciprocamente del male, e troviamo anzi il modo migliore per
condividere positivamente l'esistenza insieme. in realt la logica che sta
sempre pi prevalendo si direbbe essere, tra gruppi e nazioni: se non
obbedisci, e non fai quello che dico, io ti uccido. Cos impari. Ma cos non impara niente nessuno, anzi la fine di tutti.
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I fratelli Pittella, Gianni e
Marcello, sono passati con Calenda, il pariolino presidente di Azione che
stato anche con Rifondazione Comunista, alla destra leghista di Bardi, attuale
Governatore della Basilicata. Ma saranno realmente mai stati i due fratelli
Pittella democratici e di sinistra, o invece sempre sostenitori ad oltranza di un loro potere politico autoreferenziale e
protagonista?
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Neanche un'ombra di rossetto sulle
labbra,
o un filo di rimmel all'occhio.
La perfezione aristocratica delle linee del
viso
prive di ogni imperfezione o scarabocchio.
Uno sguardo pudico, sorpreso,
quasi smarrito per essere al mondo.
La parola assente e
come trattenuta nel profondo.
L'espressione sospesa del bocciolo che
vorrebbe fiorire,
ma teme la luce del sole e il troppo di
calore.
Hai quattordici anni, ti chiami Rachele:
aspetti senza fretta la brezza propizia per aprire
le vele.
Il tuo esserci cos intenso, enigmatico e
silenzioso,
quasi racchiuso in un cerchio sacro,
arricchisce chi ti vicino di stupore prezioso.
Ninfa racchiusa nel mistero e nel mito,
sei palpito di farfalla che attende di spiccare
il volo.
Che la vita ti sia leggera come un notturno
di Chopin,
o il vibrare musicale di un assolo.
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Ma voi sapete che cosa un libro e che
significa scriverne uno? Un passatempo, un gioco, un divertimento? Un libro
un pezzo della vita di chi l'ha scritto, pu essere un portento o uno schifo.
C' dentro la mente e il cuore, la luce e il buio, la pancia e il culo. C' dentro il sudore e il sangue, il riso e il pianto.
Scrivere un libro come mettersi distesi nudi, e tra contrazioni e spasmi
generare un frutto o un lutto. Provatevi voi a scrivere un libro: capirete
quanto c' dentro di impegno serio. E' come
mettere al mondo un figlio. La scrittura dare vita
con la parola. E' accompagnarla tenendola in braccio per non farla sentire
sola.
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Ho vissuto per oltre dieci anni,
dai miei cinque ai quindici, nel paesino di Lovara, frazione di Trissino, nel
vicentino. Mio padre ne era il medico condotto, mia madre una delle maestre
della scuola elementare. A Lovara ricordo la grande chiesa parrocchiale con il sagrato dove noi ragazzini andavamo a giocare a guardie e
ladri e al pallone. Don Pietro, il parroco, era intelligente, capace e molto
attivo: aveva organizzato in un salone interno anche il cinema. Il commercio
nel paese consisteva in due latterie, un negozio di generi alimentari, una
macelleria, una panetteria, tre bar con trattoria e un fruttivendolo. Erano attivi asilo nido e scuola elementare che anch'io ho
frequentato, con una maestra bravissima di cui ricordo ancora il nome: Emma Apolloni. E ricordo ancora pienamente, come se fossero
ancora vivi e a me presenti, i miei compagni di allora: Alberto, Umberto,
Roberto, il mio prediletto, e poi Ilario, Sergio, Valentino. Per non parlare
delle amichette: Gina, di cui ero innamorato, Santina, Luigina e tutte le
altre. Lovara per la mia infanzia e adolescenza
stata un piccolo paradiso. Lungo il torrente Arpega,
gi in basso, c'era pure un grande prato sul quale organizzavamo i tornei di
calcio. E la sera d'inverno ci si riuniva in comitiva al caldo di qualche
stalla a giocare a tombola, cercando di evitare gli spruzzi della pip delle mucche. Sono tornato un paio
d'anni fa a fare visita alla mia prediletta Lovara. L'ho trovata vuota e del
tutto abbandonata e deserta come ci fosse stata una terribile pestilenza. Mi
stato spiegato che gli abitanti si erano trasferiti a lavorare nei paesi
industrializzati lungo la pianura verso Vicenza. Si erano trasferiti a vivere
in luoghi super inquinati lasciando un paradiso di natura collinare. Ho
completato la visita entrando in cimitero per vedere quanti dei miei vecchi
amici e conoscenti stavano l a riposare. E devo dire che purtroppo non erano
pochi.
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Penso di avere condiviso con
Barbara Balzerani, negli anni Settanta-Ottanta, il progetto e la visione di una
rivoluzione comunista. Ma lei, come metodo e strategia
pratica, ha scelto la lotta armata, io Lotta Continua e la partecipazione
politica combattiva dal dentro, dal basso e di massa. Abbiamo perso, battuti
dalla strategia delle stragi promossa e attuata, attraverso l'uso di mafiosi e
fascisti, dagli Usa, la Cia, la P2 e Gladio. Io di quella mia scelta non sono affatto pentito, chi ha vinto ci ha oggi portati
sull'orlo di una terza guerra mondiale sia pure condotta a parti e pezzi. E
continuo a pensare che per risolvere radicalmente in positivo questa situazione
tragica sia necessario il ricorso alla lotta di massa con al
centro valori come la solidariet con gli esseri pi deboli e fragili, la
giustizia sociale, l'eguaglianza. Sono ingenuo io e prevarranno sempre
interesse privato e dittature dei vari imperialismi? Per
intanto sto dalla parte di chi, delle nuove generazioni, malgrado le
manganellate, libero e combattivo scende in piazza a difesa degli stessi valori
fondamentali.
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Il camminare, il muoversi con i
propri piedi, a misura dei propri desideri, l'attivit fisica per me pi soddisfacente.
E' legata ai miei bisogni, mi mette in movimento dalla testa al cuore, dai
polmoni ai piedi. Ti servi di quello che hai, ti fermi e riparti quando vuoi,
decidi tu per sentirti meglio che puoi. Lasciare auto e sigarette sono state le mie migliori decisioni. Sentirsi soddisfatti
con un motore che romba sotto il culo e la sigaretta
accesa in bocca, come stare chiusi e sepolti illudendosi di stare sopra una
rocca. Dice: ma in auto puoi andare dove vuoi! Dico:
ma io arrivo meglio a me stesso se cammino con i miei piedi.
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Come si capisce che la bellezza
e la storia di un luogo susciti in artisti e personaggi anche famosi il
desiderio di abitarvi. A Fiumicello di Maratea il piemontese conte Rivetti
realizz uno stabilimento tessile, una tenuta agricola e il Santavenere,
un albergo a cinque stelle. Ad Acquafredda, sempre di Maratea, Francesco
Saverio Nitti, statista lucano, fece costruire una splendida Villa affacciata
sul Golfo di Policastro dove con la famiglia trascorrere le vacanze, prima di
essere cacciato dal fascismo in esilio. A Bosco di San Giovanni a Piro il
pittore e scultore spagnolo Jos Iglesias, allievo e amico di Pablo Picasso,
abit e visse per 20 anni, perch innamorato della
costa di Scario e di Bosco, troppo libertaria e quindi rasa al suolo e bruciata
dai Borboni. E a Santa Maria di Castellabate, resa famosa dal film Benvenuti al
Sud, dove per ora io vivo con gli occhi spalancati e la mente e il cuore in
fermento. Per ultima cito Acciaroli, non solo per la
bellezza del borgo e del porticciolo, ma perch luogo del martirio del Sindaco
Angelo Vassallo.
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Villa Nitti,
in quel di Acquafredda di Maratea, come sede di attivit culturali, di analisi
economica e politica, di formazione sociale e civica. Al loro centro i processi migratori in
atto nel Mediterraneo. Come al meglio arginarli, supportarli, indirizzarli. Enti coinvolti: Comune di Maratea, Regioni Basilicata, Campania,
Calabria, con le loro Universit di Potenza, Salerno, Cosenza e corsi di formazione
per i loro studenti. Grazie a finanziamenti nazionali ed europei. Anni fa
il tutto era gi iniziato. E' durato un solo inverno.
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Siamo tornati alle cariche della
polizia con i manganelli contro gli studenti, cos come successe a Genova nel
luglio del 2001 contro i giovani che manifestavano contro l'incontro del G8.
Allora venne ucciso Carlo Giuliani e manganellati e
arrestati trecento giovani. Il Questore di oggi a Pisa lo stesso che nel 2001
era vice Questore a Genova. La polizia che continua a picchiare con i
manganelli la libert e la democrazia. Allora un giovane venne
ucciso, oggi per fortuna ci sono stati solo una quindicina di feriti.
Vedete come anche i poliziotti, grazie al governo Meloni, sono diventati oggi
pi democratici?
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Ringrazio
Luca Luongo per l'attenzione che , con la competenza e
intelligenza che gli sono consuete, nel suo intervento mi ha dedicato. Mi
permetto per di rivolgergli una domanda: come spiega il
fatto che una bellissima e storica struttura come Villa Nitti,
acquistata dalla Regione Basilicata nel 1974, cio esattamente 50 anni fa, sia
in quel di Acquafredda ancora ermeticamente chiusa? Non conferma di una
capacit di produzione sociale e culturale interna scarsa se non del tutto
insufficiente?
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Alle prese con la scrittura di
un libretto omaggio a Castellabate, nel Cilento, ieri sera ho riletto il mio
libro su Maratea uscito nel 2004. Devo dire che l'ho trovato cos bene
intessuto che, a distanza di 20 anni, mi ancora
molto piaciuto. A Maratea, conosciuta grazie a Cecilia, abbiamo vissuto dal
1980 al 1984. E poi, in quelli successivi, trasferiti a Roma, ci siamo sempre
per le vacanze estive tornati. Sono approdato a
Castellabate grazie al fratello di Cecilia che vi abita. Ci sto stabile da
alcuni mesi perch anche questo borgo mi ha coinvolto e mi piace cos tanto da
convincermi a cercare di raccontarlo in un libretto. Maratea e Castellabate
sorgono ambedue sulle coste del Golfo di Policastro, e hanno alle spalle un
percorso storico di circa un millennio. Hanno un numero simile di abitanti,
sparsi su un territorio collinare e aperto sul mare strepitosamente bello. Mi
sono per entrati dentro durante un tempo diverso, Maratea in modo pi intenso
e profondo perch frequentata pi a lungo e vissuta per cinque anni dentro. Con
Castellabate ho avuto, pur molto coinvolto, un rapporto mordi e fuggi che dura
da meno tempo. Maratea la sento molto pi di mia esperienza e pertinenza,
Castellabate la sto ancora conoscendo. Ma sono ambedue
perle preziose di cui sono innamorato. Il nostro Meridione ha luoghi di una
bellezza che un portento.
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Prendiamo atto.
Prendiamo atto che c' chi
convinto che da un genocidio subito si possa uscire infliggendolo a un altro
popolo.
Prendiamo atto che lo sviluppo
industriale imperniato su cemento, plastica e auto produce nell'ambiente un
disastro. Ma chi se ne frega, basta che produca anche
tanto denaro.
Prendiamo anche atto che pi
vecchio sei, e meno sei accolto e protetto. A meno che
tu non sia ricco e generoso.
Prendiamo atto che il sole
tramonta e poi arriva il buio.
Ah no, rimane la carezza
della luna in cielo. E Venere che sorride accanto.
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Angelina Mango non ha vinto il
Festival di Sanremo per la sua canzone, che musicalmente di
fatto non c'. Gi ci informa di questo lo stesso titolo. Ha vinto
perch figlia di Pino Mango, che di canzoni belle ne ha scritte
un sacco, e per l'immagine toccante di una figlia che gli rende omaggio. Ma
l'intero Festival che ha avuto la musica a fare da puro accompagno, mentre al
centro ci sono state le storie dei cantanti e le immagini stra
esibite dei loro corpi.
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L'immagine emblematica
perfetta del Festival di Sanremo quella del vecchio cantante famoso che,
pagato un milione di euro, si fa riprendere mentre balla per strada il ballo
del qua qua infilandosi e togliendosi le scarpe
propagandate. Il festival di Sanremo diventato una puttanata di massa al
servizio dei soldi. Cantanti, musicisti, artisti? Questi sono tempi di
manigoldi.
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Ma quanto Angelina
Mango assomiglia a suo padre Pino, che ho conosciuto perch negli anni
Ottanta ho abitato in una sua villetta ubicata accanto a Villa Nitti in quel di
Acquafredda di Maratea. Ma quanto poco, ahim, la canzone che canta a Sanremo assomiglia a quelle del
padre: Lei verr, Mediterraneo, ecc. ecc. La canzone
di Angelina, La noia, non ha anima, cuore, melodia. E' uno show di danza
ancheggiante e ritmica centrata sui tacchi alti, il vestito sgargiante,
il movimento seduttivo del corpo che volteggia in giro per il palco. La
canzone non esiste. Ne volete la prova? Sfido chiunque a cantarla, se gli
piace, a memoria. Ma quindi disprezzo la canzone di
Angelina Mango? No, dico semplicemente che dentro lo show la
canzone non c'.
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A che serve il festival di San
Remo? Ad ascoltare bella musica? Magari! O solo una sfilata di personaggi del
mondo dello spettacolo che si mettono in mostra e si
autoesaltano? Ci sono canzoni presentate alcuni decenni fa che rimangono nell'aria eterne. Le attuali, nell'aria, ammesso che ci
arrivino, non rimangono. Anche la musica esprime e racconta i tempi in cui viene creata e proposta.
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Alcune delle possibili domande
per interrogare una comunit che risiede in un paese del Golfo di Policastro
sulla consapevolezza della sua realt.
Cosa ti piace di pi, cosa meno?
Se tu ne avessi la facolt, cosa
manterresti eguale, e cosa cambieresti in modo radicale?
Ora la fonte economica
principale il turismo estivo. Quanto ancora incidono
la pesca, l'agricoltura, l'edilizia?
Nei decenni recenti si
costruito molto. Quanto c' di abusivo, quanto stato condonato? quanto utile, e quanto un inquinante sovraccarico?
Quanta partecipazione sociale e
democratica c' oggi nella politica?
Perch di bambini ne nascono
sempre meno, e i giovani se ne vanno?
Quale lo stato della sanit, quale quello
dell'istruzione e della scuola?
Perch i locali pubblici pi
affollati non sono una libreria, o un cinema, ma i bar tabacchi che vendono
giochi d'azzardo?
Da un punto di vista di presenza
e aggregazione sociale, il paese oscilla tra un troppo
vuoto invernale e un troppo pieno estivo. Quale potrebbe essere il giusto
equilibrio, e come raggiungerlo?
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Ho letto e molto apprezzato
quanto scritto da Luca Luongo sull'identit sociale e storica di Maratea. Io
penso che domanda che va al proposito posta dovrebbe
essere questa: quanti poeti, artisti, sociologi, filosofi, politici e
intellettuali ha nel corso del tempo prodotto in proprio Maratea? Basta
accogliere le spoglie di Biagio, monaco dell'Oriente, per trasformarlo in Santo
e ricavarne 44 chiese? O l'industriale Rivetti che ha fatto costruire una statua del Cristo sul monte a imitazione
di quella sul Corcovado di Rio? Insomma, mi
viene da dire che Maratea, forse per non sapere esprimere personalit di
rilievo in proprio, ha rimediato ricorrendo all'esterno.
Mi piacerebbe molto essere smentito.
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Cosa sia l'amore, e quanto potente, lo si deduce
anche e specialmente da quanto possa diventare disastrosa la sua caduta. Cosa
altro dice il passare da un miracolo come quello di generare insieme e mettere
al mondo un essere umano, a un rifiuto e odio cos forti dall'arrivare a
uccidere e uccidersi? L'amore contiene una identit doppia: da una parte una felicit solare
paradisiaca, dall'altra una crudelt distruttiva diabolica.
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Ho molti amici, sono uno stimato
pizzaiolo. Sono sposato, abbiamo una figlia di tredici anni. Non vado pi
d'accordo con mia moglie, litighiamo in continuazione. Abbiamo deciso di separarci,
ma io questo fallimento del nostro matrimonio a mia moglie non lo perdono. Cos
ho deciso di ammazzarla, e poi mi ammazzo anch'io. E a
nostra figlia chi ci pensa? Pazienza, senza i nostri continui litigi star
sicuramente meglio di come sta ora. Dite che la
trama fantasiosa di un romanzo tragedia? No,
realmente successo l'altro giorno in una casa di Agropoli. Le guerre non stanno
solo sparse in giro per il mondo. Stanno anche dentro famiglie con figli
piccoli. Con questa terribile violenza che produce morti.
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Ma se io, cos, all'improvviso, senza
preannuncio e avviso, scomparissi cos come sono arrivato, cambierebbe qualcosa
nel mondo? S, forse arriver qualche ciao intristito,
qualche veloce e transitorio rammarico. Ma l'insieme
universale complessivo cambierebbe il suo percorso, muoverebbe un dito? Sono
uno dei nove miliardi di umani viventi, forse che influisco e peso pi di un
fico? Ma dove sono capitato, in virt di quale
mandato? E malgrado il mio impegno, che cosa ho
costruito, e con quale senso? Dite che sono troppo pessimista? Questo per ora
io sento.
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Mi trovo casualmente in pizzeria
con una ventina di ragazzini e ragazzine che festeggiano il compleanno di uno
di loro. I genitori hanno deciso di lasciarli soli a festeggiare mangiando
insieme una pizza. Parlano tutti allegramente in coro, utilizzando e
condividendo anche quanto pizzicano dal cellulare. La presenza dei ragazzini,
le loro voci allegre e squillanti, mi regalano una
serata inaspettata con i guanti. Sono un gruppo di dodicenni
maschi e femmine che conversano e si esprimono felici in coro.
Nello stare insieme in amicizia e mangiare, hanno pi
energia in corpo loro di una pacifica e benefica bomba nucleare. Mi sento beato
in compagnia come fossi a casa mia. Mi viene sorridendo da pensare che
l'umanit dovrebbe ricominciare punto e a capo da loro.
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Sono trascorsi
venti anni esatti dalla pubblicazione del mio libro "Maratea. Omaggio in cinque parti e venticinque
punti." E per festeggiarlo e ringraziarlo di essere oggi ventenne adulto
ho cominciato a rileggerlo. E lo sto trovando cos interessante e bene scritto
che mi sono chiesto, confesso un p sorpreso: ma
l'avr scritto veramente io? Possibile che la bellezza e la storia di Maratea
mi abbiano cos ispirato?
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Un bilancio sintetico dei miei
luoghi. I primi vent'anni tra Breganze, Lovara, Altavilla,
Vicenza e Treviso. Poi cinque anni a dare una mano a
occupare l'Universit Cattolica a Milano. Quindi dieci
anni in Sicilia con la migliore giovent di Catania, Enna, Trapani, Agrigento,
Palermo. Scrivendo due libri, sposandomi due volte e
contribuendo alla nascita di due figli. E poi ancora cinque anni a
Maratea la cui storia e bellezza mi hanno nel tempo ispirato la scrittura
di cinque libri. E quindi 35 anni a Roma, che mi
ha affascinato con la sua bellezza storica e artistica, ma che con il suo
sovraccarico cementizio, di traffico e inquinante frastuono mi ha alla fine
stufato. Poi, grazie a mia figlia, ho scoperto e goduto
Montpellier con la sua equilibrata armonia urbana, e ora finalmente mi
godo il mare e la natura di Santa Maria di Castellabate. Non sono mai stato in
Africa, in Asia e negli USA, ma ho goduto Barcellona e Madrid, Parigi e Londra.
Oltre ai magnifici palazzi della Piazza Rossa di Mosca.
E in dieci giorni di permanenza a Rio de Janeiro me ne sono cos innamorato da
ispirarmi la scrittura di un libro: Shock Brasil. Quindi non ho conosciuto buona parte del mondo. Ma sono felice per la parte che vi ho goduto. Penso cos di
non essere vissuto invano.
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Ma voi sapete quanto potente
l'energia che emana il mare quando mosso? Ve la
trasmette in corpo come se anche voi foste in preda a un maremoto. Vi toglie
dal fosso, vi scaccia depressione e malumore, vi fa sentire vivo, attivo, signore.
E' una terapia efficace: vi innalza su un piedestallo
come i Bronzi di Riace.
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Ho festeggiato l'epifania
mangiando nel ristorante di un amico sul lungomare un piatto di spaghetti ai
frutti di mare che sarebbero bastati a soddisfare tre persone. E i frutti di
mare, squisiti, erano un battaglione. Alla fine, con due bicchieri di vino e un
limoncello, ho pagato 20 euro. Fuori pioveva e tirava vento. Io al ristorante
sono stato di un bene da portento.
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Ascoltando in sottofondo le
canzoni di De Andr mi sono ricordato che a quattordici anni sono scappato di casa e dal mio paesino veneto per raggiungere in treno
Genova. Volevo vedere il mare. Sono infatti arrivato,
dopo una tappa a Milano, dove la notte ho dormito alla stazione, al porto di
Genova, dove in Via Pr ho chiesto pagando una camera in una pensioncina. I
soldi li avevo presi dal cassetto di mia madre prima di partire. Adolescente
s, ma organizzato e previdente. Sono stato a girare per le strade del porto
per una settimana, poi la polizia mi ha intercettato e trattenuto per una notte
in una cella. Da dove il giorno dopo sono partito
accompagnato da due poliziotti per ritornare a casa in quel di Lovara
vicentina. Mi hanno accolto il mio fratello primogenito con uno schiaffo, mio padre
che mi ha chiesto i soldi rimasti, mia madre piangendo consolata. La mia fuga e
scomparsa era finita pubblicata sul Giornale di
Vicenza. Eravamo nel 1957: non mi sembra male come avvio di adolescenza. Sono
stato rinchiuso per la scuola in un collegio di preti in quel di Treviso. Dal
quale l'anno dopo sono scappato di nuovo. Ero proprio
un adolescente ribelle incorreggibile. Ma non
normale che un adolescente lo sia? Oggi gli adolescenti mi sembrano
accontentarsi di una canna e del cellulare.
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Quindi, mi raccomanda una vecchia amica fervente
religiosa, dovremmo tutti inginocchiarci ai piedi di un onnipotente Dio che ci
ha creati. Solo cos la nostra vita avr un senso e ci salveremo. Ma io la
religione cattolica l'ho conosciuta e sperimentata: significa obbedienza a
preti e chiesa, che dall'uso del loro autorevole e sacro ruolo ricavano potere e denaro. Non ho certezze, non ho dogmi, ma
uso quello che ho, testa e cuore, per guardarmi intorno e stare con chi mi
accanto meglio che so e posso. Perch dovrei inginocchiarmi ai piedi di un Dio
che non conosco, riconoscendo potere massimo a qualcuno che si promosso suo
delegato? Preti, guru, stregoni nel mondo sono sempre esistiti: non capisco
perch dovrei eleggerli miei padroni. Mi lasciassero in pace a gestirmi la vita
con tutti i suoi pregi e limiti. Non capisco perch dovrei arricchire di senso
e denaro la loro. Dovrei inginocchiarmi davanti a un Dio, e obbedire a un suo
delegato? Ma a me basta e avanza inginocchiarmi libero
e gioioso davanti alla bellezza del creato. Per il resto si vedr con calma
dopo. Purch nessuno si ritenga padrone del fuoco.
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A Maratea le svolte di sviluppo
e crescita sono spesso venute dall'arrivo dall'esterno di un personaggio. Se
vogliamo a partire da San Biagio, che ha regalato a
Maratea l'identit religiosa con 44 chiese. Ma poi,
pi recentemente, dal Conte Stefano Rivetti che realizz a Fiumicello uno
stabilimento tessile e il grande Hotel Santavenere. E
ad Acquafredda da Francesco Saverio Nitti che fece costruire sul mare una
magnifica Villa ora perennemente chiusa. Ma non
dalla comunit stabile e interna che dovrebbero maturare iniziative e
progetti capaci di realizzare la sua piena valorizzazione? O il turismo
estivo con i bed and breakfast l'unica carta da giocare?