GIAN CARLO
MARCHESINI
Pensieri del 2024
Ernesto Galli della Loggia, editorialista del Corriere della
Sera, fornisce come al solito il suo pensiero a
sostegno degli interessi dell'Occidente capitalistico, USA e Israele
innanzitutto. Secondo lui la guerra inevitabile, e non pu essere condotta senza
provocare vittime civili. Non esiste quindi guerra stragista ingiusta, ma
soltanto e puramente guerra necessaria. E che Nethanyau
se ne vada in pace. Ho conosciuto Galli della Loggia intervistandolo negli Anni Novanta
quando scrissi un libro sulla vita intensa e la morte precoce di Gian Paolo
Nitti, nipote di Francesco Saverio, avvenuta in un incidente d'auto sulla
statale costiera di Acquafredda, dove i Nitti avevano la loro bella villa.
Della Loggia era discepolo e amico di Gian Paolo, suo docente di Storia alla
Statale di Roma. Ambedue erano ammiratori di Castro e Che Guevara. Nitti, il
giorno prima dell'incidente, era stato eletto in una lista del PCI consigliere
della Regione Basilicata. Ma come invecchiato bene
Ernesto Galli della Loggia... Sar dipeso anche dalla morte precoce di Gian
Paolo Nitti?
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Il cielo terso e pulito.
Quello delle onde del mare
l'unico rumore percepito.
Gli alberi intorno svettano sovrani,
io tengo un buon bicchiere di vino
tra le mani.
Il mondo silenzioso e amico.
Da quando sono nato
sono rimasto antico.
Fino a quando non si aprir di schianto
la porta che tengo chiusa accanto.
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Nel dicembre del 1969 ero a Milano a insegnare nella scuola
media dei salesiani di Arese, conosciuti a Partanna nell'organizzare i soccorsi
ai terremotati della Valle del Belice. Il giorno successivo allo scoppio andai
in Piazza Fontana, davanti alla sede della Banca Nazionale
dove era era esplosa la bomba che aveva
causato 17 morti e 88 feriti. Ero sconvolto, come tutti i presenti che via via
incontravo. Ma rimasi ancora pi sconvolto nei giorni successivi in presenza dei tentativi di depistaggio e offuscamento
della realt messi in atto anche dalle istituzioni per coprire la mano fascista
che aveva realizzato la strage e attribuirne la responsabilit agli anarchici
libertari come Valpreda e Spinelli. Dice bene oggi il
presidente Mattarella: la strage di Piazza Fontana fu espressione del tentativo
di destabilizzare la nostra democrazia e imprimere
alle istituzioni democratiche una svolta autoritaria. Ma
non furono uccisi in Sicilia per le stesse ragioni anche il fratello Piersanti
e Pio La Torre?
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Acquafredda tra i luoghi del Golfo di Policastro che ho amato
di pi. Ci sono arrivato a fine 1979 grazie a Cecilia che aveva avuto un
incarico di lavoro in qualit di psicoterapeuta dal Comune di Maratea.
Affittammo una graziosa e funzionale casetta ai Garottoli.
Io iniziai il mio impegno professionale organizzando il tempo libero prima ai
giovani che seguivano un corso di formazione alberghiera, poi ai ragazzini
figli di famiglie lucane ospiti per le vacanze estive al Collegio Scuola
di Fiumicello. Il primo impatto con Acquafredda lo ebbi
in riva al mare con un gruppo di ragazzi acquafreddari
- Corrado, Enzino, Ugo - che nuotavano felici tra le onde. Poi via via con
Cecilia conoscemmo tutti gli abitanti, grazie anche alla associazione
Scuola e Vita che organizzava iniziative di carattere culturale, sociale e
comunitario. Con manifestazioni per chiedere l'apertura dei
servizi pubblici lungo la spiaggia, la presentazione di libri dentro la
scuola elementare, l'occupazione di Villa Nitti, vuota e abbandonata da anni,
per organizzarvi danze e recite a favore dei bambini. L'amicizia arricchente
con Pompeo e Tiziana, Giannino e Maria, Daniele e Nadia, e con tanti altri
abitanti del luogo, ci fece conoscere la storia di Francesco Saverio Nitti e
del nipote Gian Paolo, morto tragicamente a 37 anni in
un incidente d'auto, su ciascuno dei quali ho scritto un libro. E le amicizie
di quegli anni splendidi non si fermarono ad Acquafredda, ma si moltiplicarono
anche a Maratea, Sapri e Scario. Tempi ricchi e beati, che rimpiango.
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Mio padre morto 50 anni fa. Io lavoravo ad Agrigento, avevo
una figlia di un anno, non ce la feci neanche a partecipare al suo funerale nel
vicentino. Questa notte venuto a trovarmi in sogno vitale e vivo. Avevamo
alcune questioni da discutere, lui ha proposto di sederci insieme, per non
essere disturbati, in un angolo del giardino. Dopo un po, preoccupati dalla
nostra assenza, sono arrivati tutti gli altri famigliari, ma trovandoci
che parlavamo tranquilli si sono rassicurati. Malgrado
i miei attuali ottanta e passa anni, mio padre ancora dentro di me
disponibile e attivo. Se ho bisogno di lui, viene a trovarmi in sogno.
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I pochi che non hanno un cane da accudire, o un cellulare cui
obbedire , e che quindi si fermano per strada con
qualcuno a parlare, parlano quasi sempre di calcio. O di case da comprare e
affittare. Sono prevalentemente anziani. Sar un caso che i ventenni se ne
vanno, e di bambini ne nascono sempre meno? Ma non
che i borghi del Golfo di Policastro diventeranno sempre pi alloggio per le
vacanze dei ricchi di altri luoghi? Prima si costruivano torri
dove rifugiarsi per difendersi dagli invasori, ora si costruiscono
e arredano ville per i turisti estivi. Ma a comandare
non sono sempre gli esterni?
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Passeggiando per Corso Matarazzo ieri sera ho incrociato un
gruppo di ragazzetti che frequentano la prima media. Mi hanno fermato per
chiedermi se stavo scrivendo, dopo quello su Santa Maria che gi avevo loro
regalato, un nuovo libro. Avevo con me tre copie del mio ultimo, Homo Sapiens,
scritto a Maratea, che ho loro donato spiegando il senso del titolo. Alla fine
hanno riconosciuto che nella vita si arricchisce di esperienza e conoscenza
innanzitutto e principalmente la persona nomade: quella che non rimane ferma e
al chiuso, ma viaggia. Ci siamo salutati soddisfatti di avere avuto incontro e
scambio positivo. Scrivere libri dove raccontare le proprie esperienze, e
regalarli in lettura ad adolescenti interessati, non un buon modo per
arricchire la propria vita di senso?
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In inverno le presenze prevalenti nei borghi del Golfo di
Policastro sono in aria e sugli scogli i gabbiani, per le strade gatti e cani,
dentro gli slot del calcio scommesse gli anziani. E le
centinaia di belle case vuote, ermeticamente chiuse e sprecate. Di bambini ne
nascono sempre meno, i giovani per l'universit o il lavoro se ne vanno a
vent'anni. Il pigia pigia degli umani c' solo nei
mesi estivi. A compensare gli squilibri sociali ci sono
per le bellezze straordinarie del territorio. Senza le quali il paese
d'inverno sarebbe un mortorio.
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Nel 1979, quindi ben 45 anni fa, ho pubblicato con Feltrinelli
Mia cara. Da un marito compagno, firmandomi con il cognome di
mia madre, Monico. Lavoravo alla libreria Centofiori di Palermo, centro di incontro
tra esponenti e militanti di tutti i movimenti libertari e progressisti,
innanzitutto da quello delle femministe. Proprio perch stimolato dalle loro
critiche, e avendomi mia moglie lasciato con accuse di protagonismo esagerato,
pensai necessario rispondere direttamente con un centinaio di lettere
raccolte in un libro. Che ebbe moltissima attenzione, al punto da venire acquistato in pochi mesi da ventimila persone. Un
aspetto particolarmente curioso fu quello che, firmandomi con il cognome di mia
madre. mi trovai a vendere in libreria il mio libro in
centinaia di copie senza che gli acquirenti si rendessero conto che l'autore
del libro ero io. Avr voluto evitare l'eccesso di protagonismo?
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Quando si cambia spesso casa.
A vent'anni mi sono trasferito
dal Veneto a Milano, dove mi sono sprovincializzato. A venticinque, grazie ai
soccorsi organizzati a favore dei terremotati del Belice, sono approdato in
Sicilia, dove ho vissuto per dieci anni scoprendo e godendo le culture l
concentrate di tutto il mondo. Poi, anche perch Lotta Continua si era sciolta,
e uccisi Mauro Rostagno e Peppino Impastato, innamorato di Cecilia mi sono
trasferito in Basilicata, a Maratea: dove mi innamorai
dei borghi e delle coste del Golfo di Policastro. L'innamoramento dur cinque
anni, poi mi fu chiesto di trasferirmi a Roma per lavorare con la Coop. E a
Roma ho abitato, lavorato e vissuto per 40 anni,
immerso nell'oceano di Storia e storie della Capitale. Ma oggi Roma, grazie
anche al Giubileo, sempre pi costruita a misura dei
turisti cacciando gli abitanti. E io sono tornato a
vivere sul Golfo di Castellabate, tra mare, vallate, boschi e montagne
splendide. Si tratter dell'ultima casa dove sto
vivendo?
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Evviva sicuramente i 50 anni di attivit dell'Istituto Alberghiero di Maratea: ma
dei 50 anni di chiusura di Villa Nitti ad Acquafredda, dopo il suo acquisto da
parte della Regione Basilicata, non si dice nulla? Che una magnifica
struttura pubblica sia socialmente abbandonata e sprecata, invece di essere
utilizzata e goduta, alla comunit marateota proprio
non interessa? Perch non utilizzarla come sede di un'Area Marina
Protetta, anche se a Maratea non ancora istituita, o di un centro studi
dell'Universit di Potenza finalizzato a studiare i
processi migratori in corso nel Mediterraneo? Insomma, assistiamo
indifferenti allo spreco di ci che abbiamo di meglio?
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Ma perch sul tema della salute
della vita, a Maratea viene organizzato un incontro
con tutte le autorit mediche, politiche e istituzionali del luogo presenti
dentro una chiesa? Non sarebbe stato pi opportuno organizzare l'incontro in un
centro culturale laico e pubblico, come ad esempio la bella e grande Biblioteca
comunale? Organizzarlo dentro una chiesa non significa attribuire alla
religione, anche in campo medico-sanitario, un livello simbolico di
rappresentanza e potere superiore? Che senso ha discutere di salute alla
presenza di un prete che ospita e benedice? Ma la vita
affidata alla politica e alla scienza medica, o alla religione?
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Quand' che in un luogo bello il
turismo sano? Quando gli abitanti di quel luogo stanno cos bene tra di loro
da poter accogliere i turisti dicendo: benvenuti, qui noi e voi insieme non
potremo che stare bene.
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Come mi sento a mio agio
passeggiando tra luoghi e natura del territorio lungo il Golfo di Policastro!
Sovrabbonda il meglio di tutto: dal verde dei boschi sulle colline, alle rocce
maestose delle montagne; dal cielo sia quando sereno che tempestoso, al mare
sia quando agitato che tranquillo. I bambinetti mi sorridono come se da
sempre mi conoscessero, i ragazzi sono curiosi di sapere perch scrivo, gli
adulti, sia pure con qualche difficolt, mi sopportano. Mi manca la
devozione religiosa per chiese e santi. Cosa che per alcuni suona come
inaccettabile mistero.
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Trovo che tutto ci che nella sua particolare
natura si propone come vivo e bello, elegante e armonioso, si presta
perfettamente ad essere musicalmente tradotto. Il cielo, il mare, sono fughe
d'organo accompagnate dal coro, le montagne sono sassofoni che ululano e
tamburi che rombano, gli alberi sono accordi di chitarra e acuti di tromba, i
cespugli con i loro fiori sono pianoforti con le loro fughe e accordi. Le
nuvole con le loro tempeste e temporali hanno sicuramente ispirato
Beethoven nelle sue sinfonie. Poi ci sono motorini e motoroni con i loro clackson stridenti che si intrufolano
per segnalare che ci sono anche loro. Ma sono la parte
stonata del coro. Il Giardino delle Arti di Maratea uno dei
concerti migliori che io. ogni volta che ci vado, mi godo.
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Un negozio di
generi alimentari, un bar, una scuola elementare aperta, una media inferiore
chiusa, una biblioteca comunale con giardino e grandi spazi interni, un collegio e una
chiesa. Piazza Europa di Maratea ricca e varia. Ma a dominare la vista da
decenni una enorme e orrenda gabbia vuota di pilastri
in cemento armato. Ma cosa sta a fare l: forse vuole
ricordarci che tutto inutile e prima o dopo ce ne dobbiamo andare?
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Ogni tanto, a Maratea, vado in
pellegrinaggio in qualche particolare luogo. Per esempio al Collegio Scuola di
Fiumicello. Non ci sono statue di San Biagio o Padre Pio, della Madonna o di
Ges crocifisso. C' soltanto una grande struttura
abbandonata da anni in un bellissimo contesto naturale
a duecento metri dal mare. Come gi successo in
passato, potrebbe ospitare un centinaio di orfani o decine di famiglie povere
migranti. Ma il Collegio Scuola sta ermeticamente
chiuso da anni. Intorno ci sono decine di case vacanza che ospitano a
pagamento turisti estivi. Ma anche quelle, d'inverno,
sono tane di lusso inutilizzate e chiuse. Non capisco quale senso abbiano queste situazioni. Qui il senso della vita si direbbero essere soltanto i soldi estivi. Certo, meglio se
c' anche la protezione permanente dei Santi.
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Avendo deciso di scrivere una
mappa delle tante esperienze politiche fatte nel corso della mia vita, penso
che alla loro base ci sia stata una spinta alla
libert critica nata dall'avere cominciato molto presto a chiedere perch. In
famiglia con genitori e fratelli, a scuola a partire dalle
medie inferiori. Specialmente con i preti, visto che
ero nato in Veneto, nel vicentino della Madonna di Monte Berico,
dove negli Anni Cinquanta a dominare erano la Chiesa e la
Democrazia Cristiana. Difficilmente accettavo posizioni, richieste, ordini
senza chiederne ragione e spiegazione. Questo provocava malumore e rifiuti, a
volte attenzione, qualche volta perfino ammirazione.
Io c'ero, non ero un contenitore passivo da riempire, mettevo in discussione un
ordine costituito che molti davano per scontato e definitivo. Indipendenza e
autonomia erano avversati e temuti, specialmente se
andavano a colpire i dogmi religiosi e politici. Ho fin da ragazzo rifiutato il
sottostare obbediente e passivo. Solo cos mi sono
sentito presente, vivo, attivo.
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Ho scelto come mia casa ideale a
Maratea quella del Giardino delle Arti che si trova sopra Piazza della Fontana
Vecchia. E' quasi sempre chiusa, ma sempre accessibile
da un varco naturale che si trova al limite del verde dei suoi confini. Ed
sospesa, grazie al suo giardino ricco di alberi e fiori, sul magnifico panorama
di mare, cielo, colline e montagne. Non ci sono statue di Padre Pio, San
Biagio, Croci e Madonne, o altre imponenti come quella del Cristo Redentore.
C' il meglio della natura di cui ricco il
territorio, avvolta in un sovrano silenzio. Non c' un
cane, un gatto, un anziano che ti controlla sospettoso. Sei semplicemente parte
ben accolta e felice del tutto. Sei solo con te stesso. Sei in un paradiso
intenso, concreto e libero.
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A fine settembre, a Maratea, non
si sa pi bene cosa fare. Ci si guarda svogliatamente in silenzio intorno. La
frase pi scambiata e ripetuta tra chi si incontra :
tutt'apposto guagli? senza
capire e pronunciarsi su quale di preciso il posto di cui si parla. E'
arrivato l'autunno, seguir l'inverno. Pioggia, umidit, solitudine, silenzio.
Si entra in letargo aspettando il ritorno dell'estate con lo straripamento
turistico. Chiudono alberghi, bar, ristoranti. Anche le scuole
dell'obbligo si trasferiscono altrove per inadeguatezza degli edifici. Intorno
abbondano cani e gatti, e imperversano i motorini dei ragazzi con i loro
fragori. Per fortuna Villa Nitti ad Acquafredda e il Collegio Scuola di
Fiumicello continuano a restare ermeticamente chiusi. Sono probabilmente le
identit storiche marateote coerenti nella loro costante assenza.
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Ieri ho trascorso alcune ore del
pomeriggio a conversare a casa di Innocencia e Benito, lei venezuelana, lui, a
ottantanove anni, il pescatore pi vecchio di Scario. Hanno messo al mondo
sette figli, che, una volta adulti e sposati, ne hanno a loro volta partoriti
ventuno complessivi. Quindi oggi, genitori/nonni e figli/nipoti inclusi, costituiscono una trib di trenta componenti. Li ho conosciuti, genitori e figli, agli inizi degli Anni Ottanta.
Benito era in Venezuela dove lavorava per
sostenere l'intera famiglia, e io ai ragazzini ho fatto un p
da vicepadre. Siamo da allora rimasti amici, e lo siamo ancora. Donna Innocencia mi ha offerto una spremuta d'arancia, fichi e un
ottimo caff. Dei figli non c'era nessuno. Erano tutti a pescare in mare. Il
padre ha trasmesso loro perfettamente quest'arte. Per
fortuna, tra tante sciagure e disgrazie, esistono ancora cose sane, positive e
belle.
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Il sole che in cielo splende. Di
nuvole neanche una briciola. Di turisti in giro non se ne incontra alcuno. Il
silenzio assoluto. A dominare sono le montagne e il mare. E pensare che in
agosto nel centro non si poteva neanche camminare. Qui
a prevalere c' o il troppo vuoto o il troppo pieno. Una presenza sociale
costante, variabile e dinamica, ma equilibrata, si
direbbe mai del tutto godibile. E se di incontestabilmente perfetto
Maratea avesse soltanto la la sua forma
territoriale?
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Non serve mica molto per capire
quanto pesano i linguaggi in un contesto sociale.
Prendiamo il suono delle campane. Per segnalare il trascorrere del tempo, il
pendolo di una campana segna battendo le ore. Suona in modo semplice, laico,
essenziale. Non occorre strafare per segnalare il tempo che scorre. Quando
invece il messaggio rito ecclesiale, il volume del suono delle campane
esplode. E' anche dalla dissonanza tra linguaggi sonori che a Maratea si
capisce chi il pi forte, dove sta il centro del potere.
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Qui in Basilicata si indotti a
pensare che tra le parti in gioco - Maratea e le sue frazioni, oppure tra
Maratea e Potenza, il capoluogo della Regione - non sia attiva una
collaborazione per la comune valorizzazione, ma prevalga una dinamica di
competizione ostile per impedirsi reciprocamente di funzionare. Il che, per un contesto pieno di belle risorse, la cosa peggiore.
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Io penso che la Madonna Addolorata,
fosse viva oggi, molto pi dei concerti e dei fuochi d'artificio in suo onore
sarebbe felice se il Collegio Scuola di Fiumicello, chiuso e abbandonato da
anni, ospitasse qualche decina di famiglie
migranti in miseria con bambini piccoli. Sono un po' sempliciotto io?
Probabilmente.
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Gli alberi, gli alberi, gli alberi! Hanno forme infinite, posseggono
mille vite. Ognuno diverso dall'altro, tutti uniti come un solidale universo. Hanno
rami e foglie, fiori e frutti, profumano tutti. Sembrano separati e fermi:
aiutano e nutrono uccelli e vermi. Sono la vita tenera e rigogliosa della
terra: vivono in pace operosa, non si muovono alcuna
guerra. Sono la pi grande benedizione che abbiamo, ci fanno respirare e
vivere. Gli manca solo la voce per poter dire ti amo.
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Aveva proprio ragione Pasolini
ad affermare nel 1959 che Maratea un alternarsi continuo di scorci
panoramici, piazze e stradine, boschi e colline paradisiache, e infernali
strapiombi e rovine. Le case mal costruite e quelle crollate e mai
definitivamente demolite, insieme alle ville bellissime immerse nel verde: a
Maratea di ci che magnifico e di ci che pessimo
c' lo scenario completo. Poi, come in finale aggiungeva Pasolini, c' la noia del Santa Venere, hotel di lusso costruito da Rivetti
per le vacanze dei ricchi industriali di Milano.
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Io penso che Francesco Saverio
Nitti e suo nipote Gian Paolo, rispetto al vuoto spettrale della loro Villa
risultato del suo acquisto cinquant'anni fa dalla Regione Basilicata, avrebbero
mille volte preferito le feste e le danze per i bambini di Acquafredda
organizzate dentro la Villa dall'Associazione Scuola e Vita. Peccato per che
quell'utilizzo festoso di Villa Nitti sia durato solo per
poco. Quando la politica governa senza tenere conto dell'utilizzo delle
risorse pubbliche a favore di chi ci vive
intorno.
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A Maratea la Madonna Addolorata
viene dalle parrocchie cos ricordata: con una settimana
di pubbliche processioni, concerti, fuochi di artificio. Ma non si tratta
della Madre del Cristo il cui figlio stato ucciso crocifisso?
E non dovrebbe essere ricordata onorandola con devozione e
rispetto, come una Madre cui stato ucciso il Figlio? E che
c'entrano processioni, concerti e fuochi d'artificio?
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Quanto mi piace stasera, a
Maratea, Piazza Buraglia vuota, nuda, libera. Non c'
traffico, commercio, folla. Non si inciampa l'uno
sull'altro. Non c' danza n musica, non c' hurr,
non c' evviva. E' la Piazza e basta: era ora! E' come vedere un'opera d'arte
finalmente disponibile e intera.
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Si chiamano quasi tutti Pasquale o Biagio. Stanno reverenti sotto la statua
del Cristo. Hanno tutti un motore sotto il culo: vi sono
passati direttamente dalla groppa del mulo? Girano per i vicoli come se fossero
gli intestini da cui non sono mai usciti. Stanno sdraiati dentro le piazze come
se fossero la pancia delle loro mamme. Hanno a disposizione quarantaquattro
chiese come rassicurante rifugio. Se arrivi tu
straniero ti guardano storto come se fosse arrivato un invasore sgradito.
Dal loro sorriso soddisfatto si direbbe che stanno in Paradiso. Viene il
sospetto che realmente ci stiano.
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Il Giardino delle Arti un
piccolo paradiso perfetto. Una piazzetta con il pavimento
fitto di pietruzze attraversate da strisce colorate. Un
giardino di fiori con una grande magnolia e un albero ricco di cachi. La
vallata che si apre tra le verdi montagne per affondare nell'azzurro del mare.
In alto il sole che illumina il cielo, in un angolo del cortiletto una panchina
dove starsene seduto. L'arietta fresca accarezza il volto, da lontano arriva
qualche suono. Al Giardino delle Arti di Maratea non c' nient'altro, ma
di nient'altro che si ha bisogno. Peccato sia raro trovarlo aperto.
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Ma voi sapete cosa sono cento
ragazzine e ragazzini che la mattina portate a turno al mare, e poi al porto a
mangiare un gelato attraversando il bosco di Santa Venere, e l'indomani alla
Grotta delle Meraviglie a scoprire ch3e cosa c' dentro le caverne, o alla
statua del Cristo Redentore a vedere il panorama che da lass si gode? E poi il pomeriggio a giocare a pallone nell'ampio
cortile dopo un'ora in aula di lezione, e la sera tutti a seguire un film
all'aperto sullo schermo del giardino? Ma ora,
passando davanti al Collegio Scuola di Fiumicello, vi trovate con una grande
struttura da anni chiusa e vuota. E questo l'abbandono in cui Maratea lascia
le sue migliori strutture sociali collettive?
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Le regioni meridionali sotto
minaccia dell'avvento dell'autonomia differenziata. La
Basilicata pessimamente governata da un governo di centro
destra. Maratea come cittadella afflitta da un cumulo
di criticit: dal funzionamento della sanit alla difficoltosa e frantumata
viabilit. Questi i temi e le questioni affrontate
ieri sera a Piazza Sisinni alla festa dell'Unit
organizzata dal PD marateota e lucano. Piazza piena di persone
interessate e attente, una quindicina di interventi
da parte di esponenti del PD lucano, campano, calabrese e pugliese. Un quadro economico, sociale e politico per troppi aspetti
drammatico, sia a causa della politica del governo regionale che di quella del
governo nazionale. Come uscirne con il minor danno e il maggiore guadagno
possibile? Bloccando con il referendum il progetto scellerato dell'autonomia
regionale, che avvantaggerebbe le regioni del Nord e penalizzerebbe
ulteriormente quelle del Sud. Tornando in Basilicata a un governo della
sinistra democratica e progressista. Consenso generale
e applausi del pubblico, musica finale all'insegna di una fragorosa e pimpante
taranta.
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Maratea. Quando si delega la
soluzione di ansia, tensioni e problemi alla presenza di 44
chiese, a San Biagio e Padre Pio, all'Immacolata Concezione e al Cristo
Redentore. motivazione e determinazione
nell'impegnarci direttamente e concretamente come umani tendono a scemare se
non proprio a scomparire. Abbiamo risolto in alto da buoni cristiani la gran
parte dei problemi: perch impegnarci e agitarci?
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Per me Francesco Saverio Nitti
stato intellettuale e politico cos capace e bravo che come fosse oggi ancora
presente e vivo. E come ho immaginato di intervistarlo quando gi non c'era
pi, facendogli raccontare vita, opere, vicende politiche in un mio libro,
intervistandolo oggi penso si chiederebbe sbalordito e indignato che senso ha
avuto l'acquisto 50 anni fa da parte della Regione
Basilicata della sua Villa ad Acquafredda. Che da allora sempre rimasta
vuota, inutilizzata e chiusa. Ma non anche cos che i gruppi politici
che governano la Basilicata riconoscono implicitamente la difficolt che hanno a riconoscere e fare propria l'immagine, le opere, il
pensiero del grande meridionalista lucano? Io immagino che Nitti oggi inviterebbe
il popolo di Maratea, visto che la Villa di
propriet pubblica, a occuparla per tenerla aperta a chi fosse interessato a
visitarla.
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Circa 2
milioni e mezzo di persone hanno lasciato il Sud negli ultimi ventanni.
Prevalentemente si tratta di giovani con unistruzione medio-alta. Una tendenza
destinata ad aggravarsi, come sostiene chi prevede che nei prossimi
cinquantanni la popolazione meridionale si dimezzer o quasi, passando dagli
attuali 20 milioni a 12, con la componente degli anziani
che diventer sempre pi rilevante. Un fenomeno che contribuisce ad accentuare
arretratezza e malessere sociale. E come se non bastassero gi le difficolt di
tanti territori meridionali, che da decenni si trascinano dietro problemi
irrisolti, ad aggravare la situazione arriva anche la riforma Calderoli, che d
attuazione al Titolo V della Costituzione e introduce la cosiddetta autonomia differenziata. Le Regioni che ne faranno richiesta (al
governo centrale) potranno deliberare - in modo autonomo, appunto - su altre 23 materie molto delicate, dalla sanit ai trasporti,
dallistruzione allambiente...
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Trovo che l'aspetto migliore dell'incontro alla
Piazza del sole non sia stato il tema trattato, e cio il romanzo di Cesare Pavese,
Fuoco grande, in alcuni capitoli del quale si descrive la natura stupenda di
Maratea, ma il fatto che l'incontro sia stato organizzato da un gruppo di
trentenni insegnanti e intellettuali marateoti. E' dalle nuove generazioni che
deve scaturire consapevolezza del proprio presente e passato, presupposto
necessario per affrontare positivamente il futuro.
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Confesso subito, vergognandomene
non poco, di non avere nella mia vita letto nessuna opera di Cesare Pavese, che
nella sua vita ha scritto decine di libri importanti, poesie, romanzi e saggi,
e si suicidato nel 1950 a soli 42 anni. Sono perci
molto grato a chi ieri sera, nella piccola ma deliziosa Piazza del sole di
Maratea, ha organizzato un incontro perch Pavese ha scritto, insieme a Bianca Garufi, sua
grande amica, un libro, Favola grande, nel quale alcuni racconti sono
ambientati a Maratea. Secondo Pavese Maratea bella e
terribile insieme, appartiene al concetto di sublime cui si rifacevano
gli scrittori del Romanticismo. Tale concetto reso dall'ossimoro "duro
splendore". Davanti a una meraviglia tanto accecante l'uomo pu soltanto
perdersi. Ma non in sostanza la stessa cosa che
anche Pasolini scriver negli anni successivi in un reportage pubblicato in una
rivista, l dove dir che la costa di Maratea alterna scorci panoramici
paradisiaci a precipizi infernali?
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Scritto guardandomi intorno
dall'alto del Giardino delle arti. Specchio delle mie brame, chi il pi bello
del reame? Il blu del mare, l'azzurro del cielo, il verde dei boschi? E che
dire delle spalle robuste delle montagne? Ma qui non
c' alcuna gara per il primato, tutto concorre a produrre il pi bell'insieme
del creato. Ma cosa hanno fatto i nativi del Golfo di
Policastro per meritarsi tutto questo?
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Una serata di agosto in quel di
Maratea. Prima la presentazione di un libro sulla scuola,
scritto da un giovane insegnante appassionato e capace, nel giardino del Centro
Culturale Cernicchiaro.
E su quello che sostiene nel libro il giovane professore, ammiratore della
Montessori e di don Milani, mi sono trovato pienamente d'accordo. Poi una
manifestazione musicale in Piazza del Municipio del gruppo Tarantanova.
Bravissimi i musicisti, coinvolgente il ritmo della Taranta, e i venti
bambini e bambine che la ballavano felici al centro della piazza. Al punto che
anche gli adulti non hanno resistito, e a un certo punto si sono messi tutti a
ballare la taranta con i bambini nella piazza. Io mi sono cos emozionato da
ritrovarmi con le lacrime agli occhi. Ballare tutti insieme, adulti e bambini,
al ritmo travolgente della taranta: ma non dovrebbero
essere questi senso, forma e immagine della migliore vita?
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Ieri sera, nel
Parco del centro culturale Cernicchiaro, presentazione dell'ultimo libro di
Dario Vassallo: Maratea e la foca monaca. Mi attendevo la presenza di qualche decina di spettatori,
invece eravamo in trecento. Sul palco era presente anche l'attore lucano Rocco Papaleo, e questo spiega la cos folta partecipazione. Due le questioni sollevate dal libro e dagli interventi ascoltati:
quella dell'Area Marina Protetta a difesa del mare e dei suoi fondali, da
anni a Maratea promessa ma mai attuata, e l'altra dell'omicidio di Angelo
Vassallo eseguito a Pollica il 5 settembre del 2010 e ancora senza autori
accertati con sentenza della magistratura. Insomma, due questioni diverse ma significative da tempo sospese e non ancora risolte. Il mare
a Maratea non bene pubblico ma propriet a disposizione del saccheggio di
molti pescatori, e alla memoria di un Sindaco rigorosamente rispettoso di leggi
e regole, a quattordici anni dalla sua uccisione, non stata ancora resa
giustizia.
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Mi piacciono assai tre corpi
nudi scolpiti in forma di statue. Quello femminile irrorato
di getti d'acqua a Piazza Vitolo di Maratea. Quello
della Spigolatrice sul lungomare di Sapri, e il terzo del ragazzetto all'inizio
del lungomare di Scario. Rappresentano e incarnano l'essere umano
autentico e genuino nella sua forma completa e naturale. Confesso che non mi
coinvolgono invece per nulla le statue di Padre Pio, San Biagio,
dell'Immacolata e del Cristo Redentore sparse un p
dovunque. Lo so, lo so:, sono immerso nell'errore. Mi
accontento delle natiche, del seno, del cuore.
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Agosto, trionfo estivo della
natura. Del sole in cielo, del verde dei boschi e delle
campagne, del blu del mare. Di fronte a tanto spettacolo, l'umano deve
soltanto inchinarsi ammirato. E prendere atto di essere una parte legata e
dipendente. Invece ci divertiamo a passare il tempo e a darci un p di arie con le olimpiadi, e di
morti con le guerre.
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Incontrarsi la sera nel vicolo
vicino alla Merenderia dove espone i suoi splendidi
quadri Ferdinando Tasca. E l confrontarsi liberamente su temi e questioni di
grande attualit sociale e politica. A volte scambi e interventi sono cos
animati che si fermano ad ascoltare e partecipare anche i turisti. C' ancora
in giro voglia di parlare, esprimersi, dialogare. E' la base concreta della
democrazia sociale. Purtroppo sempre pi sostituita dal cellulare.
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La gente sta tutta al mare a
nuotare, o in barca a girovagare. O chiusa in un'auto in
movimento senza sapere bene dove andare. O bivacca la sera su un
tavolino per strada a gozzovigliare. Meno male che c' il giudice Gratteri a
presentare il suo ultimo libro, o Franco Maldonato che racconta quello che
successo nel Cilento dalle storie di Costabile Carducci e Carlo Pisacane, eroi
risorgimentali, fino a quelle dell'occupazione di strade e ferrovia a Sapri
negli Anni Settanta per ottenere l'apertura dell'ospedale. Cos le vacanze
non servono soltanto a bighellonare, ma anche a conoscere e capire.
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Ma come
possibile che Maratea tenga da decenni vuote e chiuse strutture importanti come
il Collegio Scuola a Fiumicello e Villa Nitti ad Acquafredda? Non come se dei
genitori tenessero rinchiusi in una cella i loro figli migliori perch troppo
impegnativi? Ma non questa ammissione aperta di una
propria radicale incapacit?
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La forma urbana
nella sua articolazione di piazze strade, pieni e vuoti, stata creata e
costruita quando ancora non c'erano auto e moto. Si camminava
a piedi, o con carrozze trainate da cavalli. L'inquinamento possibile era
quello delle puzze emesse da questi ultimi. Ora ci sono permanentemente in
movimento pi auto e moto, camion e autobus che non umani a piedi. Cittadine
come Maratea, da presepi eleganti e gentili, diventano dei mostruosi parcheggi,
auto e moto riempiono tutti gli spazi. La notizia che mi ha colpito che
carabinieri, polizia e vigili sono sottoposti a
pressione per mettere il maggior numero possibile di multe. Si fa fatica a
circolare, ma almeno il Comune incassa soldi. E il mare? Con questo caldo
prolungato diventato un enorme contenitore materno con il suo liquido
amniotico fresco dentro cui trovare sollievo. Io
leggo, scrivo e cammino a piedi. Vade retro metallo infuocato e
puzzo di scarichi di moto e auto.
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Da Piazza del Sole di Maratea si
ha modo di spaziare con lo sguardo su tutte le possibili bellezze. L'abbraccio
corposo delle montagne, il verde delle colline e della valle, la distesa
liquida all'orizzonte del mare. Con l'aria pura, il
venticello fresco e il gran silenzio a dominare. Senza pagare un euro,
soltanto guardandosi intorno, nella piazzetta del sole si pu stare bene per
delle ore. I turisti che arrivano si guardano intorno con gli occhi spalancati.
Come se non riuscissero a trattenere i battiti del cuore.
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Stasera a Piazza del Municipio
di Maratea ho seguito la presentazione del nuovo libro del giudice Gratteri. Mi
aspettavo alcune decine di presenti, eravamo in sette-ottocento. Per un'ora e
mezza, intervistato, Nicola Gratteri ha parlato seguito da un silenzio generale
attento. Era la prima volta che l'ascoltavo. E' una
persona colta, capace competente, ma specialmente onesta e sincera. Su malavita
organizzata, economia e politica dice liberamente quello che pensa.
Dovrebbe essere definito una persona normale, invece, ahim,
per come siamo ridotti oggi, Gratteri deve essere considerato e stimato come
una persona rara e speciale. Questi sono i tempi che viviamo. Avere pi
Gratteri non sarebbe affatto male.
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Una bella notizia. Ho terminato
di raccontare e descrivere una mappa dei luoghi pi significativi
che ho conosciuto e dove ho intensamente vissuto lungo gli ottant'anni della
mia vita. A partire da Breganze dove sono nato, e poi
Lovara di Trissino, Altavilla Vicentina, Vicenza, Treviso, Milano, la Sicilia
nelle citt di Catania, Enna, Trapani, Agrigento e Palermo. Il
Golfo di Policastro con Acquafredda, Maratea, Sapri, Scario Castellabate e
Acciaroli. E infine Roma e Montpellier. Penso di ricavarne un
libretto denso e intenso. Sappiatelo.
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Non sono credente, non sono
ateo, credo di potermi definire un agnostico libero e critico. Non mi
riconosco in chi si inginocchia ai piedi di un Dio al quale chiedere perdono,
come predicava il sacerdote con microfono in testa alla processione del Corpus
Domini il primo di luglio. Non mi riconosco nella venerazione di padre Pio e
San Biagio, o nella preghiera dentro una delle 44
chiese attive sul territorio di Maratea. Cos come non mi riconosco nella
figura del Cristo Redentore eretto a statua sulla vetta del monte. Il
Cristo che a me piace e che ammiro quello che si accompagna a prostitute e
pescatori, quello che dice: lasciate che i bambini vengano a me perch di essi
il regno dei cieli. E apprezzo in particolare quel Cristo che si
scontra con i signori del Tempio al punto da venirne con insulti cacciato. In
sintesi cos io la penso, e penso di essere libero di
esprimerlo. Cos come sono stati liberi di esprimersi quelli che mi hanno
criticato nel tuo sito.
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Compito e impegno di chi vive a
Maratea, cos come chi vive in tanti luoghi belli del
Sud, quello di gestire, conservare, valorizzare le risorse naturali e
paesaggistiche del territorio. Trovare modi, forme, equilibrio efficiente e
giusto nella rete adeguata di strade, nella disponibilit di case, e nel
funzionamento dei servizi necessari, non impresa facile. Come dire un p il compito che hanno angeli e
santi in paradiso. Perch cos spesso concepita e richiesta Maratea dai
turisti che arrivano.
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Lungo tutte le coste delle
Regioni meridionali, nell'arco di cinque secoli, stata costruita una rete di
fortificazioni sotto forma di torri in vista una dell'altra in modo che potesse
essere reciprocamente segnalato l'arrivo dal mare degli incursori. Cos a lungo
le coste e le popolazioni del Sud sono state aggredite
e invase. Oggi queste fortificazioni difensive sono in stato di rovina
progressiva. Un gruppo di amici della Calabria e Basilicata ha promosso un
progetto di intervento e recupero invitando la mano
istituzionale pubblica, e associazioni importanti come l'Unesco, ad attivarsi
per evitare che la rete di torri e fortificazioni si trasformino in macerie
definitive. L'architetto Piero Di Giuseppe e il gruppo che ha promosso il
progetto di recupero ha elaborato un documento di
duecento pagine che contiene le foto di tutte le principali torri, costruite
nell'arco dei 500 anni, esistenti lungo le coste delle province calabresi.
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Il turismo, o amore per i viaggi
e l'andare in giro per il mondo, pu tradursi in accoglienza amica o in
prostituzione retribuita. Dipende da come ci si muove, come ci si incontra, quale fine si ha, come ci si comporta. La
differenza risulta anche da quante case si
costruiscono per appenderci fuori il cartello Fittasi,
o invece da quante relazioni amicali nascono, si sviluppano, rimangono nel
tempo. Se un quartiere o un borgo si riempiono in agosto, e rimangono
pressoch deserti per il resto dell'anno, questo paragonabile al turismo
prostituto. Si affitta soltanto per far dormire, bere e mangiare con il massimo
di risultato monetario. Se l'incontro, grazie anche ad altri buoni servizi
offerti, si trasforma in relazione amica, la vita sociale del borgo che viene arricchita.
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Sono finalmente entrato ad
Acquafredda nel giardino di Villa Nitti, confinante con la casetta di Mango,
dove per un paio d'anni io e Cecilia abbiamo abitato.
L'ingresso principale della Villa chiuso, ce l'ho
fatta inerpicandomi sul sentiero del boschetto che sale dal mare. Entrando nel
giardino della Villa sono tornato indietro nel tempo di 40
anni, quando sui Nitti ho scritto due libri, ed tutto rimasto perfettamente uguale.
La Villa, oggi propriet pubblica, vuota, ed vuota
anche la casa di Giovanni, il custode giardiniere che andato in pensione. Ma io passeggiandovi continuo a sentirmi del tutto
simbolicamente il signore. Mi accontento di poco? Forse. Ma
il massimo possibile.
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L'incontro pi bello che ho fatto per strada stamattina a Maratea quello con una
giovane mamma con il bambino di pochi mesi in braccio. La bellezza pura
dell'umano sacro. L'esatto contrario di guerre e stragi e di quant'altro di
osceno c' in giro per il mondo.
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Ma non un miracolo potersi muovere tra il
verde dei boschi e i giardini in fiore, colline e vallate tra cielo e mare,
case e villette deliziose, vicoli e piazzette a mai finire? E poi, per chi
crede, chiese e chiesette, San Biagio e Padre Pio, statue di Cristo e tante
Madonnine? Siamo a Maratea sul Golfo di Policastro: ma quale miglior paradiso,
o splendido suo astro? Poi c' il rombo di troppe moto
e auto: ma si pu pretendere di ascoltare in silenzio anche il suono del
flauto?
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Sulla statua del Cristo
Redentore che troneggia a braccia spalancate sopra Maratea
mi va di riportare ci che ha scritto Giorgio Bassani nel 1967.
" Il
Cristo del monte San Biagio, a guardarlo per quello che veramente nella sua
realt effettuale, se qualcosa esprime non esprime nulla che abbia a che fare
con la redenzione della gente del nostro povero mezzogiorno. Grosso, massiccio, gessoso, aereonautico,
sudamericano, essenzialmente non riesce che a deturpare il paesaggio. Il monte
San Biagio su cui si erge ridotto da esso, per totale assenza all'ingiro di termini di confronto, a un sasso da niente, ad una specie di altarino ad uso domestico. Guardiamolo
serenamente attenendoci ai criteri della pura visibilit: non ci sar difficile
riconoscerlo come fratello di tante altre statue del tempo fascista, appena appena camuffato com' dall'atteggiamento gigionescamente
serafico di un deteriore cattolicesimo." Sar
sacrilego anch'io se dico che tra le statue nude in bella mostra nel territorio
preferisco quella della donna nella vasca davanti al municipio, o quella della
Spigolatrice sul lungomare di Sapri, o l'altra del ragazzetto all'ingresso del
lungomare di Scario?
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Ragazzi e ragazze che incontro
nelle piazzette di Maratea in cui si ritrovano mi si rivolgono chiamandomi
maestro. Sar perch sono anziano, o perch parlo con loro spontaneo, schietto
e sincero? Dico cio apertamente loro quello che penso e sento. Ma possibile
che basti questo, che io considero naturale e ovvio,
per essere chiamato maestro? Io mi apro e dialogo con loro perch manifestano
una tale spontanea energia da farmi fare contatto con
la parte migliore della mia vita. Specialmente di quella, ribelle e libera, di
quando ero quindicenne anch'io. Ma come pu succedere
che una volta vecchi diventino una sfilata di sonnambuli, se non proprio di
defunti, quali quelli che per le strade abitualmente incrocio?
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Non sono un critico d'arte, ma trovo che i quadri che Ferdinando Tasca ha dipinto grazie a una
sua tecnica speciale, ed espone in alcuni vicoletti del centro storico di
Maratea, siano di una bellezza unica. Oserei dire di una bellezza artistica che
pi intensa e perfetta di cos non sembrerebbe possibile. Tale che un paese,
una comunit, dovrebbe celebrarla come uno dei suoi frutti migliori. Ma come mai invece i quadri stanno quasi nascosti dentro
vicoli angusti come se si trattasse di oggetti mal sopportati e perfino
sgraditi? Ma se un pittore di grande valore viene
trascurato e dalla sua comunit quasi ignorato, non la comunit stessa a dare
di s un pessimo giudizio?
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Per uscire da una situazione
problematica come quella lucana e marateota forse necessaria un intervento di
protesta esplicita da parte della locale societ. Se dopo cinquant'anni Villa
Nitti continua ad essere ad Acquafredda vuota e
abbandonata, perch non dovrebbe in segno di protesta essere da un comitato pro
loco simbolicamente e fisicamente occupata? La stessa cosa vale per il Collegio
Scuola di Fiumicello, altrimenti anche l toccher assistere ad altri
cinquant'anni di vuoto e spreco. Sono semplicista e sbrigativo io? Dice:
si tratta di propriet pubbliche, quindi di competenza esclusiva di istituzioni e politica. Certo, ma se da l non arriva da
decenni alcun segnale positivo, non compito e obbligo dei cittadini dare una
scossa?
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Pur non essendo proprietario di alcunch, mi sento come se possedessi tutto. Non ho
bicicletta, moto o auto, mi muovo solo sui miei piedi o sui mezzi pubblici. Non
ho casa, terreni, o altre risorse materiali. Non ho alcun cumulo di cose: campo
della pensione. Eppure ogni frammento di bellezza che incontro, natura o casa
che sia, come fosse mio. La bellezza va goduta, non posseduta. Noi siamo di
passaggio, accontentiamoci di ci che agli occhi offre il viaggio.
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Sul territorio di Maratea c'
tutto il meglio del creato. C' un mare fantastico, la
costa con i suoi mille incantevoli approdi, le colline ricoperte di boschi, la
montagna ricca di rocce. C' la chiesa di San Biagio, e le tante madonnine
accompagnate dalla statua di Padre Pio, 44 cappelle
sparse sul territorio, Cristo a braccia spalancate sulla vetta in alto. Ci sono
i raduni di motociclette rombanti che accompagnano la processione del Corpus
Domini, con il monsignore che la guida a chiedere a chi partecipa di
implorare il perdono divino per non rispettare abbastanza la Chiesa. Ci sono
poi molte persone che campano con i bed and breakfast e la ristorazione, e alle
elezioni comunali quattro liste con cinquanta candidati a contendersi il
Municipio. A Maratea non manca nulla: mare e bella natura, commerci e
ristoranti, chiese presenti ovunque a rendere tutti salvi e santi. Meglio se a
cavallo di motoroni guidati con i guanti.
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Le motociclette che con il loro
rumore violento girano per il centro storico di Maratea sono della natura e
identit di quei luoghi la negazione assoluta. Fossi dotato dei necessari
poteri politici imporrei a chi circola di muoversi
soltanto a piedi, o al massimo con il pattino o la bicicletta elettrica. Il
frastuono che esplode con la motocicletta come se qualcuno irrompesse in un
presepe sparando raffiche di mitra. Accettarlo passivamente significa
riconoscere che si rinunciato a tutelare la propria identit e natura. O
il frastuono a tutto volume di un motore onnipotente che meglio le
rappresenta?
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Per la miseria, quante scimmie
aggrappate con il culo a una motocicletta! E quante al
volante di un'auto con in mano cellulare e sigaretta!
Non sanno che fare, dove andare, e quindi fingono una grande fretta. Devono pur
dare un qualche senso alla loro vita. Magari anche
riducendola a una rumorosa e inutile gita.
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Acquafredda e Scario, Maratea e
San Giovanni a Piro si fronteggiano come l'alba e il tramonto con in mezzo la spianata liquida del Golfo di Policastro.
Sono fratelli e sorelle, ma a volte sembrano guardarsi un p
in cagnesco. E' come se reciprocamente si dicessero ah, non ti allargare troppo. Qui la pi bella e il pi bello del reame sono io.
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Ieri pomeriggio, nel Parco della
Biblioteca Comunale di Villa Tarantini, un centinaio di ragazzini e ragazzine
delle elementari e medie, accompagnati da insegnanti e genitori, hanno partecipato alla consegna dei premi del concorso di
poesia organizzato da scuole e biblioteca. Una festa di
emozioni e sentimenti racchiusi in forma fisica e poetica. Poi nella antistante Piazza Europa sono approdati una
cinquantina di motociclisti suonando all'impazzata i clacson dei
loro bolidi, Una follia rumorosa e violenta. Anche questo Maratea.
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Difficilmente Maratea propone
una strada piana, lineare e dritta. Normalmente il loro percorso frammentato,
in salita o in discesa. Pietre e buche abbondano, il piede ogni tanto traballa
e inciampa. Se dal modo di camminare pu venire una forma mentale psicologica,
questa non pu certo essere elementare e semplice. Piuttosto spezzata e curva.
Come secondo nome Maratea potrebbe benissimo chiamarsi Saliscendi o Curvacontinua.
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Non che le 44
chiese di Maratea mi dispiacciano, ognuno libero di attrezzare come crede le
sue esistenziali scelte. Ma mi piacerebbe ci fossero
anche 44 agriturismi accoglienti come quello della Tana dei Ghiri di Brefaro
pilotato da Francesco Salvia. E' in quel modo che si accolgono gli ospiti:
accompagnandoli e intrattenendoli come fossero amici, facendo loro conoscere e
apprezzare il meglio delle risorse dei luoghi.
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La spiaggia di Acquafredda,
sempre bellissima, continua ad avere due sole strutture private di accoglienza
e ristoro aperte. Le altre rimangono sempre vuote e abbandonate come fossero
speranze abortite. A quel punto io preferisco inoltrarmi lungo la spiaggia fino
a raggiungere la grande grotta ricca di scogli e rocce. L a imperversare la
natura selvaggia e pura. Pi in alto c' Villa Nitti, da decenni
ermeticamente chiusa. E' molto bella, e raccoglie cento anni
di storia. Ma perch non si utilizzano un paio di
persone affinch, aperte le porte qualche ora al giorno, sia possibile a chi
vuole entrarci visitarla?
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A Maratea mi piace stare seduto
in una piazzetta sospesa sulla valle abitata, chiusa in alto dalle montagne
colme di verde, e aperta sul mare pieno d'acqua. E' la montagna che si impone salda con la sua roccia e il rigoglio del verde
della natura. Il mare in basso si muove come se qualcuno sotto i piedi gli
facesse il solletico. I rumori sono rari, nella piazzetta auto e moto non
arrivano. Arrivano solo i gorgheggi degli uccelli e una gradevole brezza. Oltre
a guardarmi beato intorno, io passo il mio tempo a leggere i libri di due
amici locali, Il primo, di Felice Cesarino, si intitola
L'odore del cedro, e racconta la presenza e le vicende un millennio fa dei
monaci Basiliani tra la Basilicata e la Calabria. Il secondo, intitolato Angelica Carbone, un romanzo di Anna Maria
Colangelo che racconta la storia di madre e figlio piccolo travolti dal
terremoto che nel 1908 colp e distrusse Messina. A Maratea non si sta bene
solo seduti ad ammirare il panorama. Leggendo dei bei libri, nel tempo e nella
storia si vola.
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Ieri sera, dalle venti a
mezzanotte, i quattro candidati sindaci al Comune di Maratea hanno parlato
ciascuno per un'ora, in presenza di sette-ottocento
persone. che ascoltavano, commentavano, e alle tante promesse
declamate applaudivano. Gli oratori hanno sciorinato con metodo e competenza
tutto lo scibile delle tematiche connesse al governo
di una citt e dei suoi territori: strade e viabilit completa ed efficiente,
case e loro vivibilit soddisfacente, servizi costanti e pieni per il
commercio e il turismo, scuole e sanit funzionali, spiagge e porti aperti ed
efficienti, lavoro e benessere materiale per tutti. Poi ha chiesto la parola una signora aspirante consigliera che ha
semplicemente aggiunto una richiesta che le pervenuta dalla figlia ragazzina.
La quale si cos espressa: mamma, da te e dai tuoi
colleghi impegnati al Municipio io vorrei per me e per tutti i cittadini di
Maratea una cosa sola: la felicit.
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Acquafredda di Maratea rimane per
me un paradiso. Prima ho abitato in una casetta ai Garottoli,
all'apice del panorama sul meraviglioso golfo. E poi in una casetta di
propriet di Mango confinante con il giardino di Villa Nitti, dove io ho
immaginato di incontrare per intervistarlo il grande storico e meridionalista
Francesco Saverio. E poi ho abitato un paio d'anni l'ex frantoio: un paradiso
tra alberi da frutta e orto. E' il luogo dove non mi dispiacerebbe
di essere sepolto, perch l che Costabile Carducci stato tenuto
prigioniero dal prete borbonico don Peluso prima di
essere a quarant'anni ucciso.
Acquafredda rimane per me un
paradiso. Ops, dimenticavo: ho avuto la fortuna di
conoscere Maratea grazie a Cecilia. Io vicentino, lei nata e cresciuta a
Lauria. E poi dite che nella vita non c' sorpresa, novit e poesia.
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Ieri, dopo non pochi anni, sono
tornato a passeggiare lungo le strade di Fiumicello. Ci sono le stesse
abitazioni, negozi, bar e ristoranti che ricordavo. E' come se tutto fosse
rimasto immobile e sospeso. Guardandomi intorno,
anch'io mi sono tolto gli anni di dosso. Ci che rimasto stupendo la natura
con il suo verde e il mare. Ma mi ha sconvolto e ferito trovare chiuso e
abbandonato il Collegio Scuola dove oltre 40 anni fa
ho lavorato per far trascorrere al meglio le vacanze estive di un centinaio di
ragazzini figli di famiglie lucane emigrate in vari Paesi d'Europa. Mi chiedo
perch, cos come le loro famiglie hanno trovato ospitalit e lavoro
all'estero, alcune decine di famiglie oggi costrette a emigrare dal loro Paese
non possono trovare alloggio al Collegio Scuola che
nato per questo, e invece rimane enorme e spettrale abbandonato e vuoto? Non
uno spreco miserevole e scandaloso?
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A Maratea, citt del Cristo che
svetta a braccia aperte sulla montagna, e con ben 44
chiese disseminate sul suo territorio che non arriva, frazioni incluse, a
ospitare cinquemila abitanti, mi capitato di assistere alla sfilata lungo le
strade della processione in onore del Corpus Domini. Sono rimasto cos colpito
da quanto ho visto e ascoltato che sento il bisogno di descriverlo. La
processione si apriva con decine di bambini e bambine vestiti
di bianco a rappresentare la prima comunione. Seguiva un gruppo di
chierici e sacerdoti ad aprire la strada al monsignore che, vestito di
sgargianti paramenti, e rivolgendosi al Padreterno ad alta voce grazie a un
microfono, elencava quelli che per lui erano i peggiori peccati, invitando il
centinaio di civili che lo seguivano a ripetere in coro: Signore, noi ti
chiediamo perdono. E di quali peccati si trattava? Erano tutti imperniati sul
rispetto per la Chiesa, i suoi riti, la sua liturgia. Ad esempio il monsignore
scandiva: per coloro che fanno la comunione in uno
stato di peccato mortale, Signore ti chiediamo perdono, e dietro veniva
pronunciata questa stessa dichiarazione in coro. E tra di loro c'era anche
l'attuale Sindaco in carica con i suoi assessori. Ma
perch tanta gente, libera di credere in quello che vuole, si riconosce in
pubblico e in coro nella richiesta di perdono rivolta al Padreterno? E perch
il potere che la Chiesa esercita incentrato nel far dichiarare alla
collettivit che la segue i propri sensi di colpa? Ma che strana liturgia
questa in cui si direbbe che l'essere umano un soggetto che va condizionato,
indebolito e sottomesso a partire dall'ammissione
della sua colpevolezza? Per fortuna la piazza collocata davanti al Municipio ha
al suo centro una vasca ricca di getti d'acqua che irrorano la statua di un
magnifico corpo femminile nudo. Ecco, quella la statua simbolo che secondo me
meglio esprime e raffigura la bellezza di Maratea.
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E' l'intera citt che ha il
diritto di decidere il proprio destino, costruendo la sua identit con i
servizi necessari e le forme di vita coerenti: o a decidere una minoranza di
proprietari di case, ville e ristoranti che punta sempre pi al turismo mordi e
fuggi, e giudica il benessere di tutti sulla base dei
soldi nelle proprie tasche infilati?
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Il mio libro su Castellabate
appena uscito e non passa inosservato. Gi ho avute
proposte due presentazioni, una con il Sindaco e il professor Malzone alla
Fiera del Libro di luglio al Castello. L'altra alla libreria Mondadori aperta
lungo il corso Matarazzo. Ma
chi festeggia con maggiore gioia l'uscita del libro sono i ragazzini che mi
hanno accompagnato nel comporlo. E ditemi se non ho ben ragione di essere
soddisfatto.
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Domani 24 maggio ricorre il 50mo
anniversario della strage fascista di Piazza della
Loggia a Brescia. In quella piazza la CGIL aveva organizzato una
manifestazione. Io dirigevo Villa Paradiso, una bellissima struttura del Comune
di Brescia dove erano ospitati sessanta adolescenti
privi di una famiglia o socialmente problematici. Con un gruppo
di loro avevamo deciso quella mattina di partecipare alla manifestazione
sindacale. Per fortuna non ce la facemmo ad arrivare puntuali, la bomba era da
poco esplosa. Trovammo morti, feriti e rovine. Quando il ritardo provocato da
qualche ragazzo indisciplinato a volte ti pu salvare
la vita.
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A partire
dagli Anni Sessanta del
secolo scorso, il Generale Mori stato uno degli uomini di maggior potere
dello Stato italiano. E come tale ha dovuto confrontarsi e a volte scontrarsi
con gli altri poteri , sia leciti che illeciti, attivi
in uno Stato repubblicano nato anche a partire dallo sbarco in Sicilia
dell'esercito americano in alleanza con la mafia. Vedi la strage di
braccianti socialisti e comunisti compiuta a Portella della
Ginestra.
Il Generale Mori, insieme a
Capitan Ultimo suo braccio destro, non ha fatto perquisire a Palermo la casa di
Tot Riina dopo averlo arrestato, cos la mafia ha potuto svuotarla e ripulirla
a proprio vantaggio. E anni dopo, pur potendolo, non ha arrestato
Provenzano, successore di Riina, in quel di Mezzojuso E c' da stupirsi se il
governo Meloni sia oggi, che Mori torna ad essere inquisito, dalla sua parte
totalmente schierato? Mori sempre stato
a contatto, in linea e alleato con CIA, Gladio e NATO. Quindi
ne sa pi lui di politica delle stragi di chiunque altro. O sar io che mi
sbaglio?
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Come fare per salvarsi dalla
valanga di canzonette idiote che vi martellano ovunque con un
ritmo e un volume micidiale prive di qualsiasi qualit musicale? Io ho
deciso di tornare a immergermi, come facevo da adolescente, nella musica di
Bach e Beethoven, Mozart e Chopin. Vi assicuro che non c' rimedio migliore.
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Il calore, l'odore, il
sapore delle parti intime del corpo umano. Le labbra,
la bocca, la lingua, il respiro che entra ed esce dalla gola. Le ascelle ,il petto, la pancia, il culo. Il sesso con il suo buco da
cui esce il liquido giallo. I rifiuti che liberandoti se ne vanno. Il cuore che
batte, le lacrime che scorrono nel pianto. Lo sguardo che sorride innamorato.
Conoscete qualcosa di meglio al mondo?
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Se ho capito qualcosa di come attualmente funziona gran parte della politica, buon
politico e pubblico amministratore efficiente chi sa attivare progetti che
muovono forti finanziamenti, cio molto denaro da spartire tra gruppi e imprese.
Che tali progetti servano socialmente e siano portati a termine in tempo breve
interessa molto meno. Importante che portino pi soldi
possibile da controllare e gestire. O voi pensate che veramente Salvini sia convinto che per il benessere delle popolazioni
di Calabria e Sicilia il Ponte sullo Stretto sia fondamentale?
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Non sono credente: sono laico,
agnostico, scettico, critico e piuttosto diffidente. Chi si proclama religioso si immagina cos di indossare una armatura onnipotente. Io sento
la presenza di un possibile divino in un bacio innamorato, o nel sorriso di un
bambino. Spesso e volentieri tutto il resto un gran casino.
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Mia madre ha messo al mondo nove
figli, tre dei quali morti appena nati. E per noi sei figli rimasti si data
al massimo con tutte le sue energie. Sempre. Ma era anche veneto
cattolico democristiana, le sue autorit indiscusse erano la Madonna di
Monte Berico, il parroco, Mariano Rumor.
Io non le ho accettate, anzi le ho rifiutate, e appena ho potuto di casa me ne
sono andato. Avevo scelto di essere comunista ribelle e libertario. politicamente, culturalmente e socialmente da lei del
tutto diverso. E per adesso tutte le donne con le quali nella vita ho avuto
una relazione importante, nella testa e nel cuore le chiamo madri. La base
affettiva importante rimasta quella della mia infanzia.
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Prima sono stati massacrati i
pesci con la pesca a strascico e le bombe dentro il mare. Poi si distrutto il
verde della natura con la valanga di abitazioni abusive. Infine si inquinata
l'ospitalit con la baraonda del turismo mordi e fuggi in movimento frenetico
su autovetture. E a comandare nel mondo sempre pi la finanza speculativa e
l'industria militare. Qualcuno mi sa dire dove siamo destinati ad approdare?
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Che si fa quando si termina un
compito bello e impegnativo come quello di scrivere un libro su una comunit e
un territorio? Lo si letto, riletto e completato,
sottoponendolo a decine di lettori, discusso insieme e infine consegnato a chi
lo deve stampare. E ora si in attesa di vederlo finalmente apparire
indipendente e autonomo, capace di camminare sulle sue gambe. Si come sospesi sul vuoto, un percorso importante finito. Si
attende con ansia gioiosa che il figlio esca dalla pancia. Ma
si anche e comunque un poco in lutto.
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Ma quale
la logica, quali sono le parti in gioco?
La prima - vedi Berlusconi e
Dell'Utri, Renzi, Salvini e Meloni, Sgarbi, Santanch
e accoliti - dice: ti faccio vedere io di chi sono spazi e risorse, potere e
denaro. Vedrai che ti conviene stare dalla parte mia, anche tu godrai di qualche beneficio. Ma sia
ben chiaro, comando io ed tutto mio. Ti opponi? Guarda che ti posso far
eliminare anche fisicamente. Poi ci sono gioco e logica del contribuire la
propria parte per stare meglio tutti: rispettando legalit, democrazia,
progresso. Vedi Berlinguer e Moro, Pio La Torre e Piersanti Mattarella, Mauro
Rostagno e Peppino Impastato, Angelo Vassallo, Mimmo Lucano e Ignazio Marino.
Guarda caso i secondi, politicamente o anche fisicamente, sono stati fatti
fuori tutti.
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Trovo messaggio pubblico
straordinario che a Palermo un boss mafioso organizzi
la propria festa di famiglia dentro la chiesa dove sepolto il giudice
Falcone, dando in cambio una lauta cifra al parroco che volentieri accetta. Il
che come dire: vedete come la battaglia Stato-mafia finita? Accompagnando ovviamente il tutto con un bel concerto sentimentale
e ipocrita di musica neomelodica.
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Nelle regionali in Basilicata a trionfare
stato l'astensionismo. Pi del 50% degli aventi diritto al voto non ha
votato. Il 4% in pi rispetto a chi nel 2019 si era gi astenuto. A vincere con
la maggioranza dei voti espressi stato il candidato del
centro destra. Ma in realt come fosse stato
eletto dal 30% dei potenziali elettori lucani. Si direbbe tutto fuorch un
trionfo della democrazia e della fiducia nella politica.
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Ma cosa c'entrano
Renzi, Salvini, Calenda e Meloni con la Basilicata? A garantire all'Eni
l'estrazione di petrolio illimitata a danno del territorio e del clima? Non
finalmente ora di cambiare strategia e di lavorare per la sanit e la scuola
pubblica, per la cultura e la bellezza della natura? O vogliamo regalare arte,
storia e vita a un governo predone, leghista e para fascista?
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Il pensionato generalmente
considerato come qualcuno che diventato vecchio. Quindi
con energie calanti e sempre pi scarse. Quello che gioca a carte per passare
il tempo senza annoiarsi troppo. Io invece considero il pensionato come un
essere privilegiato. Il suo giorno praticamente
libero da orari imposti e compiti prestabiliti, come invece gli capitato di
vivere praticamente da sempre. Ora libero di scegliere come riempire buona
parte della sua giornata. Pu leggere, scrivere, passeggiare, riposare,
mangiare e dormire quando e come gli pare. Stare solo o vedere chi vuole. Cosa
che prima gli succedeva poco e male, se non del tutto impossibile. Il
pensionato quindi una persona esperta, capace, libera. E con un reddito
garantito dalla pensione. E se la salute ancora sufficientemente regge, perch
non considerarlo una persona potenzialmente felice?
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Elencare e denunciare i fatti
negativi e le sciagure fa parte di una informazione
seria e corretta. Ma elencare solo e soltanto fatti negativi e sciagure non invece scelta intenzionale e interessata che trasforma il
mondo in tragedia irrimediabile e definitiva utile al conservatore che non
vuole cambiare nulla?
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Una buona notizia: ritorna a
fare politica attiva Ignazio Marino. Si candida alle europee del giugno 2024
nella lista di Alleanza Verdi Sinistra della circoscrizione Centro del Paese.
Marino nel 2013 ha chiuso l'enorme discarica a Malagrotta di propriet di
Manlio Cerroni, nella quale convenivano a scopo
speculativo tutti i rifiuti di Roma, e si dimesso da Sindaco dopo che tutti i
consiglieri capitolini del PD si sono dimessi davanti a un notaio su ordine del
duo Renzi-Orfini. Ero schierato dalla sua parte,
su quelle vicende ho scritto anche un libro: Io non ci sto. Finalmente nella
politica italiana torna Ignazio Marino. Con i Verdi, a sinistra.
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Non c' niente da fare,
mi sono innamorato del mare.
Ha una forza che non puoi
n contenere n controllare.
Si muove come gli piace e pare,
non lo ferma alcun timore.
E' vasto come un cielo
di liquido ardore.
Non c' niente da fare,
mi sono innamorato del mare.
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In un momento in cui il modello
capitalistico industriale va radicalmente rivisto, servono i filosofi a capo
delle aziende, non gli economisti: perch bisogna ripensare a fondo i perch e il cosa, non il come, dice Giuseppe Morici, vice presidente
della Feltrinelli, in una intervista all'Espresso. Sono d'accordo, non sento il
bisogno di aggiungere altro.
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Sto perdendo sempre pi
attrazione e fiducia nella parola parlata e scritta. Non che la rifiuti,
affatto: rimane il mio cibo prediletto. Ma percepisco
una manipolazione sempre pi alta della parola, probabilmente a causa
dell'imperversare della propaganda e della pubblicit, al punto che, piuttosto
che su notizie e dibattiti di una politica fatta di delitti e stragi,
preferisco sintonizzarmi su un brano musicale che amo, o sulla bellezza pura
del viso di un bambino, o sul verde di un albero di una villa o un giardino.
Sono forse cos ridotto male io?
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In presenza di contrasti e conflitti la strada che si
direbbe scontata tra esseri umani : vediamo di trovare l'accordo migliore per
non farci reciprocamente del male, e troviamo anzi il modo migliore per
condividere positivamente l'esistenza insieme. in realt la logica che sta
sempre pi prevalendo si direbbe essere, tra gruppi e nazioni: se non
obbedisci, e non fai quello che dico, io ti uccido. Cos impari. Ma cos non impara niente nessuno, anzi la fine di tutti.
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I fratelli Pittella, Gianni e
Marcello, sono passati con Calenda, il pariolino presidente di Azione che
stato anche con Rifondazione Comunista, alla destra leghista di Bardi, attuale
Governatore della Basilicata. Ma saranno realmente mai stati i due fratelli
Pittella democratici e di sinistra, o invece sempre sostenitori ad oltranza di un loro potere politico autoreferenziale e
protagonista?
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Neanche un'ombra di rossetto sulle
labbra,
o un filo di rimmel all'occhio.
La perfezione aristocratica delle linee del
viso
prive di ogni imperfezione o scarabocchio.
Uno sguardo pudico, sorpreso,
quasi smarrito per essere al mondo.
La parola assente e
come trattenuta nel profondo.
L'espressione sospesa del bocciolo che
vorrebbe fiorire,
ma teme la luce del sole e il troppo di
calore.
Hai quattordici anni, ti chiami Rachele:
aspetti senza fretta la brezza propizia per aprire
le vele.
Il tuo esserci cos intenso, enigmatico e
silenzioso,
quasi racchiuso in un cerchio sacro,
arricchisce chi ti vicino di stupore prezioso.
Ninfa racchiusa nel mistero e nel mito,
sei palpito di farfalla che attende di spiccare
il volo.
Che la vita ti sia leggera come un notturno
di Chopin,
o il vibrare musicale di un assolo.
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Ma voi sapete che cosa un libro e che
significa scriverne uno? Un passatempo, un gioco, un divertimento? Un libro
un pezzo della vita di chi l'ha scritto, pu essere un portento o uno schifo.
C' dentro la mente e il cuore, la luce e il buio, la pancia e il culo. C' dentro il sudore e il sangue, il riso e il pianto.
Scrivere un libro come mettersi distesi nudi, e tra contrazioni e spasmi
generare un frutto o un lutto. Provatevi voi a scrivere un libro: capirete
quanto c' dentro di impegno serio. E' come
mettere al mondo un figlio. La scrittura dare vita
con la parola. E' accompagnarla tenendola in braccio per non farla sentire
sola.
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Ho vissuto per oltre dieci anni,
dai miei cinque ai quindici, nel paesino di Lovara, frazione di Trissino, nel
vicentino. Mio padre ne era il medico condotto, mia madre una delle maestre
della scuola elementare. A Lovara ricordo la grande chiesa parrocchiale con il sagrato dove noi ragazzini andavamo a giocare a guardie e
ladri e al pallone. Don Pietro, il parroco, era intelligente, capace e molto
attivo: aveva organizzato in un salone interno anche il cinema. Il commercio
nel paese consisteva in due latterie, un negozio di generi alimentari, una
macelleria, una panetteria, tre bar con trattoria e un fruttivendolo. Erano attivi asilo nido e scuola elementare che anch'io ho
frequentato, con una maestra bravissima di cui ricordo ancora il nome: Emma Apolloni. E ricordo ancora pienamente, come se fossero
ancora vivi e a me presenti, i miei compagni di allora: Alberto, Umberto,
Roberto, il mio prediletto, e poi Ilario, Sergio, Valentino. Per non parlare
delle amichette: Gina, di cui ero innamorato, Santina, Luigina e tutte le
altre. Lovara per la mia infanzia e adolescenza
stata un piccolo paradiso. Lungo il torrente Arpega,
gi in basso, c'era pure un grande prato sul quale organizzavamo i tornei di
calcio. E la sera d'inverno ci si riuniva in comitiva al caldo di qualche
stalla a giocare a tombola, cercando di evitare gli spruzzi della pip delle mucche. Sono tornato un paio
d'anni fa a fare visita alla mia prediletta Lovara. L'ho trovata vuota e del
tutto abbandonata e deserta come ci fosse stata una terribile pestilenza. Mi
stato spiegato che gli abitanti si erano trasferiti a lavorare nei paesi industrializzati
lungo la pianura verso Vicenza. Si erano trasferiti a vivere in luoghi super
inquinati lasciando un paradiso di natura collinare. Ho completato la visita
entrando in cimitero per vedere quanti dei miei vecchi amici e conoscenti
stavano l a riposare. E devo dire che purtroppo non erano pochi.
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Penso di avere condiviso con
Barbara Balzerani, negli anni Settanta-Ottanta, il progetto e la visione di una
rivoluzione comunista. Ma lei, come metodo e strategia
pratica, ha scelto la lotta armata, io Lotta Continua e la partecipazione
politica combattiva dal dentro, dal basso e di massa. Abbiamo perso, battuti
dalla strategia delle stragi promossa e attuata, attraverso l'uso di mafiosi e
fascisti, dagli Usa, la Cia, la P2 e Gladio. Io di quella mia scelta non sono affatto pentito, chi ha vinto ci ha oggi portati
sull'orlo di una terza guerra mondiale sia pure condotta a parti e pezzi. E
continuo a pensare che per risolvere radicalmente in positivo questa situazione
tragica sia necessario il ricorso alla lotta di massa con al
centro valori come la solidariet con gli esseri pi deboli e fragili, la
giustizia sociale, l'eguaglianza. Sono ingenuo io e prevarranno sempre
interesse privato e dittature dei vari imperialismi? Per
intanto sto dalla parte di chi, delle nuove generazioni, malgrado le
manganellate, libero e combattivo scende in piazza a difesa degli stessi valori
fondamentali.
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Il camminare, il muoversi con i
propri piedi, a misura dei propri desideri, l'attivit fisica per me pi
soddisfacente. E' legata ai miei bisogni, mi mette in movimento dalla testa al
cuore, dai polmoni ai piedi. Ti servi di quello che hai, ti fermi e riparti
quando vuoi, decidi tu per sentirti meglio che puoi. Lasciare auto e sigarette sono state le mie migliori decisioni. Sentirsi soddisfatti
con un motore che romba sotto il culo e la sigaretta
accesa in bocca, come stare chiusi e sepolti illudendosi di stare sopra una
rocca. Dice: ma in auto puoi andare dove vuoi! Dico:
ma io arrivo meglio a me stesso se cammino con i miei piedi.
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Come si capisce che la bellezza
e la storia di un luogo susciti in artisti e personaggi anche famosi il
desiderio di abitarvi. A Fiumicello di Maratea il piemontese conte Rivetti
realizz uno stabilimento tessile, una tenuta agricola e il Santavenere, un
albergo a cinque stelle. Ad Acquafredda, sempre di Maratea, Francesco Saverio
Nitti, statista lucano, fece costruire una splendida Villa affacciata sul Golfo
di Policastro dove con la famiglia trascorrere le vacanze, prima di essere
cacciato dal fascismo in esilio. A Bosco di San Giovanni a Piro il pittore e
scultore spagnolo Jos Iglesias, allievo e amico di Pablo Picasso, abit e
visse per 20 anni, perch innamorato della costa di
Scario e di Bosco, troppo libertaria e quindi rasa al suolo e bruciata dai
Borboni. E a Santa Maria di Castellabate, resa famosa dal film Benvenuti al
Sud, dove per ora io vivo con gli occhi spalancati e la mente e il cuore in
fermento. Per ultima cito Acciaroli, non solo per la
bellezza del borgo e del porticciolo, ma perch luogo del martirio del Sindaco
Angelo Vassallo.
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Villa Nitti,
in quel di Acquafredda di Maratea, come sede di attivit culturali, di analisi
economica e politica, di formazione sociale e civica. Al loro centro i processi migratori in
atto nel Mediterraneo. Come al meglio arginarli, supportarli, indirizzarli. Enti coinvolti: Comune di Maratea, Regioni Basilicata, Campania,
Calabria, con le loro Universit di Potenza, Salerno, Cosenza e corsi di formazione
per i loro studenti. Grazie a finanziamenti nazionali ed europei. Anni fa
il tutto era gi iniziato. E' durato un solo inverno.
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Siamo tornati alle cariche della
polizia con i manganelli contro gli studenti, cos come successe a Genova nel
luglio del 2001 contro i giovani che manifestavano contro l'incontro del G8.
Allora venne ucciso Carlo Giuliani e manganellati e
arrestati trecento giovani. Il Questore di oggi a Pisa lo stesso che nel 2001
era vice Questore a Genova. La polizia che continua a picchiare con i
manganelli la libert e la democrazia. Allora un giovane venne
ucciso, oggi per fortuna ci sono stati solo una quindicina di feriti.
Vedete come anche i poliziotti, grazie al governo Meloni, sono diventati oggi
pi democratici?
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Ringrazio
Luca Luongo per l'attenzione che , con la competenza e
intelligenza che gli sono consuete, nel suo intervento mi ha dedicato. Mi
permetto per di rivolgergli una domanda: come spiega il
fatto che una bellissima e storica struttura come Villa Nitti,
acquistata dalla Regione Basilicata nel 1974, cio esattamente 50 anni fa, sia
in quel di Acquafredda ancora ermeticamente chiusa? Non conferma di una
capacit di produzione sociale e culturale interna scarsa se non del tutto
insufficiente?
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Alle prese con la scrittura di
un libretto omaggio a Castellabate, nel Cilento, ieri sera ho riletto il mio
libro su Maratea uscito nel 2004. Devo dire che l'ho trovato cos bene
intessuto che, a distanza di 20 anni, mi ancora
molto piaciuto. A Maratea, conosciuta grazie a Cecilia, abbiamo vissuto dal
1980 al 1984. E poi, in quelli successivi, trasferiti a Roma, ci siamo sempre
per le vacanze estive tornati. Sono approdato a
Castellabate grazie al fratello di Cecilia che vi abita. Ci sto stabile da
alcuni mesi perch anche questo borgo mi ha coinvolto e mi piace cos tanto da
convincermi a cercare di raccontarlo in un libretto. Maratea e Castellabate
sorgono ambedue sulle coste del Golfo di Policastro, e hanno alle spalle un
percorso storico di circa un millennio. Hanno un numero simile di abitanti,
sparsi su un territorio collinare e aperto sul mare strepitosamente bello. Mi
sono per entrati dentro durante un tempo diverso, Maratea in modo pi intenso
e profondo perch frequentata pi a lungo e vissuta per cinque anni dentro. Con
Castellabate ho avuto, pur molto coinvolto, un rapporto mordi e fuggi che dura
da meno tempo. Maratea la sento molto pi di mia esperienza e pertinenza,
Castellabate la sto ancora conoscendo. Ma sono ambedue
perle preziose di cui sono innamorato. Il nostro Meridione ha luoghi di una
bellezza che un portento.
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Prendiamo atto.
Prendiamo atto che c' chi
convinto che da un genocidio subito si possa uscire infliggendolo a un altro
popolo.
Prendiamo atto che lo sviluppo
industriale imperniato su cemento, plastica e auto produce nell'ambiente un
disastro. Ma chi se ne frega, basta che produca anche
tanto denaro.
Prendiamo anche atto che pi
vecchio sei, e meno sei accolto e protetto. A meno che
tu non sia ricco e generoso.
Prendiamo atto che il sole
tramonta e poi arriva il buio.
Ah no, rimane la carezza
della luna in cielo. E Venere che sorride accanto.
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Angelina Mango non ha vinto il
Festival di Sanremo per la sua canzone, che musicalmente di
fatto non c'. Gi ci informa di questo lo stesso titolo. Ha vinto
perch figlia di Pino Mango, che di canzoni belle ne ha scritte
un sacco, e per l'immagine toccante di una figlia che gli rende omaggio. Ma
l'intero Festival che ha avuto la musica a fare da puro accompagno, mentre al
centro ci sono state le storie dei cantanti e le immagini stra
esibite dei loro corpi.
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L'immagine emblematica
perfetta del Festival di Sanremo quella del vecchio cantante famoso che,
pagato un milione di euro, si fa riprendere mentre balla per strada il ballo
del qua qua infilandosi e togliendosi le scarpe
propagandate. Il festival di Sanremo diventato una puttanata di massa al
servizio dei soldi. Cantanti, musicisti, artisti? Questi sono tempi di
manigoldi.
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Ma quanto
Angelina Mango assomiglia a suo padre Pino, che ho conosciuto perch
negli anni Ottanta ho abitato in una sua villetta ubicata accanto a Villa Nitti
in quel di Acquafredda di Maratea. Ma quanto poco, ahim, la canzone che canta a Sanremo assomiglia a quelle
del padre: Lei verr, Mediterraneo, ecc. ecc. La
canzone di Angelina, La noia, non ha anima, cuore, melodia. E' uno show di
danza ancheggiante e ritmica centrata sui tacchi alti, il vestito sgargiante,
il movimento seduttivo del corpo che volteggia in giro per il palco. La
canzone non esiste. Ne volete la prova? Sfido chiunque a cantarla, se gli
piace, a memoria. Ma quindi disprezzo la canzone di
Angelina Mango? No, dico semplicemente che dentro lo show la
canzone non c'.
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A che serve il festival di San
Remo? Ad ascoltare bella musica? Magari! O solo una sfilata di personaggi del
mondo dello spettacolo che si mettono in mostra e si
autoesaltano? Ci sono canzoni presentate alcuni decenni fa che rimangono nell'aria eterne. Le attuali, nell'aria, ammesso che ci
arrivino, non rimangono. Anche la musica esprime e racconta i tempi in cui viene creata e proposta.
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Alcune delle possibili domande
per interrogare una comunit che risiede in un paese del Golfo di Policastro
sulla consapevolezza della sua realt.
Cosa ti piace di pi, cosa meno?
Se tu ne avessi la facolt, cosa
manterresti eguale, e cosa cambieresti in modo radicale?
Ora la fonte economica
principale il turismo estivo. Quanto ancora incidono
la pesca, l'agricoltura, l'edilizia?
Nei decenni recenti si
costruito molto. Quanto c' di abusivo, quanto stato condonato? quanto utile, e quanto un inquinante sovraccarico?
Quanta partecipazione sociale e
democratica c' oggi nella politica?
Perch di bambini ne nascono
sempre meno, e i giovani se ne vanno?
Quale lo stato della sanit, quale quello
dell'istruzione e della scuola?
Perch i locali pubblici pi
affollati non sono una libreria, o un cinema, ma i bar tabacchi che vendono
giochi d'azzardo?
Da un punto di vista di presenza
e aggregazione sociale, il paese oscilla tra un troppo
vuoto invernale e un troppo pieno estivo. Quale potrebbe essere il giusto
equilibrio, e come raggiungerlo?
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Ho letto e molto apprezzato
quanto scritto da Luca Luongo sull'identit sociale e storica di Maratea. Io
penso che domanda che va al proposito posta dovrebbe
essere questa: quanti poeti, artisti, sociologi, filosofi, politici e
intellettuali ha nel corso del tempo prodotto in proprio Maratea? Basta
accogliere le spoglie di Biagio, monaco dell'Oriente, per trasformarlo in Santo
e ricavarne 44 chiese? O l'industriale Rivetti che ha fatto costruire una statua del Cristo sul monte a imitazione
di quella sul Corcovado di Rio? Insomma, mi
viene da dire che Maratea, forse per non sapere esprimere personalit di
rilievo in proprio, ha rimediato ricorrendo all'esterno. Mi piacerebbe
molto essere smentito.
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Cosa sia l'amore, e quanto potente, lo si deduce
anche e specialmente da quanto possa diventare disastrosa la sua caduta. Cosa
altro dice il passare da un miracolo come quello di generare insieme e mettere
al mondo un essere umano, a un rifiuto e odio cos forti dall'arrivare a
uccidere e uccidersi? L'amore contiene una identit doppia: da una parte una felicit solare paradisiaca,
dall'altra una crudelt distruttiva diabolica.
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Ho molti amici, sono uno stimato
pizzaiolo. Sono sposato, abbiamo una figlia di tredici anni. Non vado pi
d'accordo con mia moglie, litighiamo in continuazione. Abbiamo deciso di
separarci, ma io questo fallimento del nostro matrimonio a mia moglie non lo
perdono. Cos ho deciso di ammazzarla, e poi mi ammazzo
anch'io. E a nostra figlia chi ci pensa? Pazienza, senza i nostri continui
litigi star sicuramente meglio di come sta ora. Dite
che la trama fantasiosa di un romanzo tragedia? No,
realmente successo l'altro giorno in una casa di Agropoli. Le guerre non
stanno solo sparse in giro per il mondo. Stanno anche dentro famiglie con figli
piccoli. Con questa terribile violenza che produce morti.
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Ma se io, cos, all'improvviso, senza
preannuncio e avviso, scomparissi cos come sono arrivato, cambierebbe qualcosa
nel mondo? S, forse arriver qualche ciao intristito,
qualche veloce e transitorio rammarico. Ma l'insieme
universale complessivo cambierebbe il suo percorso, muoverebbe un dito? Sono
uno dei nove miliardi di umani viventi, forse che influisco e peso pi di un
fico? Ma dove sono capitato, in virt di quale
mandato? E malgrado il mio impegno, che cosa ho
costruito, e con quale senso? Dite che sono troppo pessimista? Questo per ora
io sento.
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Mi trovo casualmente in pizzeria
con una ventina di ragazzini e ragazzine che festeggiano il compleanno di uno di
loro. I genitori hanno deciso di lasciarli soli a festeggiare mangiando insieme
una pizza. Parlano tutti allegramente in coro, utilizzando e condividendo anche
quanto pizzicano dal cellulare. La presenza dei ragazzini, le loro voci allegre
e squillanti, mi regalano una serata inaspettata con i
guanti. Sono un gruppo di dodicenni maschi e femmine
che conversano e si esprimono felici in coro. Nello stare insieme in
amicizia e mangiare, hanno pi energia in corpo loro
di una pacifica e benefica bomba nucleare. Mi sento beato in compagnia come
fossi a casa mia. Mi viene sorridendo da pensare che l'umanit dovrebbe
ricominciare punto e a capo da loro.
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Sono trascorsi
venti anni esatti dalla pubblicazione del mio libro "Maratea. Omaggio in cinque parti e venticinque
punti." E per festeggiarlo e ringraziarlo di essere oggi ventenne adulto
ho cominciato a rileggerlo. E lo sto trovando cos interessante e bene scritto
che mi sono chiesto, confesso un p sorpreso: ma
l'avr scritto veramente io? Possibile che la bellezza e la storia di Maratea
mi abbiano cos ispirato?
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Un bilancio sintetico dei miei
luoghi. I primi vent'anni tra Breganze, Lovara, Altavilla, Vicenza e Treviso. Poi cinque anni a dare una mano a occupare l'Universit Cattolica a
Milano. Quindi dieci anni in Sicilia con la migliore
giovent di Catania, Enna, Trapani, Agrigento, Palermo. Scrivendo due libri, sposandomi due volte e contribuendo alla
nascita di due figli. E poi ancora cinque anni a Maratea la cui storia e
bellezza mi hanno nel tempo ispirato la scrittura di cinque libri. E
quindi 35 anni a Roma, che mi ha affascinato con la
sua bellezza storica e artistica, ma che con il suo sovraccarico cementizio, di
traffico e inquinante frastuono mi ha alla fine stufato. Poi, grazie a mia
figlia, ho scoperto e goduto Montpellier con la sua
equilibrata armonia urbana, e ora finalmente mi godo il mare e la natura di
Santa Maria di Castellabate. Non sono mai stato in Africa, in Asia e negli USA,
ma ho goduto Barcellona e Madrid, Parigi e Londra. Oltre ai magnifici palazzi
della Piazza Rossa di Mosca. E in dieci giorni di permanenza a Rio de Janeiro
me ne sono cos innamorato da ispirarmi la scrittura di un libro: Shock Brasil. Quindi non ho conosciuto
buona parte del mondo. Ma sono felice per la parte che
vi ho goduto. Penso cos di non essere vissuto invano.
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Ma voi sapete quanto potente
l'energia che emana il mare quando mosso? Ve la
trasmette in corpo come se anche voi foste in preda a un maremoto. Vi toglie
dal fosso, vi scaccia depressione e malumore, vi fa sentire vivo, attivo,
signore. E' una terapia efficace: vi innalza su un
piedestallo come i Bronzi di Riace.
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Ho festeggiato l'epifania
mangiando nel ristorante di un amico sul lungomare un piatto di spaghetti ai
frutti di mare che sarebbero bastati a soddisfare tre persone. E i frutti di
mare, squisiti, erano un battaglione. Alla fine, con due bicchieri di vino e un
limoncello, ho pagato 20 euro. Fuori pioveva e tirava vento. Io al ristorante
sono stato di un bene da portento.
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Ascoltando in sottofondo le
canzoni di De Andr mi sono ricordato che a quattordici anni sono scappato di casa e dal mio paesino veneto per raggiungere in treno
Genova. Volevo vedere il mare. Sono infatti arrivato,
dopo una tappa a Milano, dove la notte ho dormito alla stazione, al porto di
Genova, dove in Via Pr ho chiesto pagando una camera in una pensioncina. I
soldi li avevo presi dal cassetto di mia madre prima di partire. Adolescente
s, ma organizzato e previdente. Sono stato a girare per le strade del porto
per una settimana, poi la polizia mi ha intercettato e trattenuto per una notte
in una cella. Da dove il giorno dopo sono partito
accompagnato da due poliziotti per ritornare a casa in quel di Lovara
vicentina. Mi hanno accolto il mio fratello primogenito con uno schiaffo, mio
padre che mi ha chiesto i soldi rimasti, mia madre piangendo consolata. La mia
fuga e scomparsa era finita pubblicata sul Giornale di
Vicenza. Eravamo nel 1957: non mi sembra male come avvio di adolescenza. Sono
stato rinchiuso per la scuola in un collegio di preti in quel di Treviso. Dal
quale l'anno dopo sono scappato di nuovo. Ero proprio
un adolescente ribelle incorreggibile. Ma non
normale che un adolescente lo sia? Oggi gli adolescenti mi sembrano
accontentarsi di una canna e del cellulare.
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Quindi, mi raccomanda una vecchia amica fervente
religiosa, dovremmo tutti inginocchiarci ai piedi di un onnipotente Dio che ci
ha creati. Solo cos la nostra vita avr un senso e ci salveremo. Ma io la
religione cattolica l'ho conosciuta e sperimentata: significa obbedienza a
preti e chiesa, che dall'uso del loro autorevole e sacro ruolo ricavano potere e denaro. Non ho certezze, non ho dogmi, ma
uso quello che ho, testa e cuore, per guardarmi intorno e stare con chi mi
accanto meglio che so e posso. Perch dovrei inginocchiarmi ai piedi di un Dio
che non conosco, riconoscendo potere massimo a qualcuno che si promosso suo
delegato? Preti, guru, stregoni nel mondo sono sempre esistiti: non capisco
perch dovrei eleggerli miei padroni. Mi lasciassero in pace a gestirmi la vita
con tutti i suoi pregi e limiti. Non capisco perch dovrei arricchire di senso
e denaro la loro. Dovrei inginocchiarmi davanti a un Dio, e obbedire a un suo
delegato? Ma a me basta e avanza inginocchiarmi libero
e gioioso davanti alla bellezza del creato. Per il resto si vedr con calma
dopo. Purch nessuno si ritenga padrone del fuoco.
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A Maratea le svolte di sviluppo
e crescita sono spesso venute dall'arrivo dall'esterno di un personaggio. Se
vogliamo a partire da San Biagio, che ha regalato a
Maratea l'identit religiosa con 44 chiese. Ma poi,
pi recentemente, dal Conte Stefano Rivetti che realizz a Fiumicello uno
stabilimento tessile e il grande Hotel Santavenere. E ad Acquafredda da
Francesco Saverio Nitti che fece costruire sul mare una magnifica Villa ora
perennemente chiusa. Ma non dalla comunit
stabile e interna che dovrebbero maturare iniziative e progetti capaci di
realizzare la sua piena valorizzazione? O il turismo estivo con i bed and
breakfast l'unica carta da giocare?