GIAN CARLO
MARCHESINI
Pensieri del 2025
l Francesco che mi piace di più è il Papa
che, dopo la strage di migranti affogati in mare, sceglie di ricordarli facendo
il suo primo viaggio a Lampedusa. E che invia a Mimmo Lucano, Sindaco di Riace
osteggiato da Salvini per le sue politiche di
accoglienza dei migranti, una lettera di solidarietà. Non ho bisogno d'altro
per apprezzarlo.
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Stanotte Papa Francesco mi è
apparso in sogno. Aveva un volto felice, mi ha detto che stava seduto accanto al
Cristo con gli angeli che intorno cantavano in coro. Tutti si volevano bene e
andavano d'accordo. Mi ha anche detto che gli avevano chiesto di salutarmi mio
padre, mia madre e i miei fratelli che da anni stanno in Cielo. E che tutti mi
attendevano con gioia senza per questo mettermi fretta. Francesco ha anche
detto che aveva disposto per me un tavolo con quaderno e penna dove avrei
potuto scrivere per l'eternità. Quando stamattina mi sono svegliato, ho
attivato, per restare con il sogno in sintonia, Beethoven con l'Inno alla gioia
della Nona Sinfonia.
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In famiglia eravamo sei figli,
cinque maschi e una femmina. Dei maschi, tre se ne sono andati da alcune decine
di anni. Questa notte mi sono arrivati in sogno con scambi verbali di una intensità così sincera e autentica, in piena e magnifica
forma, che è come non se ne fossero mai andati. Noi umani, negli affetti, nei
sentimenti, nell'intimità delle emozioni, teniamo dentro tutto
malgrado la morte abbia colpito da decenni. Sarà
per questo che percepiamo come verosimile il poter vivere eterni?
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Gerarchia apicale. Anarchia
radicale. Democrazia reale. Nella prima comandano i forti e ricchi, gli
autocrati deliranti e i dittatori. Nella seconda c'è il rifiuto viscerale di
ogni potere e comando. Nella terza c'è il primato dell'eguaglianza, il
compromesso pur di arrivare a un accordo comune e pacifico. Irrompono la prima
e la seconda quando la terza è stata male governata e tradita.
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Ho vissuto le mie stagioni sociali, politiche, culturali più belle dagli Anni Sessanta ai Novanta, passando dal Veneto all'Università Cattolica di Milano, che ho contribuito a occupare, all'apertura e conduzione dei Centri Servizi Culturali di Enna, Trapani, Agrigento e Palermo, e poi a Maratea e Sapri, approdando infine a Roma. Ho incontrato, conosciuto e fatto amicizia con le migliori persone, i giovani più aperti e innovatori di quei luoghi. Mi sono sposato due volte, ho contribuito a mettere al mondo due figli, e poi sono arrivati quattro nipoti. Ho aiutato decine e decine di ragazzi non accompagnati arrivati a Roma dal mondo intero. Non ho mai usato violenza contro nessuno. Sono anzi stati giudicato fin troppo generoso. Ora, in una terza media - così come è successo alla Fratelli Bandiera di Roma - una professoressa ha iniziato a leggere come testo scolastico in classe il mio libro scritto su Santa Maria di Castellabate. Chissà cosa succederà nel mondo dopo che me ne sarò andato.
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L'altro ieri se n' andato un vecchio amico conosciuto negli
Anni Ottanta: Felice Cesarino, Intellettuale capace e colto, ma specialmente
stimolante nello scambio amicale di gruppo. Ci accoglieva nella sua casa in
quel di Sapri vicino al mare, e ci coinvolgeva in ricche conversazioni su ci
che pi ci interessava e piaceva. Era la partecipazione migliore di quegli anni
nella ricerca di ci che pi ci appassionava: felicit possibile, libert,
giustizia sociale, democrazia. Sono grato a Felice per tutto quello che di
bello ci ha regalato. Peccato che se ne sia andato. Ancora non riesco a
convincermi che possa essere successo.
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Elena ha sei anni e frequenta la
prima elementare. E' graziosa nel viso e nel sorriso, ma specialmente perch si
manifesta sincera, spontanea, intera per come detta la sua voglia di
conoscenza. Si esprime senza timore n paura: completa e autentica. Ancora in
lei non hanno fatto irruzione calcolo, falsit, malizia. Anche da una creatura
di sei anni si impara. Elena, bambina, la forma umana che pi si avvicina a
quella divina.
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La religione, con le sue immagini, regole, riti, nata a compensazione
del fatto che non accettiamo di morire. Deve sicuramente esistere la certezza
di una bella vita eterna in un Paradiso altrove. D'altra parte, come accettare
che possa definitivamente scomparire l'unica forma di vita che conosciamo? Dove
starebbero logica e senso? Se poi si destinati a scomparire definitivamente,
perch allora il comparire? Nasciamo come bimbetti implumi, e dovremmo accettare
di morire come grinzosi vecchietti?
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Novantasei anni. sette figlie e figli, passaggi da Lauria a
Maratea, da Torino a Roma. Una vitalit e una forza d'animo, una disponibilit
generosa e costante malgrado drammi e disgrazie. Una esistenza varia, intensa e
ricca come al massimo e al meglio consente la vita. Con i piedi che camminano,
le mani che lavorano e accarezzano, il cuore che batte, la pancia che
partorisce. E la mente che non smette mai di funzionare. Ora te ne vai, e
lascerai un ricordo indelebile.
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Per qualche anno ho accompagnato nel loro tempo libero decine e
decine di ragazzetti lucani ospiti della Colonia Marina di Fiumicello, che
arrivavano da varie citt europee dove le loro famiglie erano emigrate.
Partite di calcio nel grande cortile, la sera cinema all'aperto, qualche ora di
lezione di italiano e storia della Basilicata, la mattina a farsi a mare il
bagno, il pomeriggio ad attraversare il bosco del Santa Venere per arrivare al
Porto e mangiarsi un gelato. E poi le puntate in autobus alla Grotta
delle meraviglie e alla Statua del Cristo. La Colonia Marina era una grande e
bella struttura a poche centinaia di metri dal mare - e lo ancora.
Funzionava benissimo a beneficio di ragazzetti fragili e bisognosi. Ora
da qualche decennio chiusa e abbandonata. Uno spreco doloroso. Valerio
Mignone sa dirmi il perch?
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Quando ero ragazzetto io, l'accesso a una conoscenza sessuale
sufficientemente concreta e diretta mi veniva dallo scorrere alcuni saggi con
immagini che mio padre medico teneva chiusi in un armadio del suo studio. E lo
facevo di nascosto vergognandomene un po'. Oggi, grazie a cellulari, computer e
canali social, dai dieci anni in su, se non prima, ci si pu immergere
nell'universo sessuale con tutto il gioco esplicito delle possibili variazioni.
Oggi, insomma, in fatto di sesso ne sanno spesso pi i ragazzetti dei loro
genitori e nonni. E non solo in fatto di sesso: direi di non importa quale
campo dello scibile umano. E' l'intero mondo della conoscenza che viene messo in discussione e a soqquadro. E noi vorremmo
risolvere lo sconquasso che ne deriva semplicemente introducendo a scuola la lettura
della Bibbia e lo studio del latino?
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Sempre meno principi e valori,
uguaglianza e democrazia, libert e diritti. Sempre pi affari, interessi, soldi.
E se ti opponi ti faccio fuori. Questi sono Trump, Musk,
e le destre mondiali.
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Ci sono due mie nipoti gemelle, vivono in quel di Montpellier
con i genitori e altri due fratelli. A Montpellier ci sono molti Marateoti.
Studiano impegnate nell'anno della maturit, ieri hanno festeggiato i
diciassette anni. Siamo geograficamente lontani, non ci vediamo cos di
frequente come vorremmo. Io sono il loro nonno anziano, loro ragazze giovani.
Ma affetti e sentimenti costruiscono legami che rendono vicini. E' cos che si
diventa realmente ricchi.
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Vent'anni fa De Luca era Sindaco di Salerno, io lavoravo a Roma
all'Ufficio Studi delle Coop. Chiesi a De Luca una intervista per conoscere il
suo pensiero sulla Cooperazione. Me la concesse, mi ritrovai nel suo ufficio
del Comune di Salerno a rispondere da dietro la scrivania alle mie domande.
Persona civilissima, seria, competente, ma con una peculiarit che mi colp
assai. L'intervista dur oltre un'ora, domande e risposte furono molte. Ma De
Luca evit rigorosamente di incontrare con il suo il mio sguardo. Mai una
volta. Lo tenne sempre fisso sopra la mia testa sull'orizzonte del mare che
appariva attraverso la vetrata di un balcone. Tanto che all'uscita mi venne da
pensare: ma questo Sindaco ritiene di poter esercitare il potere del suo ruolo
solo evitando la parit dell'incontro diretto e paritario con l'umano? Ecco,
forse allora non mi sbagliavo.
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Potessi scegliere, mi piacerebbe tornare ad abitare in tre
paesi del vicentino: Breganze, dove ho vissuto fino ai sei anni, Lovara di
Trissino, fino ai dodici, Altavilla, d'estate a casa di mia nonna, fino ai
diciassette. Chiss come li ritroverei oggi, a distanza di tanti anni: uguali o
radicalmente cambiati? O soltanto un mio tardivo desiderio nostalgico? Tanta
parte di quello che sono stato me l'hanno regalata loro. Invece trascorro
questi miei ultimi giorni in un paese del Golfo di Policastro, esattamente
a quelli radicalmente opposto. E voi dite che non sono fortunato.
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Lavorare al massimo possibile nei due mesi estivi al servizio
dei turisti benestanti. Per poi lavoricchiare riposando soddisfatti gli altri
dieci mesi. Soldi soddisfacenti, zero inquinamenti, bellezze naturali
abbondanti. E poi dice che i borghi lungo il Golfo di Policastro non sono un
paradiso. Ma i ventenni se ne vanno, e di bimbi ne nascono sempre meno. A
causa dei dieci mesi vuoti e assenti? Carlo Levi sosteneva che Cristo si
fermato a Eboli. Forse oggi direbbe che i turisti arrivano solo nei mesi
estivi. E i giovani non sono pi sottomessi e servili.
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Quando un umano smette di immaginare,
credere, pensare, appassionarsi e amare, smette di fiorire.
Non ha pi emozioni vere, non sa pi amare n
odiare, solo chiuso nella tana del suo cortile.
Non pi coraggioso n vile. E' solo diventato nella sua aridit cieco e servile.
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Camminare il primo giorno del
nuovo anno
bello dritto lungo il mare,
oggi vivo delle sole
increspature azzurre.
In alto il cielo risplende per
il pieno sole.
Un bambinetto che incrocio, e
non conosco,
mi d il buon anno
salutandomi con la mano.
I gabbiani che mi volano
intorno
mi fanno sentire legnoso e
rigido come un corno.
O come un uovo panciuto e
rotondo.
Il che non mi esime dal
fare
i miei auguri a tutto il mondo.
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