IL COMITATO DEL REDENTORE PER IL 2015 FA CHIAREZZA SUL MEDAGLIONE COMMEMORATIVO.

Il Comitato del Redentore con il suo Presidente, Salvatore Cirigliano, sin dalla sua costituzione risalente al gennaio 2011 insieme alla pergamena con la poesia de: “Il Cristo di Maratea” che ne costituiva la sigla e il proprio messaggio al visitatore, ideava il primo Logotipo che, a seguito di suo successivo perfezionamento, diventava il simbolo ufficiale dell’Associazione. Tale Logotipo era ed è fondamentalmente costituito dalla lettera “C” che racchiude la figura della statua del Cristo Redentore di Maratea. L’idea di circoscrivere la figura del Cristo con la lettera “C” stava proprio a indicare contemporaneamente le parole ed il significato di: Comitato, Cristo, Cinquantenario, e la sua leggera inclinazione, adottata poi nel proprio distintivo, doveva esprimere semanticamente anche il richiamo al golfo di Policastro, su cui il Redentore quale faro illuminante, estende la sua visuale e la sua santa protezione.

 Solo tempo dopo, sensibilizzato da un membro del direttivo, fu incontrato il Prof. Vincenzo Dino Patroni, il quale, previa esclusività della progettazione, entusiasta dell’idea di realizzare un Medaglione commemorativo del cinquantenario per il Comitato del Redentore, sulla base degli elementi forniti dall’associazione e del logotipo dello stesso Comitato, si dichiarava disponibile alla realizzazione dell’opera, a titolo gratuito, con il solo impegno da parte del Comitato che se si fosse realizzato una medaglia o un medaglione per il cinquantenario, questo sarebbe stato esclusivamente quello disegnato dalla sua persona. Inoltre il prof. Patroni chiedeva al Comitato che gli venisse concessa nell’accordo, la facoltà di far coniare a sue spese, con lo stesso stampo, il numero di medaglioni da lui desiderato.

Il Prof. Patroni, sempre con grande entusiasmo, venuto a conoscenza della decisione del Comitato di realizzare anche una statuetta in scala ridotta (1:100) del Redentore, in metallo pregiato rivestita in oro per la “Premiazione del Personaggio del Redentore”, che è la persona “più buona al mondo”; la persona che ha realizzato la più grande opera di bontà, solidarietà o beneficenza, (una sorta di premio “Nobel” alla bontà istituita proprio dal Comitato), si auto proponeva anche per la realizzazione di tale statuetta. E, con l’occasione, sia per il Medaglione che per la statuetta, precisava il suo compenso, a suo avviso assai modesto, concesso quale concittadino di Maratea molto motivato per le opere suindicate, in €. 2.000,00 (duemila/00) per ciascuna opera. Il Comitato dava il suo assenso e i rapporti con l’artista rimanevano caratterizzati da intesa, collaborazione, comune entusiasmo e grande cordialità in vista dell’ormai vicino 2015.

 Tutto quanto fin qui descritto, è rinvenibile nei verbali di assemblea dell’Associazione, nella testimonianza dei presenti alle riunioni, nonché nell’ ampia corrispondenza intercorsa con il Prof. Patroni il quale, peraltro, non ha mai mostrato né al Presidente, né al Comitato, il calco in gesso del medaglione commissionato, sebbene più volte preannunciato.

Ovviamente il Comitato del Redentore, come più volte precisato nella stessa corrispondenza, non avrebbe potuto pagare anticipatamente tale compenso, e né l’artista lo richiedeva, nelle more del finanziamento delle manifestazioni del 2015, da parte della Regione Basilicata.

Ultimamente, a finanziamento avvenuto, l’artista prof. Patroni, immediatamente interpellato telefonicamente dal Presidente del Comitato Salvatore Cirigliano, circa lo stato dell’opera e le modalità di pagamento del suo compenso, lamentò stizzito una sorta d’inadempienza da parte del Comitato nei suoi confronti, reo (il Comitato) a suo dire, di non averlo più interpellato e di averlo completamente ignorato fino a quel momento. A nulla valsero le rassicurazioni del Presidente nel comunicargli che per il Comitato nulla era cambiato, che gli accordi presi erano tutt’ora validi e che il silenzio lamentato, era dovuto solo ed esclusivamente all’attesa dei finanziamenti. La risposta dell’artista fu ancora irritata e scontrosa perché a suo avviso era stato abbandonato e trascurato, al punto da sentirsi autorizzato a procedere per proprio conto alla fusione di un campione, che avrebbe propagandato e venduto direttamente. Il Presidente Salvatore Cirigliano visto l’atteggiamento di chiusura del prof. Patroni, incaricò il segretario Luca Magliacane di contattare l’artista affinché discutendone maggiormente a nome di tutto il Comitato, desistesse dal suo proposito di andare per conto proprio.

Cosa che invece attuò subito dopo, presentando pubblicamente come esclusivamente sua, l’idea del Medaglione commemorativo, derivante invece dagli accordi e dalla collaborazione con il Comitato, celebrando, anche attraverso i mezzi d’ informazione, la sua arte e la sua ultima opera specifica, addirittura non invitando l’Associazione alle sue presentazioni, né menzionandola minimamente.

Il Segretario Magliacane dopo aver parlato con il prof. Patroni, riferiva che non c’era stato nulla da fare, e che avendo l’artista realizzato a proprie spese quel medaglione ne avrebbe disposto come riteneva.

Il Comitato del Redentore non poteva che restare amareggiato ed esterrefatto per tale comportamento e, pur consapevole di possibile sua tutela legale a fronte di quanto subito, riteneva di dover superare l’inconveniente, e improntare il proprio comportamento ai principi di comprensione e di tolleranza, trattandosi di un’associazione nata non solo per festeggiare degnamente la ricorrenza del cinquantenario della statua del Redentore, ma con la dedizione ed il lavoro gratuito di anni, dei suoi membri, cercare soprattutto di esaltare i valori di grande religiosità del monumento del Redentore e gli insegnamenti del Cristo risorto, che certamente non consentirebbero liti e/o diverbi di qualsivoglia natura.

Detto ciò si suppone che l’episodio intercorso tra l’artista Patroni e il Comitato del Redentore assolutamente spiacevole e increscioso, altro non è che frutto d’incomprensione che ha portato a divergere da una strada comune, alterando gli obiettivi prefissati di uno stesso traguardo.

Ed è proprio da tale divergenza, tutt’ora incompresa, che alcuni soggetti vicini al Comitato, amanti della verità, della correttezza e dell’arte, hanno notato e rilevato il contrasto incomprensibile ed il conflitto, tra la sensibilità dell’artista e la deriva della sua decisione.

Si ritiene altresì ammissibile da parte dell’artista la ricerca di una maggiore soddisfazione morale e materiale per il proprio lavoro, che forse il silenzio del Comitato, dovuto soltanto all’attesa dei finanziamenti richiesti, non ha saputo evidentemente colmare. Ed è stata forse proprio l’impazienza del prof. Patroni che ha portato a tale incomprensione.

La decisione assolutamente inaspettata e sicuramente non degna della fama dello stesso autore, privava comunque all’improvviso il Comitato di un suo cimelio importante, destinato alle celebrazioni del cinquantenario, e con le opportune modifiche già stabilite, anche alla premiazione di tutte le manifestazioni agonistiche. Tutto ciò in una circostanza particolare (50 anni della statua) ed in un contesto particolare (Comitato e comunità di Maratea), per cui sarebbe stato forse più opportuno ed ammirevole un gesto di valore inestimabile, quale l’omaggio di un grande artista a Maratea, per il cinquantenario del Cristo Redentore.

Pazienza! Purtroppo così non è stato. Il Comitato del Redentore con grande determinazione s’impegnerà per superare le incomprensioni e a realizzare un proprio “cimelio” ufficiale, per le manifestazioni già programmate e finanziate, sperando che non si pretenda di aver ragione a tutti i costi e non ci si senta oggetto di diffamazione.

Il Comitato del Redentore, in ogni caso, per la sua natura istituzionale non potrà che apprezzare il ritorno della serenità, dell’amicizia, e dell’armonia fra le parti.

 Il Comitato del Redentore

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